Sassuolo cinico: la Reggiana china la testa
I neroverdi passano a fine primo tempo con un gol di Thorstvedt. A inizio ripresa i granata hanno due occasioni, poi Mulattieri la chiude
REGGIANA
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SASSUOLO
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REGGIANA (4-1-4-1): Bardi; Sampirisi, Meroni, Lucchesi, Libutti (dal 33’ s.t. Urso); Reinhart; Marras (dal 15’ s.t. Girma), Sersanti, Portanova (dal 37’ s.t. Maggio), Vergara (dal 33’ s.t. Vido); Gondo (dal 15’ s.t. Pettinari). A disp.: Motta, Fontanarosa, Nahounou, Fiamozzi, Štulac, Kabashi, Ignacchiti. All.: Viali.
SASSUOLO (4-3-3): Moldovan; Toljan, Muharemovic, Romagna (dal 24’ p.t. Odenthal), Pieragnolo (dal 21’ s.t.Paz); Thorstvedt (dal 41’ s.t. Iannoni), Boloca, Obiang; Berardi (dal 41’ s.t. Volpato), Pierini, Laurienté (dal 21’ s.t. Mulattieri). A disp.: Satalino, Missori, Miranda, Caligara, Kumi, Moro, F. Russo. All.: Grosso.
Arbitro: Fourneau (Laudato - Scarpa). IV uomo: Andeng. Var/Avar (Baroni – Di Vuolo)
Reti: Thorstvedt al 46’ p.t., Mulattieri al 32’ s.t.
Note: ammoniti Sersanti, Thorstvedt, Portanova, Laurientè, Marras, Sampirisi, Meroni, Pieragnolo, Mulattieri, Girma, Paz, Odenthal. Angoli 3-2. Rec 1’+ 6’. Spettatori totali: 11.308 (4.411 biglietti venduti + 6.867 quota abbonati).
La Reggiana è uscita a testa alta dalla sfida, ma i tre punti se li è presi il Sassuolo. I granata hanno lottato ad armi contro un avversario di categoria superiore, a cui però sono bastate un paio di occasioni per neutralizzare i ragazzi di Viali. La zuccata di Thorstvedt nel recupero del primo tempo è stato il primo cattivo segnale, perché l’occasione è nata da una punizione molto dubbia, concessa dal disastroso arbitro Fourneau per un presunto fallo di Libutti su Berardi. Il fischietto che ha sostituito Maresca, inizialmente designato per il match e poi infortunatosi, ne ha combinate più di Bertoldo, sventolando una caterva di ammonizioni (addirittura 12!) in una gara tutto sommato corretta, ma che lui non è mai riuscito a tenere in pugno. Sta di fatto che ci ha rimesso soprattutto la Reggiana, colpita proprio quando fa più male, al termine di un primo tempo giocato ad armi pari anche grazie al 4-1-4-1; un assetto che finalmente ci ha fatto vedere Sersanti e Vergara nei propri ruoli e ha valorizzato Portanova, dando equilibrio a tutta l’impalcatura. Al ritorno in campo i granata hanno caricato a testa bassa e prodotto gioco, sfiorando il gol al 68’ con Pettinari (bravo Moldovan) e poi divorandosene un altro clamoroso con Lucchesi, dopo una punizione calciata da Reinhart e prolungata da Sampirisi. Il difensore, a segno nella trasferta di Bari, ha calciato alto da mezzo metro. Sarebbe stata la rete del pari e probabilmente avremmo assistito ad un altro tipo di finale. Invece sei minuti dopo il Sassuolo ha messo il sigillo alla gara con un contropiede rifinito alla perfezione da Mulattieri. In quel momento si è spenta la luce e la squadra di Grosso ha poi amministrato senza patemi un incontro che se fosse finito in parità non avrebbe scandalizzato nessuno. Peccato, perché anche la cornice di pubblico era suggestiva (11.308 spettatori) e sugli spalti non è passata inosservata una gigantografia del Gruppo Vandelli con Matilde di Canossa che respinge un individuo vestito di banconote, a corredo della scritta ‘La fede non si compra’.
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