Roma-Fiorentina 1-1: Lukaku segna poi si fa espellere con Zalewski. Rimpianti viola

Giallorossi subito in vantaggio prima degli infortuni di Dybala e Azmoun e dei due rossi rimediati nella ripresa. Replica Martinez Quarta. La traversa trema con Bonaventura prima del forcing finale

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
10 dicembre 2023
Romelu Lukaku (Ansa)

Romelu Lukaku (Ansa)

Roma, 10 dicembre 2023 - L'immediato vantaggio trovato con Lukaku su strepitosa imbeccata di Dybala sembrava per la Roma il preludio a una serata facile e in discesa. Le prime avvisaglie di un copione diverso arrivano quando proprio la Joya si ferma per un guaio muscolare: non proprio il primo degli ultimi mesi. Fatalmente, anche il suo sostituto, Azmoun, si infortuna proprio nel momento in cui la gara esplode con una serie pazzesca di episodi a tinte alterne: dalla traversa di Bonaventura si passa al secondo giallo rimediato da Zalewski prima di arrivare al pareggio firmato da Martinez Quarta. Finita qui? Macché: all'87' Lukaku trova il modo di tornare sul tabellino 'grazie' a un'entrataccia su Kouamé che obbliga Rapuano a estrarre il rosso diretto. I giallorossi chiudono così in nove, alzando una trincea di fronte al forcing viola, che per la verità non produce grosse occasioni. Alla fine, a dispetto dell'inizio boom che aveva fatto sognare l'Olimpico, i rimpianti sono di marca ospite, mentre i padroni di casa strappano un pareggio prezioso che ingolfa ulteriormente la zona Europa in classifica: la Roma sale a 25 punti, bottino valido per il quarto posto, mentre la Fiorentina insegue a 24, restando momentaneamente fuori dalle aree nobili della graduatoria.

Le formazioni ufficiali

 Mourinho lancia un 3-5-2 aperto da Rui Patricio, con Mancini, Llorente e Ndicka in difesa e la coppia Kristensen-Zalewski sulle bande: al centro del campo ci vanno Cristante, Paredes e Pellegrini, mentre in attacco tocca a Dybala e Lukaku. Italiano risponde con un 4-2-3-1 che tra i pali prevede Terracciano, protetto da Kayode, Martinez Quarta, Ranieri e Biraghi: in mediana ci sono Arthur e Duncan, mentre l'unica punta è Nzola, rifornito da Ikoné, Bonaventura e Kouamé.

Primo tempo

 La Roma parte provando a controllare fin da subito il possesso della sfera con l'obiettivo di costruirsi l'azione buona. Detto, fatto, perché al 6' Lukaku di testa gonfia la rete su suggerimento di Dybala, bravo in precedenza a scambiare in velocità con Cristante prima di penetrare in area e con l'esterno mancino far partire un traversone a dir poco meraviglioso. La Joya prova a mettersi in proprio al 14' con un mancino al volo che termina di poco a lato su imbeccata di Zalewski, che sgasa davanti a Kayode, che anche in occasione del gol di Lukaku si era fatto bruciare dal rivale. La Fiorentina sembra inerme fino al 17', quando Bonaventura imbuca per Nzola, chiamato solo a superare Rui Patricio: invece niente da fare, con il pallone sparato letteralmente sul portiere giallorosso. L'Olimpico tira un sospiro di sollievo prima per allarmarsi quando Dybala, proprio lui, si ferma dopo un duro contrasto con Arthur: al posto dell'argentino, a quanto pare alle prese con un guaio muscolare ai flessori della coscia destra, Mourinho è costretto a inserire Azmoun, che a sua volta dopo pochi minuti in campo accusa un problema fisico che stavolta sembra di poco conto. Complice questo colpo di scena, la partita entra in una fase piuttosto spenta su entrambi i fronti. L'onere di provare a imbastire azioni pericolose spetta alla Fiorentina, che ancora mastica amaro per l'occasione incredibilmente sciupata da Nzola. Dall'altro lato, la Roma tende a non scoprirsi per non prestare il fianco alle ripartenze viola. Inoltre, l'asse Lukaku-Azmoun non sembra funzionare a dovere come quello precedente con Dybala. Nei 4' di recupero prova a salire in cattedra Bonaventura, che prima arma il colpo di testa fuori misura di Kouamé e poi si mette in proprio con un'azione personale chiusa da un destro troppo debole per impensierire Rui Patrico e l'intero Olimpico, che al duplice fischio si gode il vantaggio di misura ma trema per l'ennesimo guaio muscolare occorso a Dybala.

Secondo tempo

 Il primo guizzo della rioresa lo firma Ikoné, che fa tutto bene: compresa la conclusione di mancino, parata in due tempi da Rui Patricio. Sul ribaltamento di fronte la Roma si rende pericolosa dagli sviluppi di un corner: Duncan salva all'ultimo sul tentativo quasi a botta sicura di Mancini. Intanto continua a piovere sul bagnato per Mourinho sul fronte infortuni: anche Azmoun, il sostituto designato di Dybala, si ferma ed è costretto a lasciare il campo appannaggio di El Shaarawy. I guai per la Roma non sono finiti, perché al 64' Zalewski si becca il secondo giallo per un fallo su Kayode. Poco prima la Fiorentina aveva sfiorato il pareggio con un mancino che si stampa sulla traversa. I rimpianti viola durano poco, perché al 66' l'1-1 diventa realtà grazie a Martinez Quarta, che di testa gira alla perfezione il traversone di Kouamé. Italiano prova a sfruttare l'onda buona plasmando la sua squadra in maniera più offensiva: dentro Gonzalez e fuori Ikoné. Il nuovo entrato si fa subito vedere con un colpo di testa da posizione defilata su suggerimento di Bonaventura che chiama Rui Patricio a un intervento tutt'altro che banale. Italiano mette ancora mano alla panchina: dentro Sottil per Bonaventura, ancora una volta un concentrato di fantasia ed ottime doti balistiche, seppur senza fortuna in occasione della traversa. Di una Roma ridotta in dieci e menomata dagli infortuni restano intanto soltanto tracce difensive, con un autentico catenaccio creato per un pareggio diventato prezioso alla luce dello sviluppo del match. Italiano cambia ancora e inserisce Lopez per Kayode, uno dei meno brillanti dei viola: Mourinho risponde gettando nella mischia Bove per Pellegrini. Neanche il tempo di far entrare in campo il giovane giallorosso che l'esperto Lukaku, all'87', deve uscire e non per una sostituzione: il belga falcia Kouamé e si vede sventolare da Rapuano un meritatissimo rosso diretto che complica la vita della Roma nell'immediato presente ma anche nel futuro. A proposito di immediato presente: i minuti di recupero sono 7, vissuti dai giallorossi interamente dietro la linea della palla a fronte del forcing della Fiorentina, che per la verità negli ultimi minuti non va oltre un tentativo velleitario dalla distanza di Arthur. Troppo poco per beneficiare del doppio 'power play': per la gioia della Roma e di Mourinho, che strappano un pari diventato di colpo prezioso.  

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