Roma: al Via del Mare i giallorossi sbattono contro il muro di Gotti

L'analisi del pareggio a reti bianche tra i giallorossi capitolini e quelli salentini

di FILIPPO MONETTI -
3 aprile 2024
Leandro Paredes

Leandro Paredes

Roma 3 aprile 2024 - Questa volte a De Rossi non riesce la magia e la Roma sbatte contro il muro eretto da Gotti e dal suo Lecce. Al Via del Mare termina 0-0 tra le due squadre giallorosse del massimo campionato, al termine di una sfida molto dinamica, a dispetto del risultato a reti bianche. Le formazioni in campo si sono infatti affrontate a viso aperto, cercando di far valere le proprie ragioni in uno dei più classici testa-coda primaverili di Serie A, dove però gli attaccanti hanno peccato di precisione e gli estremi difensori si sono dimostrati insuperabili.

La partita è giocata su ritmi abbastanza alti, complice anche la disposizioni tecnico tattiche della squadra di casa. Gotti infatti punta forte sul pressing intorno alla zona mediana del campo. Tanto spirito di sacrificio, richiesto agli esterni nella fase d'attacco, per ingolfare la manovra romanista e creare traffico sulle linee di passaggio. Non solo quello, la Roma si incaponisce nel voler sfondare per vie centrali, sfruttando poco i possibili duelli sulla fascia e finendo per strozzare involontariamente il proprio gioco. Questo fornisce al Lecce maggiori possibilità di riconquistare il possesso e verticalizzare immediatamente. 

Non solo questo, i romanisti sembrano disporre di meno energie. I salentini arrivano sempre primi sui palloni vaganti e raramente perdono dei contrasti. Un grave colpo al morale degli ospiti, che finiscono così per lo schiacciarsi nei momenti di difficoltà. Da fuori si ha come la percezione di un piccolo autocompiacimento, o quanto meno di scarsa concentrazione. L'applicazione dei salentini è encomiabile e mette a nudo tutti gli errori romanisti, esponendola spesso a imbucate in profondità che isolano l'uno contro uno di Piccoli e Kristovic. Nel secondo tempo la Roma migliora leggermente la propria disposizione, ma questo non basta a far capitolare la retroguardia avversaria.

I numeri del match raccontano di una sfida in equilibrio, che sarebbe potuta andare sia in una direzione sia nell'altra. Se infatti la Roma guida nei dati relativi a possesso e gestione del ritmo ha un vantaggio importante, è il Lecce a fare la differenza in zona gol, producendo molto di più rispetto alla controparte capitolina. I ragazzi di De Rossi detengono il pallone per il 60% del tempo totale, ma rispetto al solito sono meno precisi, realizzando 410 passaggi con un tasso di conversione dell'80%. Dall'altra parte i padroni di casa invece accettano di lasciare agli ospiti il ritmo di gioco, puntando sul contropiede e su rapide verticalizzazioni. Per questo nel restante 40% di tempo i salentini realizzano 246 passaggi, con una percentuale di realizzazione del 74%.

In zona gol però cambia la musica, il Lecce infatti è un incubo per la difesa capitolina, combinando per ben 27 tentativi, di cui 6 nello specchio della porta difesa da Svilar. La Roma da parte sua tenta il tiro solo in 10 occasioni, trovando i guanti di Falcone in 3 occasioni. Ma se numericamente le occasioni sono in maniera molto sbilanciata in favore dei pugliesi, lo stesso non si può dire della qualità delle stesse. Già perché secondo la statistica degli expected goals il Lecce rimane davanti alla Roma, con 1,98 xG, ma il margine è molto più risicato, con i capitolini a combinare per 1,69 xG. Una partita che in linea teorica avrebbe così potuto vedere addirittura 3 o 4 reti, invece del risultato a reti bianche. Una statistica che racconta di come le due formazioni abbiano dato vita a un incontro frizzante a discapito del risultato finale.

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