Viali ancora amareggiato per la contestazione: "Ma sono il primo a mettermi in discussione"

Il tecnico: "Dopo la Samp ero disposto a mettermi da parte. Il caso curve? Penso a un bimbo cresciuto nella sud. Si sente sfrattato..."

di FRANCESCO PIOPPI
28 marzo 2025
William Viali rincorre una vittoria che manca da sette giornate

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Viali, dopo il pareggio con la Sampdoria c’è stata una dura contestazione nei suoi confronti, si è sentito messo in discussione anche dal club oltre che dall’ambiente? "Effettivamente ne ho sentite tante, ma quando arriva l’ennesima delusione è chiaro che si reagisce nel modo più istintivo. Per me è stato un dispiacere enorme, perché abbiamo sempre cercato di avere una squadra in cui la gente si potesse rispecchiare. Detto questo, vi posso garantire che il primo a mettersi in discussione sono stato io e l’ho detto chiaro con i ragazzi e con la società: se andiamo avanti, dobbiamo farlo andando dritti nella stessa direzione".

Era quindi disposto a farsi da parte? "Sì, io ho parlato chiaro e l’ho chiesto in maniera molto diretta. Arrivati a questo punto, ognuno di noi deve mettere da parte l’egoismo personale per il bene comune e io devo essere il primo a dare l’esempio. Volevo far capire questo alla società e ancor prima ai miei calciatori, ma ho percepito stima nel lavoro che ho fatto".

Ascoltando le recenti parole di Rozzio, il gruppo sembra aver recepito: il capitano ha garantito che il gruppo è sano e si marcia compatti verso un unico obiettivo. "Ho ascoltato l’intervista a Rozzio e devo dire che le sue parole, così come quelle della società, mi hanno fatto molto piacere. Il suo ritorno in gruppo è arrivato nel momento più opportuno e va molto al di là di quello che potrà darci in campo".

A tal proposito, quando potremo rivederlo ‘attivo’ per una partita intera? "Ha già fatto qualche allenamento in sovraccarico e ha reagito bene, quindi se ci fosse bisogno di fargli fare uno spezzone con il Sassuolo credo che lo potrebbe fare. Poi è chiaro che bisognerà navigare a vista, ma direi che ormai ci siamo".

Passiamo alla querelle con il Sassuolo: tanto clamore mediatico può influenzarvi in qualche modo? "Sicuramente siamo di fronte ad una situazione eclatante, perché non credo sia mai successo da nessun’altra parte una roba così. Io confido che ci possa condizionare in positivo, poi è chiaro che siamo gente di campo, ma penso a un bambino che cresce in quel posto (la curva sud, ndr) e poi si sente sfrattato… è un gran dispiacere".

Vi darà ulteriore carica? "Sentiamo grande responsabilità. L’unica soluzione sarà fare una grande partita".

Come si affronta una corazzata come il Sassuolo? "Dovremo affrontarli con le nostre armi, evitare che si esaltino i singoli. Poi dal punto di vista tattico stanno variando spesso il sistema, ma al di là di questo, conterà anche il discorso emotivo".

Avete sempre subito un gol nelle ultime nove partite e spesso avete perso punti negli ultimi minuti, cosa si può fare per invertire questo trend? "Ci abbiamo lavorato, cercando di uscire dagli spartiti abituali e ricreando anche delle situazioni di sovrannumero. La squadra ha la voglia e la capacità di soffrire, ma serve un po’ di lucidità in più in quei momenti. Credo che ci serva solamente una scintilla per farci ripartire a mille: quando arriverà non ci fermeremo più".

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