L’esultanza di Mancini al derby: multa da 5mila euro, ma niente squalifica. Cori razzisti: Roma e Lazio rischiano sanzioni

Il giudice sportivo lo ha deciso dopo aver chiesto supplementi di indagine alla Procura sugli eventi della partita vinta dai giallorossi in un clima di tensione, con insulti discriminatori rivolti a Lukaku e Guendouzi. Le società temono la stangata

9 aprile 2024
Gianluca Mancini sventola la bandiera della Lazio con il topo al centro dopo il derby vinto dalla Roma grazie a un suo gol

Gianluca Mancini sventola la bandiera della Lazio con il topo al centro dopo il derby vinto dalla Roma grazie a un suo gol

Roma, 9 aprile – Il giudice sportivo della serie A ha multato di 5.000 euro Gianluca Mancini, difensore della Roma per aver sventolato una bandiera della Lazio con l'effigie di un topo sotto la Sud alla fine del derby della capitale. Un gesto "offensivo nei confronti della tifoseria della squadra avversaria durante i festeggiamenti post-gara sotto la propria curva". Ma lo ha graziato per quanto riguarda la squalifica. Mastrandrea prima di pronunciarsi aveva chiesto alla Procura Figc la relazione sull’episodio, sottolineando che la competenza era sua. Inoltre aveva chiesto alla Procura un supplemento di indagine sui cori di discriminazione razziale e religiosa delle tifoserie di Roma e Lazio.

Competenza del giudice sportivo

La procura Figc aveva aperto lunedì un'indagine sul gesto di Mancini, che a fine gara si era scusato. Ma Mastrandrea, chiedendo un supplemento su quanto successo al fischio finale di Roma-Lazio, aveva rivendicato l'acquisizione di eventuali atti di inchieste aperte di ufficio e sottolineato che la competenza a decidere è del giudice sportivo in quanto si tratta di fatti avvenuti “in occasione dello svolgimento della gara”.

Cori e insulti

Quanto ai cori, si tratta di insulti a Lukaku e ai tifosi romanisti da parte di quelli laziali e a Guendouzi da parte di quelli romanisti. ”Con riferimento ai cori di discriminazione razziale e religiosa - ha scritto il giudice - intonati dalle tifoserie delle società Roma e Lazio sia prima che durante la gara, riportati dettagliatamente nel medesimo rapporto della Procura Federale a partire dalle ore 16.44 del giorno della gara, assumono rilevanza, per dimensione e percezione segnalate dai rappresentanti della stessa Procura, i seguenti eventi intervenuti durante la gara: cori tifoseria Lazio (Curva nord centrale) di discriminazione razziale verso Lukaku al 1' e 28' del primo tempo e al 6' del secondo; un coro tifoseria Lazio (Curva nord - Distinti nord ovest+est) di discriminazione razziale (di matrice religiosa) verso la tifoseria avversaria (35° primo tempo); un coro tifoseria Roma (Curva sud centrale e laterale) di discriminazione razziale verso Guendouzi al 22' del secondo tempo”.  "Per le suddette manifestazioni - ha aggiunto Mastrandrea - che non hanno comportato peraltro annuncio sonoro o interruzione della gara, si rende necessario apposito supplemento istruttorio da parte della procura federale, acquisendo in ogni caso una relazione dei responsabili dell'ordine pubblico”. Mastrandrea, in relazione all’episodio che ha coinvolto Mancini, “invita, inoltre, la procura federale a relazionare, a titolo di supplemento, in ordine ad eventuali ulteriori fatti avvenuti e comportamenti tenuti dai tesserati al termine dell'incontro, disponendosi in ogni caso, a norma dell'art. 61, comma 1, ultimo periodo, CGS, l'inoltro degli esiti delle indagini eventualmente avviate d'ufficio, ai fini delle valutazioni e delle determinazioni finali spettanti a questo giudice sportivo in base alla competenza generale a decidere prevista dagli artt. 65, comma 1 lett. a), e 61, comma 1, CGS, nonché dall'art. 14, comma 1, lett. d) ed e) CGS CONI, trattandosi di eventi accaduti in occasione dello svolgimento della gara”. Per tutti questi episodi, i due club e Mancini rischiano sanzioni severe.

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