Mou, ora lo show non è Special. Ovunque il rumore dei nemici

Chiusa l’indagine Figc per le frasi sull’arbitro Marcenaro, il tecnico della Roma ha cinque giorni per difendersi

di PAOLO FRANCI -
5 dicembre 2023
Mou, ora lo show non è Special. Ovunque il rumore dei nemici

Mou, ora lo show non è Special. Ovunque il rumore dei nemici

La guerra di Mourinho non si ferma. Dopo gli attacchi - o presunti tali - all’arbitro di Sassuolo-Roma, Marcenaro e il tackle verbale duro (questo sì) su Domenico Berardi, andati in scena sabato nella conferenza pre-match, ecco la risposta della procura federale. Una risposta che ha preso la forma di un atto dovuto, certo, ma preludio di un possibile quadro sanzionatorio a rischio. Un procedimento lampo, quello degli 007 federali che si è tramutato nella Pec con la quale la Roma è stata avvisata ufficialmente dell’avviso di conclusione delle indagini relative alla lettura in controluce delle parole di Mourinho con il codice di giustizia sportiva.

Lettura che ha portato alla contestazione dell’articolo 4 del codice sulla lealtà sportiva, dell’art. 23 in materia di dichiarazioni lesive all’indirizzo di uno o più tesserati. Due presunte violazioni che si muovono sulla più ampia ipotesi sanzionatoria che va dalla semplice censura fino alla squalifica. Ora, la Roma e Mourinho hanno cinque giorni per presentare una memoria difensiva, o scegliere di far interrogare direttamente Mou. Subito dopo, il procuratore federale Chinè decidera se procedere o no con il deferimento.

Ma cosa ha detto Mou? Eccolo: "L’arbitro mi preoccupa, lo abbiamo avuto tre volte come quarto uomo e la sensazione è che non abbia la stabilità emozionale per una gara di questa livello...Il profilo dell’arbitro non mi lascia tranquillo...". Ci si interroga: "stabilità emozionale" è un’offesa? Forse a inguaiare Mou è più quel "Con Marcenaro domani Mancini prenderà un giallo al minuto 10 e non giocherà con la Fiorentina...". Mourinho l’ha poi messa giù dura con Berardi: "È un giocatore fantastico, ma bisogna avere rispetto in più per gli avversari, è troppo quello che fa per destabilizzare il gioco, prendere tutti in giro, prendere rigori inesistenti".

Perché Mou è entrato in tackle su Marcenaro? Ci sono diversi precedenti. In tutta questa vicenda, Mou sta ricalcando un clichet consolidato per rendere più ’barbari’ - nel senso sportivo del termine - i suoi. E cioè Mou a capo del suo popolo contro il mondo che ce l’ha con lui e con i suoi. Un sistema che crea unione d’acciaio tra squadra, tifosi e club. Solo che i conti rischiano di non tornare rispetto alle squalifiche che, tra Europa e campionato, si susseguono senza sosta. Mou, che lamenta pubblicamente la carenza dei suoi sul piano caratteriale in alcune partite - come le ultime due in Europa - se la prende con tutti pur di accendere la miccia. Dagli arbitri alla Lega di A che gli farebbe scherzetti da calendario fino agli avversari in Europa e in campionato, come nel caso di Berardi. Il motivo? Lo ha detto lui anni fa: "Il rumore dei nemici" senza il quale, lavorare non è il massimo. E allora, domenica sera, ecco la trovata (geniale) dell’intervista in portoghese per ricalcare il fatto di essere vittima di una persecuzione, però è vero che non c’è partita ormai in cui non faccia saltare il banco. Un po’ troppo. O no?

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