Rozzio firma fino al 2025. "Sono felice e sto bene è sicuramente la miglior stagione in granata»

Il difensore giocherà nella Reggiana per il nono anno consecutivo "Una grande soddisfazione aver conquistato la fiducia di mister Nesta. L’obiettivo è la salvezza. I sogni? Per il momento li tengo per me".

di GIUSEPPE MAROTTA -
28 marzo 2024
"Sono felice e sto bene è sicuramente la miglior stagione in granata"

"Sono felice e sto bene è sicuramente la miglior stagione in granata"

Il 9 agosto del 2016 l’arrivo a Reggio dopo l’esperienza al Pisa: da lì in granata 191 presenze, 16.168 minuti giocati, 116 gare da capitano, 10 reti siglate. Per Paolo Rozzio quella granata è diventata a tutti gli effetti una seconda pelle.

È ufficiale il rinnovo del contratto di un anno, fino al 30 giugno 2025: la prossima per il capitano sarà la 9ª stagione alla Reggiana. Di questi tempi è una notizia con la "n" maiuscola.

Paolo Rozzio: è sempre più reggiano.

"Per me è un momento importantissimo. Sono emozionato, poter continuare il percorso è motivo di grande orgoglio. Vorrei esternare tantissime emozioni, ma ci metterei una vita e mi limito a ringraziare la società: Salerno, Amadei, Goretti".

Se lo aspettava?

"Onesto? No. O meglio: non a inizio stagione, perché le scelte di Nesta erano diverse. Poi le cose sono cambiate, il nostro è un lavoro di giudizi e va accettato. Però da qualche settimana sicuramente avevo immaginato che una chiacchierata a fine stagione l’avremmo fatta".

Rinnovo di un solo anno.

"Non nego che due anni fa, quando subentrò questo modus operandi, avevo storto un po’ il naso, però alla fine ho sempre detto che sarei restato al di là delle modalità. Mi sento addosso questi colori. Nel tempo ho imparato a non guardare troppo in là a livello di obiettivi. Ora ci sono otto gare da terminare nel miglior modo possibile".

Qual è il suo sogno?

"Ora dico la salvezza, gli altri li tengo per me".

Essere capitano è anche una responsabilità: la sente?

"Sì e va oltre il campo. Sento di essere un esempio anche di vita. Poi da capitano percepisco di più le emozioni della squadra, sia le positive che le negative".

Ha parlato di un momento di incertezze a inizio stagione: ha mai pensato di lasciare Reggio?

"No, assolutamente. In quel momento non giocavo, ma questo è il calcio; il mio unico pensiero era quello di fare di più per conquistare la fiducia di Nesta, ed esserci riuscito è stata una grande soddisfazione".

Pesa la sua famiglia nelle scelte?

"E’ una componente fondamentale, la mia compagna Ilaria è di Correggio, viviamo lì e vivrò lì anche dopo la carriera. Però è chiaro che il mio lavoro è fatto così: se fosse andata diversamente mi sarei dovuto spostare, devo pur dare da mangiare alla piccola Bianca…".

Ripensando al suo arrivo nel 2016: dopo otto anni cosa è cambiato in lei?

"Più che cambiato, vorrei sottolineare quello che non mi è mai mancato, ovvero la costante stima e l’affetto dei tifosi. Questo anche nei momenti turbolenti, il fallimento, ma anche i due infortuni pesanti. Sicuramente tutto questo ha rafforzato il mio legame con la città".

Il ’pres’ dice che è la sua migliore stagione in granata.

"Anche per me è così. Mi sento bene, ora tutti staranno toccando ferro…".

Tornando al discorso di prima: ha convinto Nesta alla fine.

"Essere allenato da lui è bello, anche per quello che è stato. Da difensore è stato ancor più bello fargli vedere le mie qualità. Goretti già mi conosceva, è stato più facile da convincere…".

L’attualità dice che lunedì si andrà a Venezia. Dovrà marcare il capocannoniere della B Pohjanpalo (18 reti), anche se il presidente dice che tutti temevano Iemmello ma lei non gli ha fatto toccare palla…

"(ride, ndr). Penserò a questa cosa domenica, durante il viaggio. Ma non troppo, pensarci troppo non va bene".

Romagna, Marcandalli: difensori con caratteristiche diverse.

"Sì, siamo differenti. Quando vedo Marcandalli mi dico: ’magari avessi avuto le sue qualità fisiche...’. Per me è un talento".

Lei ha giocato sia a 4 che a 3: preferenze?

"Quando arrivai si giocava a 4, ora da anni giochiamo a tre e se dovessi scegliere direi difesa a 3".

Però prima segnava di più…

"Vero, con la difesa a quattro segnavo di più (sorride, ndr)".

A quanti punti ci si salva?

"Difficile… forse 43 o 44. Vedremo, ci saranno anche due derby casalinghi da giocare".

In queste ore ha sentito il patron Romano Amadei?

"No, è passato una decina di giorni fa a salutarci, fa sempre piacere, ha la carica giusta e ha sempre la battuta pronta. L’ho visto bene, spero di rincontrarlo presto".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su