Saud Abdulhamid alla Roma, l’agente: “Evento storico, aprirà le porte ad altri calciatori sauditi”

I retroscena dell’ingaggio nel racconto dell'agente. “Lui è felice in giallorosso. Lo voleva anche il Rennes”

18 novembre 2024
Saud Abdulhamid

Saud Abdulhamid

Roma 18 novembre 2024 – Si attende ancora un impatto in campo, ma non c'è dubbio che in termini puramente statistici l'arrivo alla Roma di Saud Abdulhamid sia stato storico. Il giocatore è infatti diventato il primo saudita a vestire la maglia di un club italiano. Fin qui due volte in campo con i giallorossi in Europa League, ancora si attende il suo debutto in Serie A e proprio per questo il ragazzo vuole fare una buona impressione a Claudio Ranieri, per giocarsi le sue chance di scendere in campo nelle prossime partite.

In attesa di conoscere il suo futuro sul terreno di gioco, l'agente del giocatore, Ahmed Almualim, ha raccontato alcuni retroscena circa questo trasferimento al portale di calcio arabo "Aranews.pk". Ecco le sue parole su come sia nato l'interesse dei capitolini per Abdulhamid. "È una storia con due capitoli. Il primo è stato scritto a maggio, quando ho ricevuto una comunicazione da uno degli scout principali che chiedeva informazioni sul giocatore e sulle eventuali condizioni per il trasferimento. È iniziato da lì. E il secondo episodio è stato quando Florent Ghisolfi è diventato direttore sportivo della Roma. In precedenza, era stato al Nizza e lì aveva anche mostrato interesse per Saud. Sapeva che Saud era al suo ultimo anno di contratto con l'Al Hilal. Quindi quando è stato nominato direttore sportivo giallorosso, si è rimesso in contatto con noi e ha mostrato nuovamente il suo interesse".

La domanda successiva ha approfondito il tema del passaggio in Italia, chiedendo all'agente se pensi che questo trasferimento si sarebbe ugualmente fatto, senza l'esponenziale crescita della Saudi Pro League degli ultimi anni. "Ora le persone conoscono sempre di più il campionato saudita. E penso anche i giocatori. Sempre più giocatori internazionali sono coinvolti nel campionato. Questo ha dato all'Arabia Saudita una spinta e una dose di convinzione che l'intero prodotto sia affidabile. Quindi, sì, lo sviluppo della lega saudita ha sicuramente aiutato. Senza l'atmosfera attuale, sarebbe stato davvero difficile".

Sebbene si attenda ancora il riscontro sul terreno di gioco, il passaggio è di per sé storico e Ahmed Almualim è stata una delle menti dietro lo stesso: "Credo che questo trasferimento abbia aiutato l'immagine dell'intero paese calcistico. Aiuterà altri giocatori sauditi ad avere una possibilità in Europa, forse. Credo che questa mossa abbia aperto le porte ai giocatori sauditi negli anni a venire. Sono davvero orgoglioso che ce l'abbiamo fatta. Era uno degli obiettivi che mi ero prefissato e sono felice di averlo raggiunto. Molte persone erano contrarie a questo trasferimento. Persone che non guardavano il quadro generale. Come agente, ho dimenticato i miei interessi solo per supportare Saud, nell'interesse del calcio saudita. Ho sacrificato un sacco di soldi per far sì che questo accordo si realizzasse".

L'uomo di mercato ha anche raccontato uno scottante retroscena, parlando del forte interesse del Rennes dietro Saud. Una possibile pista di mercato però sempre tenuta nascosta ai media. "Proprio prima di firmare per la Roma, Saud era vicino al Rennes in Francia. Avevano un forte interesse per lui. Ha scelto di andare alla Roma per la sfida. L'interesse del Rennes è stato tenuto segreto, non è stato menzionato da nessuna parte".

L'ultima domanda ha chiesto all'agente come il ragazzo si stia ambientando nella Capitale e stia vivendo il suo periodo in giallorosso. "È felice a Roma e tutto procede. Ha giocato qualche minuto. È un giocatore internazionale. Ha giocato per la nazionale in molte occasioni. Ha giocato nel torneo più importante che ci sia, la Coppa del Mondo. Ha giocato anche nella Champions League asiatica. Non è stato un grosso problema per lui adattarsi. Era preparato mentalmente a ciò che sarebbe successo. È davvero consapevole delle sfide che lo attendono. Vive una vita normale. Ha una casa. Era normale per lui iniziare dalla panchina, stavamo parlando con l'allenatore e il direttore sportivo e loro hanno spiegato tutto. Deve conoscere la cultura del campionato, il calcio italiano è difficile. È diverso da qualsiasi altro paese europeo".

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