Europa League, Juric: "Giochiamo bene, ma non abbiamo ancora mentalità vincente da Roma"

Le parole del tecnico romanista alla vigilia della sfida di Europa League contro la Dinamo Kiev

24 ottobre 2024
Ivan Juric

Ivan Juric

Roma 23 ottobre 2024 - Va ancora a caccia del proprio primo successo europeo da allenatore e quale cornice migliore dell'Olimpico per riuscirci. Ivan Juric insegue i primi tre punti della stagione di Europa League della sua Roma e lo farà domani in campo contro la Dinamo Kiev. La formazione ucraina nella prima giornata è caduta pesantemente per 0-3 nella sfida giocata ad Amburgo (casa europea della Dinamo) contro la Lazio e i giallorossi vogliono mantenere vuoto il bottino dei biancoblù contro le squadre romane. Alla vigilia di questa sfida delicata il tecnico croato si è presentato in sala stampa affiancato da Tommaso Baldanzi. Ecco le sue parole.

La prima domanda per il tecnico ha chiaramente domandato delle rotazioni, ipotizzando un po' di turnover per la sfida. “Non ho deciso ancora. Mancini - racconta Juric - non ha finito l’allenamento per un attacco febbrile, vedrò quella situazione là. Un po’ di cambi sicuramente li farò, giocarle tutte con solo gli stessi è impossibile, però penso anche sia giusto inserire più gente e dare più possibilità in campionato per fare le scelte. Non massiccio, però un po’ sì”.

Dagli interpreti in campo, all'esecuzione dello spartito tecnico, si chiede all'allenatore se questa formazione abbia già la giusta cattiveria per lo stile richiesto dall'allenatore. "A metà. Penso che l'ultima partita ho visto una Roma che gioca bene, ma in questo momento non abbiamo mentalità vincente. La mentalità non è da Roma. Vedo prestazioni positive su tante cose, ma stringi stringi alla fine penso non vinci. Noi abbiamo di tutto per lavorare bene, non abbiamo scuse, ma la mentalità non è ancora vincente. Bisogna cambiare completamente registro. Fare belle partite, essere contenti di perdere o fare un punto, non dobbiamo essere così. Già da domani mi aspetto una volontà ancora superiore per migliorare ancora di più la situazione. Serve un carattere più forte per uscire da questa situazione. Mi aspetto molto di più, non sono più accettabili partite con errori come a Monza".

Restando su questo argomento, quello legato al carattere della squadra, si chiede al tecnico se ancora manchino quegli automatismi per rispondere a situazioni di difficoltà. "Penso che la squadra l'altro giorno ha fatto tante cose giuste. Anche contro l'Elfsborg, anche contro il Bilbao. In questo momento io sono contento a metà. Vedo gente che ha migliorato tantissimo in tante cose, ma non siamo quello che deve essere Roma in questo momento. Ossia una squadra che vince partite. Sono contento delle prestazioni in generale, si va più forte, siamo competitivi, ma non vinciamo. Scuse non ne vedo e non ne do. C'è da reagire con carattere. La mia squadra deve dimostrare di che pasta è fatta". Il discorso è poi passato ai singoli, mettendo la lente di ingrandimento prima sulla coppia Angeliño ed Hermoso, poi chiedendo di Hummels e Le Fée. "Hermoso sta in buonissima condizione. Mi piace molto in quel ruolo. Faccio scelte diverse per Angeliño e lui. Io preferisco uno che dribbla. Angelino fa ottimi cross e in fase difensiva è molto bravo. Lui gioca bene come quinto ma non solo. E' una scelta tecnica quella di utilizzarlo come braccetto di sinistra. Hummels e Le Fée titolari? Ci sto pensando e ancora devo decidere. Non ti posso dire ora, perché non lo so. Dobbiamo decidere quando è il momento giusto, però ci sto pensando seriamente".

Dal campo alla dirigenza, Ivan Juric è stato incalzato, chiedendogli se per lui manchi forse una figura tra gruppo squadra e dirigenti nel club. "A me non manca niente. Ho un direttore - afferma l'allenatore croato - che sento spesso e ci confrontiamo. Viene a vedere gli allenamenti e parliamo molto, sento la sua fiducia. Posso attaccarmi alle scuse, ma è da deboli. Noi dobbiamo arrivare alla partita e mangiarli. Tutto il resto è debolezza. Dobbiamo dare il massimo, organizzazione top, centro sportivo top, dirigenza top. Qui si ci sono solo dei problemi di mentalità. Non siamo al livello dell'Inter ma ci siamo. Già da domani voglio vedere altre cose, non in termini di gioco o di impegno ma di risultati. Il gol di Monza non l'ho mai preso in vita mia e non mi va bene questo andazzo. Voglio più cattiveria in campo, dobbiamo mettere delle cose per cambiare mentalità in questo momento".

Tornando sull'aspetto mentale del gioco, si è chiesto a Juric come si possa allenare mentalmente la squadra. "La mentalità vincente si allena durante gli allenamenti. Là cresci e che diventi tosto e duro. Secondo me è anche il lavoro quotidiano. Affrontare la partita in un certo modo ti aiuta. Se in un mese si alza il livello così tanto vuol dire che il corpo dopo il lavoro, si abitua. Così anche la mente. Noi ancora non ci siamo. Ci stiamo lavorando".

Il centrocampo romanista è ricco di soluzioni, ma forse è un po' avaro di dinamismo, soprattutto in alcuni interpreti un po' più esperti, una situazione che però non spaventa l'allenatore balcanico. “Certe cose sono buone, ma si può fare molto meglio. Si può fare meglio in generale, ci sono state partite in cui sono rimasto soddisfatto, l’altro giorno meno, abbiamo tanti giocatori in quella zona di campo, cercheremo altre varianti. Non c’è dubbio. Non ci sono posti fissi, assolutamente, soprattutto quando le cose non vanno. Li vedo tutti uguali e possono giocare tutti”.

Una delle affermazioni spesso ribadite dal tecnico è stata quella legata alla qualità. Per vincere è necessaria per Juric, per questo gli si chiede se qualcuno al momento non stia rendendo come invece suggerirebbero le sue potenzialità. “Io penso che quando gioco a Monza, devo vincere. Quando vedo la partita con l’Inter, devo pareggiare. Quando vedo quella con l’Elfsborg devo vincere o pareggiare. Contro Bilbao devo vincere. Significa che quando fai le partite di un certo tipo con sacrificio e voglia, tu devi ottenere. Poi ci saranno giornate che andranno male, giochi male e perdi. In questo momento siamo in debito, le prestazioni sono superiori ai risultati, però non è una scusa, vuol dire che mentalmente non siamo pronti. Mettiamo i gol di Monza e Bilbao, non devono succedere. Marcare dentro l’area di rigore, lo tengo o non lo tengo là. Questa squadra, per me, crescerà, ma ha una grandissima occasione, questi ragazzi hanno un’occasione unica nella loro vita. In una situazione di totale merda, di totale disastro intorno a loro, possono risalire, ma dentro di loro devono avere una cattiveria diversa, una fame allucinante per ribaltare tutto. Ti capita poche volte nella vita, di essere in situazione come queste, contestati e fischiati, per varie ragioni. Il tifoso ha sempre ragione, Ma si può la situazione, la devono prendere così, un’occasione della vita più bella che c’è. In un posto così magnifico, con lo stadio sempre pieno e un appoggio allucinante, devono ribaltare la situazione. Per ribaltare devono diventare bestie. Bene il gioco, bene la corsa, bene le accelerazioni, ma devono avere un’altra mentalità. Mi aspetto da domani un’altra roba”.

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