Roma: i cambi ribaltano la gara dopo un primo tempo di sofferenza
L'analisi del primo successo in trasferta di questa stagione. I giallorossi in campo isolano molto bene i due fulcri della manovra Thauvin e Lucca. A fare la differenza sono però le azioni sottoporta
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Lorenzo Pellegrini e Artem Dovbyk
Roma 27 gennaio 2025 – C'è stata tanta sofferenza, ma alla fine con la fortuna degli episodi e una grande reazione nel secondo tempo, i giallorossi ce l'hanno fatta. Dopo 276 giorni di attesa, da una trasferta di Udine a quella successiva, la Roma torna alla vittoria in trasferta e in questo weekend di Serie A ha potuto festeggiare per la prima volta in stagione lontano dall'Olimpico. Al Bluenergy Stadium i capitolini ribaltano il vantaggio iniziale dell'Udinese e si impongono per 1-2 grazie a due rigori ottenuti e trasformati prima da Pellegrini e poi da Dovbyk. Due punti esclamativi da parte del leader carismatico della squadra, nonché capitano, e dal bomber della squadra, ma tante le risposte positive arrivate da tutti i protagonisti chiamati in casa.
La Roma in campo isola molto bene i due fulcri della manovra Thauvin e Lucca e per questo riesce a prendere abbastanza presto le redini del gioco. Il palleggio romanista però è lento e prevedibile, come successo ad Alkmaar: Dovbyk è troppo isolato in mezzo alle maglie friulane, sempre ben disposte. Al netto di una formazione poco efficace in avanti, la squadra giallorossa non sembra però nemmeno soffrire gli attacchi avversari. La rete arriva infatti su un episodio isolato: fallo ingenuo di Pellegrini a trequarti campo e cross perfetto per Lucca, il quale controlla e fredda Svilar con un destro potente e preciso sotto l'incrocio.
Il resto della prima frazione scivola senza ulteriori particolari variazioni tattiche o azioni da gol.
La Roma però cambia volto nella ripresa. L'ingresso di Shomurodov, consegna a Dovbyk un vero e proprio compagno di reparto, alleggerendo così la pressione sull'ucraino. Tecnicamente l'uzbeko non è il giocatore più fine tra i giallorossi, ma il suo fisico e il suo dinamismo danno grande supporto all'ucraino, facilitando anche gli inserimenti a centrocampo. Rensch dalla fascia, viene spostato come braccetto in difesa e al netto di qualche piccola sbavatura, si dimostra già proto per giocare in giallorosso. A tutto questo si aggiunge la salita in cattedra di Pellegrini, il quale si procura con un delizioso tocco sotto il rigore, che vale il pareggio, prima dell'inserimento di El Shaarawy, il quale invece anticipa Sava e guadagna il secondo penalty, che varrà alla fine i tre punti.
In termini statistici la Roma ha meritato di portarsi a casa i tre punti, vincendo praticamente sotto ogni voce il duello in campo, arrivando così a meritare il risultato finale. I capitolini vincono di misura il dato relativo al possesso di palla, palleggiando per il 51% del tempo totale con una precisione dell'86% sui 385 fraseggi completati. Dall'altra parte l'Udinese ha numeri molto simili, avendo comunque giocato il pallone per il 49% della gara, con 357 passaggi completati, con una precisione dell'84%.
A fare la differenza sono però le azioni sottoporta, con numeri molto più sbilanciati in favore dei giallorossi. I capitolini infatti combinano per 16 tentativi totali, di cui 10 verso lo specchio della porta di Sava. L'Udinese fa la sua parte, arrivando comunque a tirare per 10 volte totali, di cui 3 nello specchio della porta di Svilar. Una differenza sostanziale tra le parti a favore dei capitolini che viene ribadita anche dal numero degli expected goals con la Roma capace di costruire occasioni per 2,62 xG, numero però molto inflazionato dai due rigori (valore di 0,76 xG l'uno), mentre i friulani si fermano a 0,81 xG.
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