Il derby regala finalmente la porta inviolata Da 12 gare la Reggiana subiva almeno un gol

L’ultimo 0-0 in una partita ufficiale risale a marzo: il 18 i granata vinsero (gol di Kabashi) in casa contro la Torres Sassari

di FRANCESCO PIOPPI -
4 settembre 2023
Il derby regala finalmente la porta inviolata  Da 12 gare la Reggiana subiva almeno un gol

Il derby regala finalmente la porta inviolata Da 12 gare la Reggiana subiva almeno un gol

di Francesco Pioppi

Porta inviolata. O come va di moda dire adesso ‘clean sheet’, versione inglese di un concetto comunque internazionale e che non tramonta mai. Nel calcio come nella vita: le ‘case’ si costruiscono a partire dalle fondamenta e quindi, nello sport, dalla fase difensiva. Il pareggio a reti bianche ottenuto a Parma fa tornare prepotentemente d’attualità l’argomento, perché la Reggiana tra campionato, Coppa di Serie C e Coppa Italia aveva sempre subito almeno un gol nelle ultime 12 partite ufficiali (Rimini, Recanatese, Fermana, Olbia, Imolese, FeralpiSalò, Catanzaro, Pescara, Monza, Cittadella, Como e Palermo). Per trovare una partita senza reti al passivo bisogna ritornare addirittura al 18 marzo. Era la 33ª giornata: Reggiana-Torres, finita 1 a 0 per la squadra di Diana grazie a una pennellata di Elvis Kabashi che – ironia della sorte – è stato tra gli indiscussi protagonisti anche nel derby di domenica pur senza centrare il bersaglio.

Nesta si è preso la responsabilità, ma potremmo pure dire il rischio, di lanciarlo nella battaglia al posto di Cigarini e dopo un finale di mercato vissuto con la valigia in mano, con il Vicenza che lo corteggiava a più non posso. Un azzardo vinto a mani basse dall’ex difensore di Lazio e Milan che ha instradato l’indiscutibile talento dell’albanese sulle frequenze giuste. Tornando alla porta inviolata il merito è però dell’atteggiamento di tutta la squadra, nessuno escluso. Vergara, per esempio, si è fatto diverse volte 60-70 metri a tutta birra per ripiegare sugli avversari. Bianco ha corso per tre e ripulito un’infinità di palloni. Pettinari ha salvato sulla linea un gol già fatto e c’era andato vicinissimo già contro il Palermo. Ovvio, impossibile non citare i difensori più ‘puri’ come Romagna e Rozzio che assieme a Libutti e Sampirisi hanno fatto gli straordinari, ma una menzione d’onore la merita anche Bardi. Il ruolo del portiere implica personalità, soprattutto in partite così calde. L’ex Bologna sta dimostrando di poter guidare la retroguardia in maniera solida e con coraggio. Restare lucidi mentre un’intera curva ti urla e lancia addosso di tutto (si è andati dalle monetine agli accendini…) è roba per pochissimi. Qualcuno avrebbe rischiato il tilt, altri invece di strafare. Bardi invece si è caricato al punto giusto e poi si è fatto sempre trovare pronto, mettendo assieme anche un mezzo miracolo su Partipilo nel secondo tempo. Ce n’è abbastanza per essere ottimisti, a patto che la Reggiana non perda la qualità ‘operaia’ e di sacrificio che l’ha contraddistinta nella sfida col Parma. La Serie B è una maratona piena di trappole, ma le premesse sono buone.

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