Roma, Juric: "Su Dovbyk decido oggi. A Verona loto vorranno riscattarsi"
Le parole del tecnico nel prepartita della sfida contro il Verona
Roma 2 novembre 2024 - Ivan Juric torna nuovamente a confrontarsi col suo passato. Dopo il successo importantissimo nella sfida contro il Torino durante la notte di Halloween, nella giornata di domani, 3 novembre, la Roma torna in campo per affrontare il Verona, una squadra già allenata in passato dal tecnico croato. L'obiettivo per i giallorossi è quello di trovare il primo successo in trasferta della gestione di Juric in un campo però molto difficile, dove i tifosi hanno sempre reso complicato strappare punti agli scaligeri. Questo e molto altro è stato discusso dall'allenatore stesso nella conferenza stampa prepartita. Ecco le sue parole.
La conferenza stampa si è aperta subito sui dubbi di formazione, chiedendo al tecnico se al centro dell'attacco ci sarà Dovbyk, dopo il forfait nella sfida contro il Torino. "Dovbyk - dice Juric - vediamo oggi, dovrebbe allenarsi e in base a quello guarderemo e poi decideremo. Devo vedere l'allenamento di oggi chi ha recuperato e chi no e poi faremo le nostre scelte. Sono tutte scelte tecniche, per cui gioca uno o l'altro a me non cambia. Ieri Dovbyk non si è allenato, non ha fatto niente dall'ultima partita".
Come scritto in precedenza, il tecnico croato ha conosciuto molto da vicino il campo veronese, rendendolo spesso anzi il fulcro delle due salvezze ottenute. Un fattore campo dunque da temere che l'allenatore ha descritto così: "Un ambiente sempre positivo che spinge tanto per la squadra. Secondo me hanno tanti giocatori buoni: ottimi, veloci e tecnici. Hanno alternato prestazioni eccellenti a meno buoni. Oggi arrivano da un periodo di risultati negativi, anche se hanno fatto bene pur giocando con un uomo in meno. Sicuramente saranno incattiviti con tanta voglia di riscattarsi, di fare il risultato. Ma come sempre mi capita negli ultimi anni a Verona sarà una partita difficilissima".
Tra valorizzazione dei giovani e risultati è difficile riuscire a trovare un giusto equilibrio, visto come spesso le squadre che fanno maggiore affidamento sulla gioventù tendono a rendimenti altalenanti. Un tema delicato a cui Juric ha risposto così: "Ho già detto il primo giorno che abbiamo tanti giovani, con margini di crescita importanti. Non è un problema, si può fare risultato anche con i giovani. Noi abbiamo una rosa equilibrata e useremo la base degli allenamenti e delle prestazioni per decidere, non guarderemo se giovane o meno giovane per le partite. I ragazzi hanno più probabilità di crescita, li trovi a livello più basso, ma migliorano; i grandi sono una garanzia invece, ma bisogna farli rendere sempre al massimo. Noi come mentalità dobbiamo dare tutto partita per partita, dimostrare che siamo un bel gruppo. L'altro giorno abbiamo fatto una bella partita, ma se non si fa risultato a Verona non abbiamo fatto niente. Mi aspetto la stessa voglia, mentalità, concentrazione e voglia di vincere. Dobbiamo cercare di ripeterci".
Parlando per appunto di giovani, uno degli investimenti più importanti di questa stagione è stato senza dubbio tra le grandi delusioni di questa prima parte di campionato. Si tratta di Matias Soulé, ragazzo ancora a caccia della sua dimensione in una squadra molto ambiziosa come quella romanista dopo il grande campionato lo scorso anno con il Frosinone. Questa la considerazione di Juric rispetto alle possibilità e le qualità del classe 2003. "Ha giocato tantissimo Soulè prima di ammalarsi. Per cui non vedo problemi. Là ci sono giocatori molto forti come Baldanzi e Dybala quindi bisogna scegliere partita per partita. Baldanzi e Dybala stanno facendo molto bene, lui magari si riscatterà; poi con i giovani sappiamo che tutti hanno tempi di crescita diversi. Ci vuole pazienza e serenità anche se il nostro ambiente è uno di fretta, di tutto e subito. La mia esperienza mi dice di covare questo tipo di giocatori, lavorarci. Se hanno voglia cresceranno, perciò sotto questo punto di vista sono molto sereno".
Restando sui singoli e in particolare sugli argentini, si è discusso anche di Paulo Dybala. Nell'ultima conferenza stampa, anche a livello umano, Juric si era complimentato con il giocatore sudamericano. Un esempio dentro e fuori dal campo, di cui si è chiesto un episodio di questa leadership e se la sua gestione fisica e non, sia un tema. "A livello di uomo - dice l'allenatore della Roma - lui ha colto l'importanza di quello che conta, ovvero giocare bene a calcio. Il resto non influisce niente. Devi allenarti bene per allenarti a vincere e pensare solo a questo. Questo è il concetto chiave nostro. Lui ha fatto il falso nove contro il Torino, ma anche prima in altre sfide lui comunque ha libertà superiori rispetto ad altri, perché ha senso di spazio, vede le partite, le sa leggere. Quando lui gioca ha libertà rispetto ad altri".
Ultima domanda per il tecnico gli ha chiesto delle condizioni dei rientranti El Shaarawy e Zalewski, oltre a chiedere un giudizio su Samuel Dahl, giocatore arrivato in estate, ma che non ha debuttato in questa stagione. "Io penso che El Shaarawy e Zalewski preferiscono più stare a sinistra che a destra. Zalewski ha solo crampi e oggi c'è poco tempo di fare qualsiasi cosa vediamo come sta. Dahl è un ragazzo interessante. Io lo vedo un po' come Angelino come terzino. Quando è quinto perde. Lui ha passo e tecnica. Ha meno uno contro uno ma ha più piede. Si allena forte, ha grande mentalità, vediamo con il tempo. Vediamo se proporlo da terzo o da quinto. Lui è partito molto indietro ma mi sta piacendo per la mentalità che ha".
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