"Il mio segreto? La vivo in modo spensierato"

Il portiere Satalino racconta il suo momento da titolare della Reggiana: "Lavoro sempre sodo per farmi trovare pronto"

di FRANCESCO PIOPPI -
13 marzo 2024
"Il mio segreto? La vivo in modo spensierato"

"Il mio segreto? La vivo in modo spensierato"

In Coppa Italia contro il Genoa aveva già dato prova delle proprie capacità, ma è in campionato – prima con l’Ascoli e poi a Catanzaro – che Giacomo Satalino ha confermato di essere all’altezza delle aspettative e della Serie B. Complice l’infortunio di Bardi, per questo ragazzo classe ’99 ‘pescato’ da Goretti nella scuderia del Sassuolo dopo l’esperienza alla Carrarese adesso ci sarà l’opportunità di difendere la porta della Reggiana con lo Spezia.

Tutte dinamiche di cui ieri ha parlato nella conferenza stampa al Pirrù Cafè del Tecnopolo, importante partner granata che sostiene sia la prima squadra che il progetto ‘Quarta Categoria’.

Satalino, come sta vivendo questo momento di grande visibilità un po’ inaspettata? "Onestamente la vivo in maniera spensierata, giorno per giorno, con i piedi per terra e lavorando a testa bassa per farmi trovare pronto. Solo così posso entrare in campo in maniera traqnuilla".

Quindi era tranquillo anche a Catanzaro, davanti a diecimila persone?

"Sì, mi fido dei miei compagni e so che loro hanno fiducia in me. Quando si prepara la partita si entra in bolla, quindi non si presta più molta attenzione a quello che ti circonda. Inizi ad immaginare la gara, sei solo sul campo".

Abbiamo negli occhi l’abbraccio di Rozzio dopo la sua parata nel finale?

"È l’emblema di quello che dicevo prima: c’è grossa stima e fiducia tra noi e quando uno può dare una mano è felice di poterlo fare".

Che tipo di portiere è Satalino? Quali sono i punti forti e quali invece quelli in cui deve migliorare di più?

"Sono un portiere moderno, credo, di quelli che parlano molto e cercano di essere partecipi. Lavoro sempre per diventare più completo, cerco di giocare con i piedi e di aiutare il reparto con le uscite. Devo migliorare la reattività e in generale in tutte le situazioni".

Come si sta trovando con Bizzarri, l’allenatore dei portieri che era tra i più felici dopo il successo a Catanzaro?

"Il suo modo di lavorare mi ha fatto vedere il ruolo in un’altra prospettiva, mi ha fatto diventare più aggressivo in ogni parte del gioco, quindi non posso che ringraziarlo. Sento di essere cresciuto".

Avrà ricevuto tanti complimenti, quali sono stati quelli più apprezzati?

"Quelli di mia madre e mio fratello perché sono i più sinceri visto che quando c’è da criticarmi non si tirano indietro (sorride, ndr)".

C’è un portiere a cui si ispira, un modello diciamo così…?

"Ce ne sono tanti, Buffon è stato il top mondiale. Attualmente, rimanendo in Italia, metto Maignan davanti a tutti perché partecipa a tutte le fasi assieme al resto della squadra".

Sabato arriverà lo Spezia.

"Sarà una sfida complicata perché loro hanno valori importanti e una classifica ‘bugiarda’. Dovremo mostrare la nostra parte migliore perché ci sono in palio punti pesantissimi…".

Affronterà uno specialista di calci piazzati come Verde: lo ha già studiato?

"Non ancora, ma lo farò sicuramente: con quel sinistro mette la palla dove vuole e sarà molto stimolante".

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