Roma, Mourinho: "Dybala e Lukaku titolari. Smalling? Forse in panchina"

Le parole di José Mourinho in conferenza stampa prima della partita contro l'Empoli

16 settembre 2023
José Mourinho

José Mourinho

Roma, 16 settembre 2023 – Alla vigilia della partita contro l'Empoli, José Mourinho è intervenuto in conferenza stampa per presentare l'incontro dell'Olimpico. Una partita in cui i giallorossi, così come i toscani hanno bisogno di superare l'avvio complicato per raggiungere quanto prima il gruppo di testa, i giallorossi, o la quota salvezza, gli azzurri.

La prima domanda posta allo Special One verte proprio su che squadra si aspetta di affrontare nella giornata di domani. “Più importante - afferma il tecnico lusitano - è come si arriva alla fine. Sono sicuro che loro non sono in panico perché si trovano in una brutta posizione in classifica. Non finiranno così la stagione. Abbiamo vinto 4 partite contro di loro in questi due anni ma sono state tutte difficili. Hanno una rosa organizzata, stanno giocando in modo diverso ma hanno lo stesso allenatore. In questi due giorni che abbiamo lavorato con tutta trattando l'impegno con il rispetto che meritano. Vogliamo vincere la prima in campionato”.

Si è poi discusso di quale potrebbe essere l'obiettivo della squadra giallorossa a fine stagione e delle condizioni di Smalling. “Voi (giornalisti ndr) siete sempre negativi. Noi fortunatamente siamo più ottimisti. Smalling - prosegue l'allenatore giallorosso - è fondamentale per noi, lui si sa analizzare ed è facile comunicare con noi. Domani non penso che sarà a disposizione. Magari arriva in extremis in panchina ma è probabile che non vada nemmeno in panchina. Una cosa è parlare con voi prima e dopo il mercato. La Roma ha preso due attaccanti dove è molto difficile avere due giocatori come Romelu e Azmoun. Se siamo tutti disponibili e in forma cambia il nostro profilo di squadra. Le prime partite le abbiamo fatte con Belotti ed El Shaarawy con nessuna soluzione in panchina. Abbiamo bravi giocatori in attacco. Azmoun è arrivato in una situazione difficile: dopo un infortunio e senza allenamenti. In queste settimane ha lavorato bene per tornare al meglio. Quando Paulo c’è abbiamo sempre un po’ di paura, ma abbiamo sempre speranza che questo fantastico giocatore ci possa aiutare. Anche Belotti ed El Shaarawy hanno fatto tanto per noi, giocando con sacrificio. Abbiamo bisogno di tempo, di allenamenti per migliorare come squadra. Sono molto contento con i giocatori che sono a disposizione. Il mio obiettivo è vincere domani, voglio vincere sempre”.

Si è poi discusso di come le tante partite accumulate (110) in queste ultime due stagione possano aver affaticato, anche mentalmente, i giocatori giallorossi. “Non penso sia un crimine, ma è stato importante per la gioia di una città, per l’autostima del gruppo. Lo abbiamo fatto bene. Alla 30esima gara del campionato scorso eravamo terzi. Abbiamo giocato due partite con Feyenoord e Leverkusen e poi abbiamo giocato la finale. Abbiamo avuto diversi infortuni come quelli di Smalling e Dybala, con Matic che non poteva giocare ogni partita per l’età e siamo arrivati alla fine con queste difficoltà. Dal punto di vista della quantità siamo di meno, siamo 2 giocatori di campo più i ragazzi della Primavera e per me loro saranno sempre un’opportunità. Se la quantità non è altissima la qualità è alta: abbiamo giocatori di grande potenziale. Quando saremo tutti disponibili e in forma, e sono sicuro che ci arriveremo, saremo una squadra davvero forte. Quando ci saranno problemi dovremmo rimanere tranquilli e avere pazienza. Lavoriamo con tranquillità”

