La Reggiana è un rebus. Difesa super, attacco flop

Retroguardia da playoff (33 reti subite), reparto avanzato da retrocessione (solo 31 gol)

di GIUSEPPE MAROTTA -
18 marzo 2024
Difesa super, attacco flop

Difesa super, attacco flop

Numeri difensivi da playoff e numeri d’attacco da zona retrocessione.

Quando siamo giunti all’ultima sosta prima del rush finale (la Reggiana giocherà le ultime otto partite in soli 37 giorni, la media di una partita ogni quattro giorni e mezzo), balza all’occhio questo dato.

Mario Sampirisi nel post pareggio di sabato con lo Spezia aveva detto "Guardiamo il bicchiere mezzo pieno, ovvero la fase difensiva che ci sta dando certezze". Ha anche aggiunto. "Non bisogna, però, massacrare gli attaccanti perché non segnano: stanno facendo un lavoro di sacrificio gigante".

Non si tratta, infatti, di puntare il dito su qualche singolo, ma guardando ai meri dati numerici la frase d’apertura prende corpo. La Reggiana ha realizzato 31 reti. È il quarto peggior dato: ancora meno prolifiche sono soltanto Lecco e Spezia con 28 reti e Bari con 29. Poi c’è proprio la ‘Regia’ con 31 esultanze, al pari del Cosenza.

La "maledizione" delle gare casalinghe (2 vittorie, 3 sconfitte e ben 10 pari) si palesa anche nel dato dei gol fatti: in 15 gare Gondo e compagni l’hanno buttata dentro 14 volte. Peggio ha fatto solo lo Spezia con 12 gol (in 14 partite), mentre a pari merito c’è il Lecco (sempre 14 ma in 14 partite).

La musica cambia nei dati difensivi. La Reggiana ha concesso 33 reti, al pari di Como e Cosenza. Meglio hanno fatto soltanto il Brescia con 31, la capolista Parma con 30 e la Cremonese con sole 24 segnature subìte.

In sostanza la Reggiana ha il quarto peggior attacco e la quarta miglior difesa. Forse è anche da quest’analisi che si spiega lo spropositato numero di pareggi: 16 in 30 gare, più della metà, numeri ai vertici di tutto il calcio europeo.

Spiccano le ultime cinque uscite. La Reggiana nelle ultime 5 ha pareggiato con Brescia (0-0), Sudtirol (1-1), Ascoli (0-0), vinto a Catanzaro (1-0) e pareggiato nell’ultima con lo Spezia (0-0). Tutto ciò significa un solo gol subito (quello di Odogwu del Sudtirol) e due fatti (l’autogol di Fulignati a Catanzaro e il gol di Pieragnolo col Sudtirol). "Siamo una squadra strana" ha sentenziato Alessandro Bianco la scorsa settimana.

In effetti la Reggiana è indecifrabile: nelle ultime tredici, d’altronde, ha perso solamente in casa con la Ternana.

Nelle ultime otto, però, ha vinto una sola volta (a Catanzaro). Che giochi Bardi o Satalino (che in campionato è ancora imbattuto), che giochi Szyminski o Sampirisi, e che giochi Rozzio o Romagna, la solidità non sta cambiando.

L’altra faccia della medaglia, però, dice che gli attaccanti non segnano addirittura dal 20 gennaio (Gondo col Como nel 2-2 interno). Le ultime sei reti granata portano le firme di Fiamozzi, Bianco, Kabashi, Marcandalli, Pieragnolo e l’autorete di Fulignati. Manca uno step per stare "tranquilli". La sosta porterà consiglio.

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