Melegoni: "Giocherò al top per tornare in alto"

Il centrocampista è cresciuto col gruppo dei predestinati come Bastoni, Frattesi e Zaniolo. "Ma un infortunio mi ha frenato"

di FRANCESCO PIOPPI -
5 aprile 2024
Melegoni: "Giocherò al top per  tornare in alto"

Melegoni: "Giocherò al top per tornare in alto"

Un inizio in salita, complicato da un lungo infortunio muscolare accusato in estate, poi una crescita costante a livello di coinvolgimento e prestazioni. Filippo Melegoni - centrocampista classe ’99 che ieri si è raccontato nella sede dello sponsor EA Group - non è più un ‘oggetto misterioso’ ma una pedina che Nesta adesso tiene in grande considerazione perché abbina le qualità tecniche a un’applicazione tattica che dà grande equilibrio alla Reggiana.

Melegoni, partiamo dalla ‘remuntada’ con il Venezia: dove avete trovato le forze per risalire dal doppio svantaggio?

"Vi dico la verità e ci sono anche dei testimoni: si percepiva che ce la potevamo fare, perché stavamo giocando bene e ne avevamo parlato a fine primo tempo. Io, Bianco e Cigarini lo avevamo pronosticato".

Si aspettava di giocare titolare al posto di Portanova?

"No, anche perché il mister dà la formazione solo un paio d’ore prima, quando siamo in hotel e non lascia mai trasparire nulla. Giocando a destra ci si adatta e devi saperti mettere mettere a disposizione".

La sua duttilità può essere un vantaggio, ma con il mister ‘sbagliato’ potrebbe anche rivelarsi un boomerang nel senso che è difficile darle un ruolo preciso: lei dove si trova più a suo agio?

"Mi piace partire a sinistra, poi che sia da mezzala, da esterno o trequartista cambia poco. Col Venezia in pratica ho fatto due-tre ruoli quindi non è un ovviamente un problema".

Fa parte della classe ’99 ed è cresciuto col gruppo dei predestinati come Bastoni, Frattesi e Zaniolo e ai tempi era considerato pari a loro, se non addirittura superiore, cosa le è mancato fin qui? È nel momento clou della sua carriera?

"Purtroppo ho avuto brutto infortunio nel periodo in cui stava andando tutto nel verso giusto, ma non cerco scuse e sono pronto a rimettermi in gioco. Per quanto riguarda il momento clou potrei dire sì, ma non posso saperlo. In ogni caso cercherò di fare il meglio per tornare dove so di poter stare".

Come si spiega il rendimento altalenante tra casa e fuori?

"Ce lo chiediamo anche noi, forse in casa ci sentiamo in dovere di fare qualcosa in più mentre fuori giochiamo più spensierati. Speriamo che col Cittadella sia la volta buona…".

Che gara sarà col Cittadella?

"È importante vincere perché ci può dare slancio, ma dobbiamo affrontarla come qualsiasi altra partita e non metterci troppa pressione. Loro non vincono da 11 partite e in questa striscia ne hanno perse anche sette consecutive, ma non mi fido assolutamente".

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