Carnevali resta al centro del progetto Mapei. Il Sassuolo ha già pronto il piano per risalire subito in A

La società mastica amaro, ma dal punto di vista economico i conti sono in ordine. Decisivi per il futuro cessioni e ’paracadute’ .

22 maggio 2024
Il Sassuolo ha già pronto il piano per risalire subito in A

Il Sassuolo ha già pronto il piano per risalire subito in A

La Mapei che regge il progetto e lo fa ripartire, con un orizzonte che sottende risalita la più rapida possibile. E Giovanni Carnevali plenipotenziario, a sostenere al piano di rinascita e, vista l’estate che aspetta il Sassuolo, anche di resilienza.

Il PNRR neroverde muove da qui, dal poco che filtra a ridosso della delusione più cocente della recente storia dei neroverdi, che tra l’altro mica ha chiuso i conti con una stagione da incubo, anzi.

Domenica alle 20,45 c’è la Lazio e solo dopo, immaginiamo, comincerà a muoversi, tra il Mapei Football Center, il Mapei Stadium e la sede milanese della Mapei, quanto per ora si studia in ipotesi, ovvero una ‘ricostruzione’ i cui perimetri, oggi, non sono definibili.

A definirli sarà ancora la diarchia Mapei-Carnevali, che si prenderà il tempo necessario per elaborare ex novo una strategia che cambia radicalmente con il cambiare del palcoscenico su cui il Sassuolo reciterà la prossima stagione.

Dalla rosa non sostenibile, per costi e caratteristiche, in cadetteria, e da rivoluzionare (almeno per l’80%), fino alla guida tecnica (profili possibili? Oggi tutti e nessuno) e ai contratti (prestiti in entrata e uscita, riscatti) che riguardano i giocatori (anche quelli in scadenza) e, perché no, quei quadri oggi al settore giovanile, Francesco Palmieri in primis, ma già spendibili in ottica di ‘ricostruzione’.

Facile immaginare Giovanni Carnevali abbia già cominciato ad elaborare quello che, per aggiungere metafora a metafora, diventa un ‘piano B’ da concordare con la proprietà. Sulle cui intenzioni, tuttavia, si interrogano i più, perché un conto è investire in serie A, attingendo a diritti televisivi e sponsorizzazioni, e visibilità garantita dalla massima serie, un altro ragionare, a dispetto di quanto il Sassuolo capitalizzerà tra cessioni e paracadute, sulla serie B.

Un conto, insomma, è giocare all’Olimpico o al Meazza o all’Allianz, con milioni di occhi addosso, un altro andare in campo, con tutto il rispetto, al Tombolato di Cittadella.

Dove peraltro il Sassuolo ha giocato spesso, e spesso perso, fino ad una dozzina di anni fa.

Stefano Fogliani

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