Gondo: "A Parma mi è venuta la pelle d’oca"

L’attaccante: "Sapevo che il derby era molto sentito, ma i tifosi mi hanno emozionato oltre le aspettative. Reggio? La mia prima scelta"

di FRANCESCO PIOPPI -
8 settembre 2023
Gondo: "A Parma mi è venuta la pelle d’oca"

Gondo: "A Parma mi è venuta la pelle d’oca"

di Francesco Pioppi

Una montagna di muscoli d’ebano che fa quasi ‘contrasto’ con i modi pacati e raffinati con cui si esprime in un italiano perfetto, corredato da un inconfondibile accento trevigiano, per lui che - nato in Costa d’Avorio il 25 novembre 1996 - all’età di 7 anni è arrivato a Casier, comune Veneto con poco più di 11mila abitanti.

Parliamo di Cedric Gondo (da pronunciare alla francese con l’accento sulla seconda ‘o’, per intenderci) nuovo attaccante della Reggiana arrivato in prestito con obbligo di riscatto dalla Cremonese. Un elemento importantissimo che avrà il compito di dare fisicità e profondità alla manovra offensiva della squadra di Nesta.

Gondo, quali sono le sue prime impressioni?

"Sono felicissimo di essere qui, la Reggiana fin da subito è stata la mia prima scelta. Vedere una tifoseria che ci tiene così tanto, così calda, mi ha reso ancora più contento. Il loro sostegno è una cosa fondamentale per il campionato che dobbiamo fare noi, sarà difficile, dobbiamo restare sul pezzo".

Ha avuto un primo assaggio andando in panchina nel derby contro il Parma e, nella fase di riscaldamento, l’abbiamo vista più volte rivolgere lo sguardo verso la curva…

"Sì, perché avevo la pelle d’oca. Sapevo che era molto sentito questo derby, ma onestamente mi hanno emozionato i tifosi: sono stati davvero caldissimi, mi hanno impressionato".

Ha detto che la Reggiana è stata la prima scelta eppure anche il Brescia e altre squadre le hanno fatto una corte serrata…

"È una scelta presa assieme anche alla mia famiglia e poi il progetto che mi hanno illustrato i dirigenti mi ha convinto. Credo che ci siano le possibilità di fare bene e di stare in un bell’ambiente".

Per chi non la conoscesse: quali sono le sue caratteristiche?

"Attaccare lo spazio e creare movimenti per le seconde punte. Mi trovo bene a giocare anche a due, ovvero con un altro attaccante, ma vediamo dove mi vede meglio il mister. Io farò tutto quello che serve per dare una mano, non importa dove…".

Nonostante sia ancora giovane ha già all’attivo 127 presenze in Serie B (corredate da 21 gol e 12 assist) e 14 in Serie A (una rete), cosa serve per fare bene in questo campionato?

"La cosa più importante è l’essere mentalizzati sull’obbiettivo che vogliamo raggiungere. Questo è un processo che spetta ad ogni singolo componente della squadra e non parlo solo di calcio, ma anche del fare gruppo. Credo che questo conterà più di ogni cosa: fare quadrato contro squadre che hanno speso molto più di noi e contro cui dovremo farci trovare sempre sul pezzo".

Fuori dal rettangolo di gioco che tipo di ragazzo è? Quali sono le sue passioni oltre al calcio?

"Ho una compagna e un figlio e sono appassionatissimo di Manga e Anime giapponesi (fumetti e cartoni animati di origine orientale, ndr)".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su