Roma: Ranieri comincia con un ko, non riesce lo sgambetto al Napoli

L'analisi del ko romanista contro la capolista

di Redazione Sport
26 novembre 2024
Claudio Ranieri

Claudio Ranieri

Roma, 26 novembre 2024 - Debutto sfortunato nel calendario e anche nel risultato. Comincia con una sconfitta purtroppo per la Roma la terza esperienza di Claudio Ranieri sulla panchina giallorossa. I capitolini cadono nella trasferta di Napoli di misura, perdendo per 1-0 contro la capolista, cortesia del grande ex di serata Romelu Lukaku. In termini di classifica i capitolini vedono avvicinarsi il burrone della Serie B, ora distante solo 3 punti.

Maggiore solidità in difesa, ma ancora tanta fatica a trovare spazi e incisività negli ultimi metri di campo. Ancora squadra in chiaroscuro, dove si vede la mano di Ranieri, ma non la reazione sperata dai tifosi giallorossi dopo il cambio in panchina. Per la sfida specifica il tecnico regala subito qualche inserimento interessante: la retroguardia torna a quattro davanti a Svilar, con Çelik Angeliño terzini al fianco di Mancini e N'Dicka. In mediana ci sono Koné e Cristante, mentre sugli esterni d'attacco la novità è Pisilli con El Shaarawy sul lato opposto. In avanti c'è Pellegrini ad agire alle spalle dell'unico riferimento offensivo Dobbyk.

Il primo dettame della nuova Roma di Ranieri è fin da subito evidente ed è quello di voler togliere respiro alla manovra avversaria per vie centrale. Sono infatti i due attaccanti a dover schermare le giocate di Lobotka, metronomo del centrocampo campano, mentre i centrali della mediana romanista si staccano per fermare le incursioni delle mezzali. Il Napoli però risponde sviluppando bene sulle corsie, nonostante l'equilibrio che le scelte di sir Claudio volevano dare alla squadra, accoppiando l'esterno basso di maggiore spinta, ovvero Angeliño, con un esterno meno offensivo come Pisilli, mentre sul lato opposto alla spinta offerta da El Shaarawy, Çelik resta più bloccato. La squadra però non ha particolare intesa, soprattutto in fase di marcatura ed ecco che il Napoli trova con Politano (e Di Lorenzo) a destra e Kvaratskhelia a sinistra tanto spazio per alimentare la propria manovra offensiva.

Nella ripresa, dopo un tempo di tanta fatica, specialmente in fase di costruzione, il tecnico prova a cambiare volto alla Roma, schierando una difesa a tre. Hummels entra in campo e va al fianco di Mancini e N'Dicka, con i due terzini ad alzarsi nei ruoli di quinti, mentre Pisilli torna in mediana. Il copione della partita non cambia, ma i giallorossi sembrano trovarsi maggiormente a proprio agio. Il problema è che l'equilibrio nel risultato viene rotto nei primi minuti del primo tempo. Angeliño si perde completamente Di Lorenzo alle sue spalle, il capitano azzurro è libero di servire in area Lukaku e per paura dell'autogol Hummels tira indietro il piede, aprendo lo specchio all'attaccante belga, che ringrazia e realizza il definitivo 1-0. I capitolini continuano anche a non brillare per fortuna perché una decina di minuti dopo la rete subita, il colpo di testa di Dovbyk sbatte solo contro la parte superiore della traversa, negando il pari ai giallorossi.

La Roma ha meritato la sconfitta e la spirale negativa è ancora lontana dal definirsi conclusa. I capitolini hanno sofferto a lungo e i numeri dell'incontro sono tutti a favore dei partenopei. Il Napoli mantiene il pallone per il 63% del tempo, palleggiando con il 90% di precisione, realizzando 562 passaggi, numeri altissimi per il calcio di Antonio Conte. Dall'altra parte invece, nel restante 37% del tempo i capitolini completano solo 291 passaggi, quasi la metà dei rivali, con un tasso di conversione del 79%. La differenza però diventa ancora più ampia quando si prendono in considerazione i numeri in zona gol. I giallorossi infatti tirano appena 6 volte, una sola in porta, mentre i partenopei combinano per ben 14 tiri complessivi, di cui 2 nello specchio della porta. A fare spavento però è la disparità in termini della qualità delle occasioni da rete create. I campani infatti combinano per la bellezza di 2,02 xG, quasi quattro volte di più di quelli romanisti, che si fermano a 059 xG. 

Queste statistiche evidenziano ancora di più come, sebbene sia arrivato un timoniere esperto come Ranieri, la tempesta non è ancora passata. I giallorossi sono al momento, purtroppo per loro, una barca che sta imbarcando acqua nel mezzo di una violenta tempesta e all'orizzonte nessuna traccia di sereno, ma solo una coltre infinita di nubi a nascondere giorni migliori. Se la reazione non è arrivata in campionato, si può ipotizzare un nuovo passo in avanti in Europa League, ma purtroppo per i capitolini, dopo la trasferta di Napoli, ora c'è Londra, dove i giallorossi dovranno affrontare una delle favorite al successo finale del Tottenham.

I londinesi guidati in panchina da Ange Postecoglu hanno a propria volta affrontato un big match nella propria ultima giornata di Premier League, ma a differenza dei romanisti, sono riusciti a uscire indenni dalla loro trasferta, vincendo con un roboante 0-4 dall'Etihad Stadium di Manchester, contro il City di Guardiola. Una discreta iniezione di fiducia per il match contro la Roma, senza contare che in Europa League, gli Spurs vogliono cancellare il loro ko nell'ultima giornata, dove sono caduti sotto i colpi di Dries Mertens e Victor Osimhen, nel ko per 3-2 contro il Galatasaray. Ranieri da parte sua farà il possibile per spezzare la striscia di 4 partite consecutive senza vittorie che i giallorossi stanno vivendo.

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