Non solo le condizioni di Smalling, il tecnico ha fatto anche un rapido riassunto delle condizioni di tutti i giocatori più o meno in dubbio per la partita dell'Olimpico. “Pellegrini è out, Smalling per me è fuori ma delle volte può succedere che possa recuperare per la panchina. Mancini? Lasciami ringraziare Spalletti, ha fatto tanti anni l’allenatore e ha sicuramente la percezione di quando un giocatore non ce la fa per giocare con la Nazionale e farlo andare a casa. L’ha fatto con Mancini, Pellegrini e anche giocatori di altri club. Siamo rimasti qui con un gruppo di 9 giocatori e 7 erano infortunati. Sono stati qui con il mio staff e siamo un po’ scemi, non abbiamo fatto come altri che vanno in vacanza 10 giorni. Noi siamo così e moriremo con questa professionalità. Eravamo io Belotti, Azmoun, i due portieri e i ragazzi della Primavera. Gli altri 7 solo ieri hanno lavorato con la squadra. Sono disponibili per giocare, abbiamo bisogno di loro. Dobbiamo gestire bene la gara, prendere qualche rischio. Saranno tutti convocati. Romelu quando è arrivato qui prima del Milan non era in una condizione drammatica, ha avuto molta attenzione con il suo corpo. Renato e Paredes avevano una condizione peggiore di Lukaku, Azmoun ancora peggio. La Nazionale ha fatto bene a Lukaku e giocherà domani da titolare. Non sarebbe una sorpresa se giocasse 90 minuti. Dybala ci sarà. Per lui sarà difficile avere i 90 minuti, lui si sente bene dal punto di vista fisico e vuole giocare. Giocheranno Dybala e Lukaku dall’inizio” C'è poi stata una rapida digressione sulle dichiarazioni di Francesco Totti: “Io sono l’allenatore - dice José Mourinho - Non sono nessuno per parlare con un mito del romanismo e dirgli di venire. Parlo con lui di banalità. Questo è il mio rapporto con Francesco nel rispetto della società. La mia vita sociale a Roma è così, non ce l’ho. Totti è nella Roma, non è mai uscito di qua e mai uscirà. Per me lui è sempre qui. Mourinho non ha fatto nulla”

Si è poi tornati a discutere con Mourinho della condizione di altri membri della rosa, nello specifico di Leonardo Spinazzola. “Quando un giocatore va in Nazionale significa che è stato preso in considerazione. Andarci è il sogno di tutti. Leo deve lavorare più con noi e fare meglio con noi, se così sarà tornerà a giocare con la Nazionale. Abbiamo diverse opzioni sugli esterni, sono tutti giocatori diversi, con necessità diverse. Dal punto di vista della condizione Kristensen è quello che sta meglio. Karsdorp ha avuto un ritiro difficile con infortuni e il solito ginocchio, con il mercato e finalmente ha trovato un po‘ di equilibrio perché sa che rimarrà. Zalewski si è allenato con noi solo ieri, Leonardo invece è arrivato dalla Nazionale e si è allenato bene. Stephan ha fatto tutto: attaccante anche. Ha avuto quel piccolo infortunio che fa parte del suo storico, al polpaccio. Non sono grandi infortuni ma non l’hanno fatto allenare per queste due settimane. Sono giocatori utilizzabili in situazioni diverse. Con la crescita della squadra cresceranno anche loro. Kristensen non ci sarà in Europa ma non ne faremo un dramma perché abbiamo più opzioni”.

Il tecnico ha poi parlato della propria propensione ad accendere “Non sono in controllo totale della situazione. Per questa stagione, la mia intenzione è zero giornate di squalifica sia per il campo sia per le conferenze stampa. Se non parlo non sarà mai per essere nervoso perché per uno che ha 1100 partite essere nervoso è una parola troppo grande. Non posso cambiare il mio DNA, la mia onestà di non dire la mia verità. Ecco perché non sono andato in conferenza stampa dopo il Milan. Questa è una sfida per me stesso, cercherò di non aver nessun tipo di problema”.

La conferenza stampa si è chiusa con una risposta un po' piccata, che tornava sul ko contro il Milan. “Io ho imparato una cosa. La formula del successo - dice lo Special One - è di non sentire le persone che hanno meno capacità di te stesso, questo è importante. Sentire chi sa più di te o lo staff va bene. Ma chi non è mai stato seduto su una panchina vera o chi non ha mai preparato gare di questo livello, non mi piace”

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