Roma, De Rossi: "Per il mio rinnovo sono bastati 10 minuti. Gasperini? Polemica chiusa"

Le parole del tecnico giallorosso alla vigilia della sfida contro il Genoa

di FILIPPO MONETTI -
19 maggio 2024
Daniele De Rossi

Daniele De Rossi

Roma, 18 maggio 2024 - Intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro il Genoa, Daniele De Rossi ci ha tenuto a presentare il match valevole per la penultima giornata di Serie A. Tra il rinnovo del mister, situazioni scottanti a tema mercato e una Champions League definitivamente sfumata, oltre all'avversario in campo, l'ex capitano ha toccato diversi temi nell'incontro con i cronisti. Ecco le sue parole.

La prima domanda per l'allenatore giallorosso ha preso in esame non solo la salute di Dybala, ma anche il futuro, chiedendo al tecnico che tipo di mercato ci si potrà aspettare in estate dai capitolini. "Dybala con noi ha fatto un solo allenamento, quello di ieri, è un paio di settimane che sta fuori dal gruppo, dobbiamo capire oggi le sue condizioni e vedremo. Con il FFP tutti sono condizionati dagli introiti, per ora non abbiamo parlato di budget, ma vogliamo spendere bene e non per forza tanto. Su questo siamo d'accordo con la dirigenza. Ci sono tante squadre con un calcio interessante senza spendere cifre folli".

Si è poi discusso con il tecnico di come domani la sfida si giocherà in un'atmosfera particolare, l'ultima in casa di fronte all'Olimpico per questa prima parentesi di De Rossi da tecnico giallorosso. Una giornata emozionante per una sfida però tutta da vincere afferma il tecnico: "Il bilancio emotivo penso sarà ricco di tante cose intense, abbiamo un obiettivo importante da raggiungere, loro giocano bene ma sono senza stimoli. Bello tutto, ma dobbiamo vincere. Gilardino mi stupisce sempre di più. È davvero una persona speciale, taciturno, non pensavo diventasse così bravo da allenatore. Ha fatto tanta gavetta e ora il Genoa è una realtà delle migliori. Mi farà sempre piacere vederlo, perché è un buono. Per Kevin penso sarà un piacere, lo stadio sarà pieno per noi, ma un po' anche per lui. Chi ha onorato la maglia della Roma e il calcio va salutato calorosamente".

Non solo campo però, le domande sono ovviamente sono tornate a parlare di futuro, in particolare del contratto di De Rossi e di chi sarà l'attaccante del prossimo futuro tra Abraham, Lukaku o altri. "L'annuncio del rinnovo? Non aspettiamo nessuno, stiamo chiacchierando, c'è stato tanto lavoro e il contratto è l'ultimo dei miei pensieri. L'accordo economico e la durata è arrivato in 10 minuti, ma va visto tutto bene con gli avvocati, non c'è niente più di questo, non è un problema, manca pochissimo. Eravamo i padroni del nostro destino, ma c'erano tantissime partite toste ancora da vincere. Abbiamo parlato in generale di cosa servirà alla Roma, ma non abbiamo parlato di nessun calciatore in particolare. Abbiamo fatto constatazione su quanto fatto negli ultimi anni. Si è parlato di giocatori pronti oppure se è meglio valorizzare i giocatori nostri e creare un asset che ti dà continuità, più a lungo. Sono solo chiacchierate però, è ancora presto, manca ancora la figura che metterà a posto i tasselli".

Si è tornato a discutere anche della polemica di qualche settimana fa con Gasperini. "Passato troppo tempo, io e Gasperini ci siamo sentiti e ci siamo chiariti. Ci sono stati degli spunti di stima reciproca nella telefonata. Sono polemiche che si creano qua e ognuno tira acqua al proprio mulino. Noi non avevamo perplessità sull'Atalanta, ma in generale sulla regolarità del campionato, ma questo è stato superato. Noi sappiamo che la partita dell'Atalanta è stata rimandata per una tragedia e la nostra per una che poteva tragedia poteva diventarla. Siamo a posto con la coscienza. Non c'è bisogno di fare favori, abbiamo fatto i complimenti agli avversari".

Tornando al tema di mercato, i giornalisti presenti a Trigoria hanno chiesto al tecnico capitolino se ci siano per lui dei giocatori intoccabili nell'attuale rosa giallorossa. "Sì, ma non li dico perché non sarebbe giusto, alcuni giocatori potrebbero risentirsi di questo. Poi come succede ogni mercato, qualcuno degli incedibili potrebbe andare via e viceversa qualcun altro potrebbe rimanere ed essere fondamentale. Io dovrò farli rendere al meglio. Sono tutti discorsi ancora prematuri".

Si continua a parlare di mercato, questa volta si discute però delle richieste del tecnico per la prossima stagione facendo riferimento alla possibilità di volere nuovi top player da allenare per il prossimo campionato. "Ora ci sono io, prima di questo periodo c'era Mourinho e prima ancora Fonseca. Ognuno - afferma De Rossi - ha il suo modo di fare mercato, ma la costante è che siamo sempre arrivati sesti o settimi. Che tu chieda big o giocatori giovani, va cambiato qualcosa, per migliorare il nostro futuro. L'allenatore forte mi hanno detto che deve imporsi per farsi comprare chi vuole e la società forte le deve accontentare, ovvio nei limiti di manovra. Il primo requisito sarà la fame, devono sentirsi in questa piazza come se fosse la miglior cosa che gli sia mai capitata, che sia per un passaggio di crescita oppure perché era il suo obiettivo, senza fame non si fa nulla. Non c'entrano top player o giovani, le etichette non valgono niente, io penso che bisogna ripartire da giocatori che in campo fanno le fiamme. Non parlo di maglia di curva o cose simili. Pjanic andò alla Juve e fu insultato per questo, ma a Roma andava al massimo. Renderli affamati e farli rendere in campo tocca a me. Serve la fame e che in campo vadano forte e non parlo solo di agonismo, ma anche di testa e di stimoli".

La conferenza stampa si è conclusa chiedendo all'allenatore giallorosso se abbia già individuato un reparto specifico da migliorare. "Sì, ma non lo dico. Mi sono fatto un'idea, ma non entro nel dettaglio, abbiamo una partita domani. Ieri sono stato 11 ore e mezza qui, non posso pensare a questo più di tanto. Ci sarà gente che mi aiuterà a rendere la rosa più forte possibile. Già ho letto che ho chiesto, ho chiamato... mai successo. Ho letto qualche nome che mi è piaciuto, ma non più di questo, sia per rispetto ai calciatori che per le due partite da vincere rimaste".

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