Roma, De Rossi: "Zalewski? Esclusione non definitiva. Dovbyk giocherà"

Le parole dell'allenatore giallorosso alla vigilia della sfida contro il Genoa

di Redazione Sport
14 settembre 2024
Nicola Zalewski con la maglia della Nazionale polacca

Nicola Zalewski con la maglia della Nazionale polacca

Roma 14 settembre 2024 - La pausa Nazionale è servita per riordinare le idee e cercare di realizzare le prime correzioni di un avvio di stagione complicato. Ora è arrivato il momento in cui cercare di applicare tutto quello di cui si è discusso in questi giorni. Nella giornata di domani infatti la Roma tornerò in campo nella delicata trasferta del Luigi Ferraris di Genova contro la formazione guidata da Alberto Gilardino. Una sfida delicatissima per i giallorossi, ancora a caccia della prima vittoria in campionato, così come l'ha definita anche Daniele De Rossi nella conferenza stampa prepartita svoltasi a Trigoria. Ecco le sue parole. 

Sulla situazione di Nicola Zalewski

La discussione con i giornalisti presenti ha subito toccato il tema relativo a Zalewski: la sua mancata cessione al Galatasaray ha infatti lasciato tutti di stucco, a cui è seguita contestualmente un'esclusione dalla rosa. Un questione scottante da gestire alla vigilia di un match importante. "La sua esclusione non penso sia definitiva, credo sia legata al contratto in scadenza. La decisione l'ha presa la società e me l'ha comunicata qualche giorno fa. Dalla mia esperienza so che nel calcio di definitivo non c'è niente. Qualora trovasse un accordo potrebbe essere reinserito. Mi sono sempre preso le mie responsabilità, ma stavolta dovrete parlarne con Nicola, il suo agente o la società. Credo che con un rinnovo si tronerebbe alla situazione originale".

Incalzato dai giornalisti, che hanno fatto riferimento anche al fatto del tecnico stesso quando da giocatore ha giocato diversi mesi con il contratto in scadenza, De Rossi è tornato sul tema di Zalewski, parlandone così: "Io posso solo prendermi la responsabilità delle mie scelte tecniche. A maggio avevo detto che poteva partire perché non avevo visto quello che mi piaceva da lui, poi nel pre-campionato ho visto cose diverse. Aveva gli occhi giusti, si è preso le sue responsabilità, lo avevo fatto giocare e lo consideravo importante per la squadra. Sul merito della decisione, visto che non è mia, non posso dire niente. Aspettiamo come si evolve la situazione".

Il Genoa di Alberto Gilardino 

Il tecnico della Roma viene poi incalzato circa quali siano le sue aspettative in vista della partita di domani e soprattutto il gioco di Gilardino e del suo Genoa. "Abbiamo cercato di preparare la partita pensando a come il Genoa affronta le grandi squadre secondo le idee di Gilardino e quello che ha fatto negli ultimi anni. È una squadra molto ordinata e l’abbiamo vista anche in casa contro l’Inter, notando come sia riuscita a metterli in difficoltà. Il Genoa è un'avversaria forte nonostante abbia perso dei pezzi importanti Andremo lì e faremo la nostra partita. Giocano in un campo affascinante, tra i più caldi d'Italia, ma noi saremo pronti a fare la nostra gara".

C'è stata occasione anche di parlare di moduli e della possibilità di giocare a specchio con una squadra tecnicamente, sulla carta, meno forte. “Non sempre è un’opzione giocare a specchio con una squadra più debole sulla carta. Perché, a volte, le squadre che sono più deboli sulla carta tirano fuori delle motivazioni superiori. Più giochi a specchio, più diventa un braccio di ferro uomo contro uomo. Giocando a specchio potresti variare delle caratteristiche, per mettere in difficoltà il giocatore che ti troverai di fronte nel duello. Per il possesso palla, sappiamo che il Genoa è una squadra che non ne sia ossessionata, così come non lo siamo noi. Ogni squadra deve preparare ciò che le viene meglio e penso che potremmo aiutare il nostro centravanti tenendo meglio la sfera e sfruttando meglio la verticalizzazione. Non è una questione di quanto hai la palla, ma come la usi. Mi piace dominare il gioco, ma a volte si può fare anche dominando la zona difensiva e sfruttando le ripartenze".

