Marras non vuole alibi. "Gli otto pali? La sorte non c’entra niente»
Il granata è chiarissimo: "L’anno scorso Tutino era partito colpendo 7 legni, poi è diventato più lucido e ha segnato 20 gol".
La presentazione della nuova ‘Alfa Junior’ nella sede di Autostile, storico sponsor granata, è stata l’occasione per una chiacchierata con Manuel Marras, ultimo acquisto del mercato estivo della Reggiana e tra i migliori in campo nell’ultima gara con lo Spezia.
Marras, contro i liguri avete fatto una discreta prestazione, ma il risultato è stato negativo: da cosa si può ripartire?
"La prestazione effettivamente c’è stata, come in quasi tutte le partite fatte fin qui anche prima che arrivassi io, ma c’è rammarico perché in Serie B serve continuità e anche portare a casa un punto è fondamentale. Mi tengo stretto il fatto che siamo stati all’altezza di una squadra forte e che punterà alla promozione in Serie A".
Cosa non sta funzionando? Di sicuro non siete fortunati, visti gli otto pali colpiti...
"Togliamo di mezzo subito la sfortuna, perché uno le occasioni se le deve andare a cercare e poi col tempo le cose miglioreranno. Tutino, mio ex compagno al Cosenza, l’anno scorso era partito beccando 7-8 pali e poi ha fatto comunque 20 gol. Dobbiamo essere più lucidi in quei momenti lì, ma sicuramente con il lavoro riusciremo a cambiare il trend".
Quando vedremo il vero Marras?
"Piano piano sto prendendo la condizione, non fare il ritiro per due anni di fila non è positivo, poi poco dopo il mio arrivo ho preso una testata sullo zigomo che ha richiesto cinque punti di sutura e ho rallentato ulteriormente, ma più vado avanti e più mi sento meglio".
Può fare il laterale a tutta fascia in un 3-5-2 o l’attaccante esterno in un 4-3-3, ma qual è il ruolo che lei preferisce?
"Ormai i moduli e le posizioni sono quasi tutte ibride, proprio come le auto che abbiamo anche qui (sorride, ndr). Il mio ruolo è l’esterno, alto o basso non importa perché non è un problema per me difendere o comunque dare una mano in copertura. Di sicuro, essendo mancino, mi sento meglio a destra perché vedo il campo in maniera diversa rispetto alla fascia opposta".
Ci parli di lei fuoi dal campo: passioni, origini, città in cui è cresciuto…
"Ho origini sarde da parte del nonno paterno come si può intuire dal cognome, ma sono cresciuto a Genova e tifo Genoa. Guardo tantissimo sport, oltre al calcio anche molto tennis e basket. I miei idoli? Messi e Kobe Bryant".
Guardiamo avanti: alla ripresa ci sarà una sfida, importantissima, con il Frosinone. Cosa vi aspettate da questa gara?
"Dobbiamo tornare alla vittoria e farlo davanti al nostro pubblico può darci quella spinta in più. Il Frosinone è una squadra in crisi, lo sappiamo, ma dovremo stare molto attenti perché hanno tanti giocatori di valore che l’anno scorso facevano la Serie A. Sarà una sfida chiave sia per noi che per loro".
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