Roma, Baldanzi: "Prima settimana qui è stata intensa. Spero di ripagare la fiducia"

Le parole di Tommaso Baldanzi, ospite di AS Roma Podcast

8 febbraio 2024
Tommaso Baldanzi con la maglia della Roma

Tommaso Baldanzi con la maglia della Roma

Roma 7 febbraio 2024 - Uomo copertina del mercato invernale della Roma, Tommaso Baldanzi ha debuttato nella giornata di lunedì sera con la maglia dei giallorossi, nel grande successo dei capitolini per 4-0 sul Cagliari. L'ex Empoli non ha segnato nell'occasione, ma si è fatto applaudire con un paio di giocate. Per sentire al meglio le sue sensazioni dopo questa prima settimana da lupacchiotto, il fantasista è stato intervistato dai canali ufficiali del club, precisamente dall'AS Roma Podcast, sul canale Youtube della società. Ecco le sue parole

Sei arrivato da una settimana a Roma, come hai vissuto questi primi sette giorni? "Si è stata molto veloce, è stata una settimana bella, intensa dal punto di vista delle emozioni, però è stata bella. Ho conosciuto i ragazzi, il mister, lo staff e tutte le persone che lavorano in questo immenso e bellissimo centro sportivo. Sono felice di essere qua e di aver fatto la mia prima partita all’Olimpico, sono contento per l’accoglienza che mi ha riservato questa città, l’ho ringraziata e la ringrazio anche adesso”.

Sei un atleta professionista da un po’, fa comunque impressione entrare in un posto così grande e strutturato come Trigoria? Senti la differenza? “Certo che è diversa. Sono cresciuto in un bellissimo centro sportivo, che rimarrà nel mio cuore, ma è un po’ più piccolo, qua è tutto più grande”.

Hai avuto tempo di vedere qualcosa in questa settimana che non fosse Trigoria o l’Olimpico? “Sì dai, poco però, sono stato una volta a cena fuori e ho visto il Colosseo. Però c'è tempo, piano piano vedrò tutto”.

Visto che una settimana fa è venuto Sinner a Roma e si è mangiato quattro primi romani, tu come sei messo? “Per adesso sono stato molto tranquillo, solo una sera ho mangiato la carbonara, molto buona. Però per adesso niente di più”.

Tu sei qui perché ti hanno voluto tanto i Friedkin, i proprietari della squadra, come si convive con questa cosa? È più la soddisfazione e la felicità o l’ansia per la pressione? “Per me non è una pressione, ma un motivo di grande orgoglio. Li ho ringraziati e li ringrazio. Spero di poter ripagare la fiducia che mi hanno dato, questo è il mio obiettivo e lavoro ogni giorno per questo”.

Veniamo al tuo esordio all’Olimpico: c’eri già stato da avversario due volte. Quanto cambia da avversario e da romanista? “Fa una grande impressione anche da avversario, però sicuramente viverla dall’altra parte con un pubblico così e che ti spinge tanto è molto bello e motivante. Sono davvero contento e felice”.

Il primo impatto lo hai avuto durante il riscaldamento, uscendo da sotto la curva Sud. Quando c’è il pallone ti scordi del resto oppure rimani impressionato? “Quando entro in campo e c'è il pallone, penso a quello e mi scordo un attimo. Ma quando c'è il riscaldamento, che magari sei meno concentrato sulla partita è impossibile non pensarci. È davvero molto emozionante".

Poi c’è l’inno, immagino sia un impatto emotivo anche per te, persino noi tifosi non ci abituiamo mai... “È un’emozione forte per me che la vivo la prima volta, ma penso che anche chi la viva per la cinquantesima volta sarebbe sempre una cosa bellissima”.

La partita era iniziata bene, mentre la Roma prendeva possesso di questa partita ci speravi di più o di meno di esordire? “Meglio che si sia messa subito bene, che abbiamo portato a casa punti, quelli sono sempre fondamentali. Va bene così, mi è piaciuto l’esordio (ride ndr)”.

De Rossi ad un certo punto si è guardato intorno mentre ti scaldavi da un po' prima che ti chiamasse, come è stato quando si è girato verso di te? “La prima volta all'Olimpico, sono rimasto felicissimo da questo esordio. Davvero una bella sensazione e un'emozione forte”.

La sostituzione poi è stata importante: se al Tommaso di sette otto anni fa gli avessero fatto vedere la foto con Dybala, ci avrebbe creduto? “Penso proprio di no (ride, ndr). Era un sogno ed è stato un sogno esordire in questo stadio con un cambio del genere, tra l'altro una sera in cui lui ha fatto una partita bellissima”.

Che ci si fa con la maglia dell’esordio con la Roma? “La maglia dell’esordio è la prima, diciamo la più bella e me la terrò per sempre. Forse potrei tenerla in una cornice, l’ho data ai miei genitori che la custodiranno a casa”.

C’è qualche maglia che hai collezionato negli anni passati e ti ha fatto piacere riportarti via? “In realtà non sono uno che ama particolarmente collezionare magliette, mi piace chiederla a giocatori che conoscono. Ad esempio ho quella di Scalvini, di Coppola, gente che ha giocato con me in Nazionale. Ho anche quella di Paulo che me l’aveva data prima Edoardo Bove, però non ne ho tantissime. Adesso posso chiedergliela direttamente”.

Qualche difensore che ti aveva particolarmente impressionato o ti ha messo in difficoltà? “Penso che in Serie A ce ne sono tanti, da Danilo a Bastoni. I difensori sono tutti molto forti e molto bravi e ti sanno mettere in difficoltà”.

A proposito di difensori è circolato una foto e un video relativo ai giorni in cui sei arrivato, uno così serve in una squadra? “È molto importante avere una persona con una personalità così forte (riferito a Gianluca Mancini, ndr), poi siamo entrambi toscani, distanti una mezz’oretta. Quanto basta per avere una rivalità di campanile, ma al di fuori della Toscana siamo uniti”.

In questa settimana di allenamento chi ti ha fatto più penare come difensore? Chi ti ha messo in difficoltà? “Sono tutti molto forti, anche Llorente è molto bravo, Gianluca e Dean. Tutti quanti sono bravi”.

Sabato arriva una squadra tosta, problematica da affrontare e a cui riesce tutto, vale a dire l'Inter. Si tratta però della stessa squadra che, più o meno un’annetto fa di questi tempi, un ragazzo un golletto gliel’ha fatto. Avete fatto un colpaccio con l’Empoli andando a vincere a San Siro... “È stata una partita difficile, poi si è messa bene perché c’è stata un’espulsione, poi sì sono riuscito a segnare. È stato bello, molto bello”.

Ti è esploso di più il cellulare dopo quel gol contro l'Inter, dopo il gol alla Juventus, o una settimana fa quando sei arrivato qui? “Una settimana fa quando sono arrivato alla Roma. Avevo le notifiche impazzite”.

Il podcast si è concluso con una digressione sul disegno, in cui il giocatore ha dovuto fare uno schizzo dello stemma della Lupa sulla maglia dei giallorossi. 

FILIPPO MONETTI

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