Roma, la CEO Souloukou: "Nessuna intenzione di vendere, vogliamo crescere"

Le parole della dirigente giallorossa ai Globe Soccer Europe Awards

30 maggio 2024
Lina Souloukou, CEO della Roma

Lina Souloukou, CEO della Roma

Roma 29 maggio 2024 – Un nuovo allenatore e un nuovo uomo mercato per la prossima stagione. La Roma riparte dall'Europa League, ma con dei volti nuovi e freschi: oltre al tecnico che ha guidato sapientemente la squadra in questo finale di campionato, ora si conosce l'identità di chi dovrà invece condurre il mercato nei prossimi mesi. Un restyling che non ha lasciato indifferenti i tifosi, facendo anche temere per il futuro della società. Dai Globe Soccer Europe Awards però arrivano importanti smentite, con le parole della CEO Lina Souloukou, che conferma l'intenzione attuale della dirigenza di tenere vivo il proprio impegno con i giallorossi. Ecco le sue parole dalla kermesse in corso attualmente in Sardegna.

La CEO ha parlato innanzitutto di come è strutturato il "Friedkin Group" il fondo proprietario della Roma a cui fanno a capo Dan e Ryan Friedkin, un gruppo nato inizialmente con il settore dell'automotive, poi cresciuto con investimenti nel settore del lusso e dell'intrattenimento prima di arrivare nel calcio con i giallorossi. "Il nostro gruppo - dice la dirigente capitolina - è variegato. Quando è nato, il calcio non costituiva il main business del gruppo. Friedkin Group è un gruppo di carattere familiare che operava principalmente nei seguenti settori: automotive, hospitality, intrattenimento e in misura minore sport. Tutto è cambiato con l’acquisizione nel 2020 da parte del Gruppo della AS Roma. Lo sport, e il calcio in particolare, è diventato più centrale. Sebbene il Gruppo Friedkin sia proprietario anche del Cannes, che milita in un campionato interessante sotto molti punti di vista come quello francese, il Gruppo Friedkin è ben diverso, per struttura e non solo, per esempio dal City Group".

Colta la palla al balzo si è discusso anche della possibilità di sinergie tra i due club, come ad esempio fanno le squadre del gruppo Red Bull, sottolineando però come il Cannes e la Roma abbiano due teste indipendenti l'una dall'altra, visto e considerato come la squadra della Costa Azzurra attualmente militi solo in quarta serie francese. "Sebbene in futuro - afferma Souloukou - non siano da escludersi sinergie proficue per i due club, secondo il volere della proprietà, al momento la gestione è ben separata. In ogni caso la Roma resterà sempre il gioiello della corona, trattandosi di un club storico caratterizzato da una tifoseria appassionata e da un legame indissolubile che lega la città al club. Grazie agli investimenti e all’impegno a lungo termine della famiglia Friedkin, la Roma punta a occupare una posizione sempre più rilevante nell’élite del calcio europeo e italiano. Nel club dal quale provengo, l’Olympiacos, vi era una sinergia con il Nottingham Forrest sia sul piano tecnico che finanziario. Una sinergia che nel periodo in cui ero lì ha funzionato e ha portato benefici a entrambi i club: l’Olympiacos ha vinto tre campionati e ha partecipato alla Champions League e il Nottingham Forrest è stato promosso, durante il mio mandato. Trasmettere la percezione di essere i ‘custodi del club’ è fondamentale ai fini di uno sviluppo sostenibile in chiave futura. Per la Famiglia Friedkin questo è concetto fondamentale, come fondamentale è avere sempre i tifosi ‘on board".

Si è discusso anche di Super Lega, facendo riferimento al modello di business che i Friedkin hanno scelto per il club capitolino. "Dan e Ryan non gestiscono il club - afferma la CEO del club giallorosso - secondo il modello del Franchise americano, rispettosi come sono dell’unicità della cultura sportiva europea. Quando esplose il caso della Super Lega, la Roma è stata l’unico club, con proprietà americana, ad opporsi con fermezza a quel progetto nel rispetto dei valori dello sport europeo: meritocrazia, campionati aperti con promozioni e retrocessioni ecc. Vorrei ribadire con la massima chiarezza un concetto, affinché non vi siano speculazioni: la nostra proprietà non ha alcuna intenzione di vendere e il suo è un impegno a lungo termine".

Si è parlato anche delle decisioni a livello continentale che determinano le regole a livello di investimenti e gruppi di squadre che fanno riferimento al medesimo gruppo. "UEFA e ECA accanto agli altri stakeholder hanno lavorato per dare maggiore chiarezza, ponendo limitazioni a questo tipo di strutture e definendo i pilastri attorno a cui operare. Cosa che favorisce gli investimenti nel calcio. Il messaggio è chiaro: queste sono le regole inserite all’interno di un quadro normativo e attorno a questo è possibile delineare un business plan".

L'ultimo intervento della dirigente della Roma ha parlato dei motivi dietro l'attrazione che il mercato europeo riesca a fornire verso investitori stranieri, come quelli nordamericani (solo in Italia di 18 proprietà straniere, 15 sono nordamericane) o asiatici. In questo discorso vengono esplicitati i potenziali di crescita soprattutto nel Vecchio Continente del calcio femminile, uno dei grandi punti di forza della Roma, che quest'anno ha festeggiato il suo secondo scudetto consecutivo della selezione di sole donne. "Il mercato europeo - afferma Lina Souloukou - esercita una forte attrazione per diversi motivi. Ovviamente l’obiettivo è quello di crescere in varie direzioni, e in questo senso il calcio femminile è molto importante. In Italia siamo soltanto agli inizi: 3-4 anni fa il calcio femminile non era neppure professionistico. C’è grande voglia di calcio femminile. Abbiamo scuole calcio con lo stesso numero di tesserati uomini e donne. È un movimento in forte espansione: un bacino di utenza enorme e pertanto enormi opportunità. Anche nei mercati emergenti, come quelle americano, in cui il calcio sta cambiando molto, esiste un grande appetito. In definitiva ritengo che il fenomeno sia di portata globale: più diversità si riesce ad avere nel gruppo, più valore è possibile generare".

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