Roma: palleggio lento e attacco inconcludente, il ko in Olanda come quello in Svezia

L'analisi della sconfitta di Europa League della Roma

di FILIPPO MONETTI
25 gennaio 2025
David Moller Wolfe dell'AZ Alkmaar celebra il gol contro la Roma

David Moller Wolfe dell'AZ Alkmaar celebra il gol contro la Roma

Roma 24 gennaio 2025 - Si poteva ipotecare quantomeno la presenza giallorossa agli spareggi di questa Europa League e invece la Roma dovrà vivere 90 minuti di passione nell'ultima giornata per strappare il pass definitivo alla fase a eliminazione diretta. La squadra di Ranieri non riesce ancora a superare il tabù trasferta, al contrario cade all'AFAS Stadion di Alkmaar contro l'AZ per 1-0. Partita brutta giocata male da parte dei giallorossi, che non sono riusciti a imporre la loro superiore qualità, cadendo su una ripartenza biancorossa, culminata con il gol di Parrott all'ottantesimo. Seconda sconfitta continentale per i romanisti, che fa il paio con quella patita in Svezia contro l'Elfsborg e ora costringerà alla vittoria contro l'Eintracht di Francoforte per evitare di fare calcoli nella giornata finale. 

La partita non è delle più semplici da interpretare, infatti l'AZ Alkmaar sceglie una tattica prettamente difensiva, a dispetto invece di quelle che sono le proprie caratteristiche. In Olanda i biancorossi amano attaccare e giocare a grande ritmo. Non hanno più il carisma di qualche anno fa in termini di interpreti, ma la squadra è giovane e ricca di talenti interessanti. Martens però è consapevole di come una sfida ad alto ritmo, ricca di capovolgimenti di fronte, potrebbe favorire le caratteristiche e la qualità della Roma di Ranieri. Per questo il tecnico belga opta per un baricentro bassissimo, con tutti gli effettivi a difendere sotto la linea del pallone, compattandosi spesso sotto i quaranta metri di campo. 

La Roma è così costretta a palleggiare con insistenza, ma la gestione è lenta e prevedibile. Dovbyk è troppo isolato, Pisilli è seguito a uomo da Clasie e non riesce a colpire con i suoi inserimenti, mentre Dybala viene contenuto con una dura marcatura preventiva e un raddoppio rapido per non permettergli di accendersi. Il risultato è una partita molto bloccata, in maniera simile all'altra sconfitta patita in Europa dai giallorossi contro l'Elfsborg. A differenza del match in Svezia, la Roma però è meglio organizzata dietro e riesce a non concedere la profondità agli avversari, risultando in una sfida molto bloccata.

L'ingresso di Soulé per Dovbyk nel secondo tempo toglie parecchi punti di riferimento alla difesa avversaria e questo spinge i giallorossi ad attaccare con maggiore consistenza. Quando però i primi attacchi vengono respinti, i capitolini cominciano ad aumentare il numero di uomini nella metà campo avversaria, esponendosi anche a ripartenze pericolose. Maikuma al 76' riceve da posizione molto favorevole in area, ma il suo tiro è morbido. Quattro minuti più tardi invece Parrott non ha la stessa premura del giapponese. Sulla bella transizione olandese, Clasie riceve al limite e invece di calciare, serve molto bene la sovrapposizione di Moller Wolfe, il quale tocca in area per l'irlandese, il quale realizza il gol vittoria. A nulla serve il forcing finale giallorosso, con Owusu-Oduro raramente messo in difficoltà.

I numeri della gara raccontano del palleggio insistito della Roma, ma anche di come i giallorossi fatichino a trasformarlo in occasioni pericolose, pagando tanta imprecisione. I ragazzi di Ranieri palleggiano per il 61% del tempo, realizzando l'87% dei passaggi (574 su 658), mentre gli avversari nel restante 39% palleggiano con la precisione del 79% (297 su 378 passaggi completati). Anche nel numero di tentativi la Roma è avanti rispetto agli avversari, avendo tirato per 12 volte totali, contro le 7 avversarie, 2 di questi nello specchio per i capitolini, contro solo 1 per gli olandesi. Ma solo uno di questi tentativi per i giallorossi si può considerare grandi occasioni da gol, come spiegano gli expected goals. In totale infatti i giallorossi combinano per 0,73 xG, contro i ben 1,08 xG degli olandesi, giustificando così il risultato finale maturato ad Alkmaar.

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