Colombo crede nei granata: "Hanno le qualità per salvarsi"

All’allenatore è legato il ricordo del blitz ad Ascoli nei playoff del 2015, che spinse i granata in semifinale

di FRANCESCO PIOPPI -
1 marzo 2024
Colombo crede nei granata: "Hanno le qualità per salvarsi"

Colombo crede nei granata: "Hanno le qualità per salvarsi"

Dici Ascoli-Reggiana e il pensiero corre subito ai playoff del 2015, a quel gol di Spanò che spinse i granata alle porte di un sogno chiamato Serie B, infrantosi solo ai rigori della semifinale col Bassano. Anche a distanza di anni, quella squadra guidata da Alberto Colombo resta una delle più amate. Per la qualità del gioco espresso, ma anche per la personalità dei protagonisti che riuscirono a riconquistare la fiducia di tanti appassionati che tornarono allo stadio dopo tanti anni complicati. Mister Colombo, innanzitutto come sta?

"Adesso bene. Come sapete ho avuto qualche problema di salute quando ero a Pescara a causa di un melanoma, ma i test che faccio ogni sei mesi stanno andando bene e sono sereno. Professionalmente invece sto vivendo una stagione particolare, perché ho iniziato al Potenza dove sono stato esonerato dopo 7 partite e 10 punti conquistati, ma adesso grazie alla nuova regola sono al Renate".

Cosa non ha funzionato a Potenza?

"Non sono uno che fa polemiche, ma le aspettative che erano state create erano davvero altissime… Evidentemente ritenevano che non le stessi rispettando".

Al Renate invece è subentrato a Pavanel il 12 dicembre, come si trova?

"È stata anche una scelta di vita, dopo cinque anni lontano da casa ho dato molta importanza al discorso ‘logistico’ (è nato a Cesana Brianza,ndr). Sono abbastanza soddisfatto, ma abbiamo il cruccio delle partite in casa: abbiamo vinto le prime due e poi ne abbiamo perse quattro, mentre fuori abbiamo fatto dieci punti nelle ultime quattro con blitz in piazze importanti come Trieste o Vercelli".

Una ‘difetto’ che vi accomuna alla Reggiana di Nesta che al ‘Città del Tricolore’ non vince addirittura dal 26 dicembre…

"Lo so, seguo sempre la Reggiana perché sono legatissimo a tutto l’ambiente. Credo che ci sia anche un bel po’ di casualità… Soprattutto se prendiamo le sfide con Feralpi e Sudtirol: entrambe hanno fatto un tiro in porta e un gol. La squadra però è buona e ha una bella identità. Si vede che c’è del lavoro dietro e ha i valori per salvarsi, che dev’essere l’obiettivo primario".

I tifosi però dopo l’ultimo pareggio col Sudtirol hanno fatto partire i fischi…

"Credo fossero più di frustrazione che di critica vera. È chiaro che quando si è abituati ad essere tra le regine del campionato come succedeva in Serie C, dopo le aspettative sono alte. Ci si deve abituare: la B è un campionato difficilissimo, con tante squadre di qualità".

Domenica c’è Ascoli-Reggiana: che ricordi ha di quella partita ‘storica’?

"È stata l’emozione più bella vissuta in quell’anno, subito dopo metto il derby con la Spal vinto a Ferrara (0-1 rete di Siega, ndr). L’Ascoli era una squadra costruita per vincere, noi invece partimmo con zero aspettative e arrivammo a un soffio dal sogno… Ecco, credo che le aspettative iniziali cambino sempre il giudizio di chi osserva".

Ha dei rimpianti?

"Ci sono, a volte penso ancora quel colpo di testa di Beppe Alessi che uscì di un soffio nei supplementari a Bassano. Avremmo fatto la finale per la B col Como, dove sono cresciuto. Sono convinto che si sarebbe chiuso il cerchio, ma bisogna accettarlo e andare avanti: di sicuro sarebbero cambiate tante prospettive".

Veniamo al presente: che partita si aspetta domenica?

"La Reggiana ha una mentalità con cui può mettere in difficoltà chiunque, non rinuncia mai a giocare. L’Ascoli ha il vantaggio di giocare in casa, ma credo che i granata possano fare bene. Io vedo un collettivo in crescita e che ha saputo cambiare pelle nel momento del bisogno".

È ancora in contatto con qualcuno del gruppo che arrivò a un passo dalla promozione?

"Assolutamente sì. L’altro giorno per esempio ho sentito Siega, lo avrei preso volentieri qui a Renate ma purtroppo siamo pieni nel suo ruolo. Sento spesso anche Paolo Zanetti, ma anche tanti altri amici. La Reggiana è la piazza che mi è rimasta di più nel cuore".

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