Roma, De Rossi: "Un errore non cambia la mia opinione su Rui Patricio"

Le parole dell'allenatore della Roma alla vigilia della sfida contro la Salernitana

di FILIPPO MONETTI -
28 gennaio 2024
Daniele De Rossi

Daniele De Rossi

Roma 28 gennaio 2024 - Viglia di campionato in un'altra settimana fuori dalla normalità per la Roma. I giallorossi scenderanno domani in campo contro la Salernitana in una sfida da vincere a tutti i costi, perché, nonostante i capitolini abbiano una partita in più, tornare a casa con i tre punti, significherebbe arrivare ad una sola lunghezza di distanza dal quarto posto. Un'occasione troppo ghiotta da lasciarsi sfuggire per mettere pressione sulle concorrenti. A presentare la sfida, ci ha pensato l'allenatore Daniele De Rossi, presente oggi in sala stampa di fronte ai giornalisti a Trigoria. Ecco le sue parole. 

Che cosa rappresenta per un uomo di sport come te un patrimonio italiano come quello che è Jannik Sinner? “È emozionante. Lo sport italiano arriva sempre nell’elité degli sport mondiali. Parliamo di uno sport popolare, per cui è giusto che se ne parli, fa il giro del mondo che Sinner sia in finale. È educato, pulito, io non lo conosco, ma sembra una bella persona, ma esportiamo un grande campione. Sono stato in vacanza con mia moglie a New York qualche mese fa, mettevamo la sveglia per vederlo. Ci sono tante cose da fare oggi e non potrò guardarlo purtroppo, ma speriamo sia una grande finale (la conferenza stampa si è tenuta a partita ancora in corso ndr)”.

Hai recuperato qualcuno rispetto all’ultima gara? C’è una data per il ritorno di Smalling? Hai già deciso le gerarchie in porta? “Le gerarchie in porta le ho decise quando sono arrivato. Penso che Rui Patricio abbia parato molto bene e una partita non cambia la mia opinione. Il portiere deve avere delle gerarchie ben stabilite che poi ovviamente non sono eterne. Io sono contento di entrambi: Svilar lo conoscevo meno ma mi ha impressionato per completezza a livello di portiere, ma un errore non cambia l’opinione che ho di Rui Patricio. Nelle ultime partite ci ha salvato tante volte, io non ero qui ma le partite le ho viste. È concentrato su ciò che dovrà fare domani. Smalling si sta allenando insieme a Kumbulla e Renato Sanches, stanno facendo il loro percorso, lo staff medico li monitora quotidianamente, mi sembrano sciolti nei movimenti, vedremo di settimana in settimana. Forse già dalla settimana prossima faranno qualcosina con noi, ma ancora non saprei dire quando potrà tornare in campo, sono infortuni lunghi e devono essere valutati giorno dopo giorno, è un po' presto”.

Che caratteristiche ha la Salernitana e aumentano le difficoltà quando si affronta una squadra in lotta per la salvezza? “Sarà difficile, le squadre che devono salvarsi danno sempre qualcosa di più nel ritorno, perché i punti pesano di più. Non ho mai giocato a Salerno, sono curioso, avranno una spinta in più ed è un peccato non poterla avere anche noi in trasferta. Giocheremo anche per loro. La Salernitana ha un bravo allenatore e tanta qualità offensiva, ha tanti giocatori di qualità e dovremo stare tanto attenti. Hanno giocatori esplosivi e vecchietti come Candreva e Fazio, non so se lui ci sarà. A bocce ferme non pensavo di trovare la Salernitana così in basso, hanno una rosa importante, hanno perso all’ultimo contro la Juventus, contro il Napoli e pareggiavano 0-0 con l’Inter prima dell'ingresso di Lautaro, hanno battuto la Lazio. Contro le grandi hanno fatto risultati importanti, ma andiamo lì per vincere la nostra partita”.

In trasferta la squadra fatica, come si supera questo problema emotivo? Mourinho chiedeva una squadra di banditi, lei che squadra chiede? “Dei problemi riscontrati dal mister precedente, devi chiedere a lui. Io onestametne valuto quello che vedo e oggi vedo giocatori con personalità, se faccio un passo indietro e penso a loro dico che ci hanno portato in finale in Europa. Spinazzola e Cristante hanno vinto un Europeo in casa dell’Inghilterra. Ci sono fasi della stagione dove si può fare più fatica in casa, piuttosto che fuori o viceversa. È così, mi piace squadra di banditi come slogan, perché nel calcio serve essere spigolosi e cattivi agonisticamente, avere le caratteristiche per vincere anche in maniera sporca. Credo di avere una grande squadra e dal punto di vista della personalità non peccano”.

Domani torna Cristante, come cambia la Roma tra Paredes e Cristante? “Per me possono giocare insieme. Bryan è un pilastro della nostra squadra, dello spogliatoio e anche della Nazionale. All’epoca l’ho elogiato perché è un professionista serio, è un giocatore forte e continuo a essere affascinato da Bryan. Sono contento che rientri, lo avrei voluto fin da subito. Cambiano le caratteristiche con lui in campo, cambiano alcune geometrie, forse Paredes ha più qualità e Cristante più dinamismo, cambia quando cambi giocatori. Anche davanti, un conto se gioca Lukaku o Dybala oppure Belotti, ma la nostra idea di gioco non cambia perché abbiamo giocatori di personalità e con dinamismo”.

Come stanno Dybala, Mancini, Huijsen e Aouar?Dybala è sembrato che stesse bene. Si è allenato al 100% e lo vedo un po’ più brillante rispetto alla prima settimana. Hiujsen sta bene, anche se ieri abbiamo fatto relativamente poco ma penso partirà con noi. Mancini sta bene, mi è piaciuto la sua partecipazione a quello che abbiamo proposto, non si era mai allenato con noi e mi è piaciuto come si sia buttato nella mischia. Aouar torna da una Coppa d’Africa, è allenato. Mi ha raccontato che ha dormito poco causa spostamenti vari, era abbastanza sballottolato il primo giorno, però è un giocatore attivo ed è pronto per giocare”.

Si vede già qualcosa di quello che chiedi alla squadra? “Servirebbe un ritiro precampionato per far entrare prima i concetti che vorresti dare. Adesso devi andare a botta sicura e sperare che i giocatori li recepiscano quanto prima, nessuno può permettersi di toccarmi i miei ragazzi della Spal perché continuo a sentirli, ci ho messo un po’ di tempo per far entrare i miei concetti, qua a Roma a momenti sono loro che li hanno fatti entrare dentro di me, sono giocatori già formati. Con la Spal abbiamo visto qualcosa dopo 3-4 partite, forse ero troppo inesperto, qua a Roma dici una cosa e sono tanto recettivi e tanto pronti. Se vedrete belle partite, il merito è loro e poi sono stati allenati da Mourinho non li abbiamo presi dall’oratorio, io do solo qualche idea che ci aiuterebbe a portare a casa dei punti, sembra che a loro piacciano queste idee e non fanno fatica a farle diventare loro. Ci vuole tempo per dare un’impronta, soprattutto senza partite decisive ogni 4-5 giorni”.

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