Le individualità giallorosse

C'è stato modo di parlare anche delle scelte di De Rossi, chiedendogli della possibilità di vedere il doppio debutto in difesa di Hummels ed Hermoso. "Sicuramente ci danno delle possibilità in più, delle ulteriori varianti. Aumentano nettamente la nostra esperienza. Avere due giocatori di quella qualità ed esperienza aiuta sicuramente. Mi hanno detto che erano in forma e si sono presentati bene, ovviamente hanno bisogno di un po’ di tempo per arrivare al 100% della condizione, però questo poi lo valuteremo di partita in partita e di necessità e necessità. Sono pronti per giocare, capiremo quanto se possono giocare una partita intera oppure cominceremo con degli spezzoni. Dalla prossima settimana abbiamo una partita ogni tre giorni, quindi ci sarà bisogno di tutti quanti, senza dover pensare al minutaggio".

Si è parlato anche di Dovbyk e della sua condizione, facendo anche riferimento che ancora il bomber ex Girona sia a caccia del suo primo gol in giallorosso. "È pronto a giocare e giocherà. È un giocatore importantissimo per noi. È il nostro attaccante e ci abbiamo puntato tanto. A Torino abbiamo fatto una buona partita, ma tra il dire che abbiamo fatto una buona partita e il risultato ed essere contenti ce ne passa. Abbiamo avuto una difesa giusta per una grande partita, ma in attacco, per vincere partite così, serve qualcosa in più rispetto a cosa abbiamo fatto noi e di sicuro non dipendeva da Dovbyk a Torino. Dovremo aiutarlo a essere meno attenzionato e raddoppiato, poi penso che quando si sbloccherà secondo me non si fermerà più".

C'è stato modo di parlare di un altro dei nuovi acquisti di questo mercato, vale a dire Koné. "Konè - afferma De Rossi - lo abbiamo scelto per le sue caratteristiche e per il suo ruolo, visto che ha giocato sia da mezzala di destra che di sinistra. Durante le Olimpiadi lo abbiamo osservato bene, è uno che può fare anche il mediano davanti alla difesa con le sue caratteristiche ed è quello che noi cercavamo. Lo scorso anno però abbiamo giocato grandi partite anche senza Koné e credo che bisogna dare maggiore rispetto a Cristante, Pellegrini, Paredes che dopo qualche prestazione sottotono vengono già rispettati di meno".

Si è tornati ancora sul discorso di Dovbyk, chiedendo cosa sia mancato nella manovra offensiva fino a qui e se verrà provato qualcosa di nuovo. "No, abbiamo provato con più forza qualcosa che non siamo riusciti a fare molto bene nella prima sfida. Non penso di cambiare qualcosa nel modulo o nel sistema di gioco per Dovbyk. Penso che ci sono dei giocatori appena arrivati, devono ancora unirsi fra di loro e conoscersi meglio. Devono sapere dove il proprio compagno vuole la palla e queste sono cose che richiedono un po’ di tempo. Serve ancora qualche partita di assestamento. Abbiamo lavorato tantissimo dal punto di difensivo durante il ritiro cercando un po’ più di compattezza. Cercando di difendere in una maniera diversa per essere pronti quando si perdono le palle in costruzione. Essere un pochino più blocco squadra e blocco difensivo. Proprio perché i numeri ci dicono questo. A volte se segni poco è anche perché hai preso quattro o cinque pali nelle prime due partite. Tante volte è questione di centimetri, ma ci saranno anche casi che i centimetri gireranno dalla parte nostra avremo una fase offensiva più proficua e prolifica".

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