Salernitana-Juventus 1-2, Vlahovic completa la rimonta in pieno recupero
Il serbo termina la riscossa avviata da Iling-Junior dopo l'illusorio vantaggio granata a firma di Maggiore, poi espulso per somma di ammonizioni
Salerno, 7 gennaio 2024 - Dal larghissimo 6-1 di Coppa Italia all'Allianz Stadium di pochi giorni fa al tiratissimo 1-2 dell'Arechi: le protagoniste sono sempre loro, Salernitana e Juventus, che nell'ambito del campionato si sfidano in un match ben più equilibrato. Ad aprire le marcature sono i campani, a segno con Maggiore, che prima fa con un gran sinistro a effetto e poi disfa rimediando un ingenuo doppio giallo che di fatto spiana la strada alla rimonta bianconera: a firmarla sono Iling-Junior e Vlahovic, che completa in pieno recupero l'opera che consente ai suoi di restare in scia dell'Inter, che ieri curiosamente aveva liquidato la pratica Hellas Verona a sua volta in zona Cesarini, vincendo il platonico titolo di 'campione d'inverno'.
Le formazioni ufficiali
Inzaghi sceglie un 3-5-2 aperto da Costil, protetto da Daniliuc, Fazio e Gyomber, con Sambia e Bradaric come quinti e Maggiore, Legowski e Candreva in mezzo al campo: le due punte sono invece Tchaouna e Simy. Allegri, orfano di Chiesa, risponde con il medesimo modulo, che tra i pali prevede Szczesny, con Gatti, Bremer e Danilo a comporre il reparto arretrato e Weah e Kostic sulle bande: la mediana vede protagonisti KcKennie, Nicolussi Caviglia e Rabiot, mentre in attacco agiscono Vlahovic e Yildiz.
Primo tempo
La Juventus prova subito a partire forte ma la prima vera chance è della Salernitana, chiamata a riscattare il 6-1 incassato in Coppa Italia: al 7' Candreva serve Bradaric, che a sua volta pesca Sambia, il cui tiro impegna Szczesny. I bianconeri rispondono dalla bandierina: Nicolussi Caviglia batte bene e arma il colpo di testa di Danilo, contrato dalla retroguardia locale. Al 13' un altro corner porta al tiro-cross di Kostic che per poco non apparecchia per il tap-in di Vlahovic. Dopo una fase di sofferenza, i granata tornano a ricamare una buona trama di attacco con Sambia e Legowski, che triangolano prima che quest'ultimo scagli un diagonale fuori misura. Al 24' Nicolussi Caviglia guadagna una punizione poi da lui stesso battuta con l'intenzione di armare il tap-in di Bremer: Fazio di testa è a dir poco provvidenziale. Al 32' un'altra deviazione manda sul fondo l'ottima conclusione di Weah. La Salernitana, ben diversa da quella di Coppa Italia, non disdegna delle ripartenze molto insidiose: una di esse, condotta da Sambia e Tchaouna, viene deviata in angolo da Bremer, con Simy che poi non riesce a indirizzare a dovere il proprio colpo di testa. Poco male per i granata, che al 39' passano in vantaggio con Maggiore, che riceve da Tchaouna, a sua volta innescato da Sambia e scarica un sinistro a effetto che non lascia scampo a Szczesny. E' proprio su questo acuto che cala il sipario su un primo tempo non esattamente ricco di emozioni. Insomma, altra musica rispetto alla gara di Coppa Italia: sia per la Salernitana, che sogna il colpaccio che potrebbe davvero far svoltare la lotta salvezza sia per la Juventus, che invece all'Arechi sembra destinata a soffrire molto di più rispetto al match dell'Allianz Stadium.
Secondo tempo
I bianconeri rientrano in campo senza Kostic e Gatti, rimpiazzati da Iling-Junior e Rugani. Proprio Iling-Junior prova a spettinare subito la difesa di casa con un affondo dei suoi, ma l'esito non è quello sperato. Al 49' la rete del pareggio sembra molto più vicina allorché McKennie di testa in tuffo prova a capitalizzare il suggerimento di Rabiot, a sua volta innescato dalla grande accelerata di Yildiz. Il gol non arriva, ma intanto la Salernitana si complica la vita da sola quando, al 53', il già ammonito Maggiore si becca un ingenuo secondo giallo per fallo su Rabiot: se questa è la buona notizia per la Juventus, la cattiva è che Nicolussi Caviglia, ex di giornata, non riesce a capitalizzare la seguente punizione. Inzaghi intanto corre ai ripari e inserisce Bronn per Tchaouna: Allegri risponde lanciando Milik proprio per Nicolussi Caviglia. I bianconeri alzano il ritmo e vanno a caccia del guizzo buono prima con Vlahovic (palla deviata fuori) e Milik (blocca Costil), ma l'1-1 è comunque nell'aria e arriva al 65', quando proprio il serbo con una svirgolata su cross di Weah favorisce la botta di potenza di Iling-Junior. La reazione della Salernitana è immediata e furiosa, con Szczesny chiamato al volo a effetto per respingere la staffilata di Bradaric. Allegri cambia ancora: dentro Miretti per Yildiz, oggi impalpabile rispetto al match di Coppa Italia. I granata vogliono tornare subito in vantaggio e al 70' sfiorano la rete sull'asse Candreva-Simy: il primo pennella per il secondo, che manca di pochissimo l'appuntamento con la sfera. La Juventus replica sul ribaltamento di fronte con Iling-Junior, che scambia con Rabiot prima che quest'ultimo solleciti i riflessi di Costil. I bianconeri guadagnano due corner consecutivi senza tuttavia riuscire a sfondare il muro granata prima che Iling-Junior torni protagonista con una botta ancora su suggerimento di Vlahovic, ma stavolta dall'esito ben diverso da quella che aveva fruttato il pareggio. Inzaghi inserisce Ikwuemesi per Simy, mentre Allegri lancia Nonge per Weah. Intanto la Salernitana torna pericolosa con Legowski, la cui botta viene respinta dal muro eretto dagli ospiti, che non si aspettavano una tale sofferenza dopo aver trovato il pareggio e per giunta da tempo con un uomo in più. All'85' è eccellente la chiusura aerea di Gyomber su Vlahovic, cercato da un cross di McKennie: la risposta dei granata è affidata a Sambia (che presto lascia il campo appannaggio di Martegani), che calcia senza troppe velleità su suggerimento di Ikwuemesi. Tocca poi a Milik provare a scardinare il muro campano con una botta potente ma imprecisa. La porta di Costil sembra stregata per la Juventus, ma al 91' Vlahovic, l'uomo più atteso, batte il colpo vittoria con un gran colpo di testa su perfetto cross di Danilo: è il via alla festa bianconera, che evidenzia invece i rimpianti granata, puniti oltre i propri demeriti.
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