Roma: i cambi salvano Juric e ribaltano il Venezia

L'analisi del successo romanista contro la formazione lagunare

di FILIPPO MONETTI
1 ottobre 2024
Niccolò Pisilli

Niccolò Pisilli

Roma 30 settembre 2024 - La Roma sa soffrire, ha carattere e qualità per rimontare partite complicate e al momento con Juric ha trovato quella continuità che mancava con De Rossi in avvio di stagione. I giallorossi superano per 2-1 in rimonta il Venezia riuscendo così a tenere i tre punti all'Olimpico, contro una formazione, quella di Di Francesco, ben disposta in campo e velenosissima quando aveva la possibilità di attaccare in contropiede. Al vantaggio firmato Pohjanpalo, i lupacchiotti rispondono solo nella ripresa con il pareggio un pizzico fortunoso di Cristante, con il suo tiro dal limite deviato da Busio, poi la rete di Pisilli, con tanto di festa irrefrenabile del ragazzo quasi in lacrime, alla prima gioia in Serie A della propria carriera. 

Nella sfida dell'Olimpico la Roma prova ad applicare i concetti di Juric, riuscendo bene a mettere in difficoltà la manovra veneta. I giallorossi si mettono però in difficoltà da soli: la circolazione del pallone è lento e finisce spesso vittima dei recuperi avversari. Questo permette ai lagunari di accelerare e ribaltare rapidamente il lato, specialmente quando molti uomini romanisti vengono attirati fuori dal palleggio prolungato. Oristanio è una spina nel fianco dolorosissima per la difesa capitolina e il finale del primo tempo, con la rete realizzata da Pohjanpalo è il premio per una squadra, quella ospite, capace di interpretare al meglio la sfida e di colpire gli avversari a ogni errore, fino a trovare il gol. 

Nella ripresa la Roma soffre ancora e il pressing alto degli avversari porta a più riprese i lagunari vicinissimi al raddoppio. Svilar aiuta a non far peggiorare il passivo, chiudendo la propria porta con un paio di interventi preziosi. Servono i cambi a Juric per fare la differenza e ribaltare l'incontro. La squadra di Di Francesco con il passare dei minuti abbassa il proprio baricentro e questo diventa il tesoro della Roma, che guadagna metri, aumenta il numero delle occasioni da gol, fino a trovare le due reti che valgono i tre punti finali.

In termini statistici la squadra di Juric probabilmente non merita in toto il successo e l'applicazione del Venezia avrebbe meritato un punto dalla sfida dell'Olimpico. Il possesso è un affare solo giallorosso, con il 70% del tempo la palla ai piedi dei giocatori della Roma, i quali palleggiano con l'86% di precisione, contro il 75% di conversione ospite nel restante 30% del tempo. In termini di produzione però la Roma non riesce a tradurre in occasioni da gol la rete di passaggi costruita in precedenza. I tiri infatti totali sono 22 per i capitolini, contro i 18 dei lagunari, di questi 5 in porta per i padroni di casa, contro 7 da parte dei veneti. Un equilibrio inaspettato, che però è ribadito anche dalla statistica degli expected goals, dove la Roma combina per 1,99 xG, contro i 2,03 xG della formazione di Di Francesco. Numeri che avrebbero giustificato il pareggio, ma che grazie al maggiore cinismo da parte della squadra di Juric, è riuscita a portarsi a casa i tre punti in palio.

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