Il riscatto non funziona più. Sassuolo, quanti rientri
Da Pinamonti a Caligara, tornano alla base diversi uomini destinati a non restare

Fabrizio Caligara, qui contro Pulisic
Bei tempi quando l’Inter esercitava, dopo averne pagato 5 milioni il prestito, il diritto di riscatto (per 20 milioni) per mettersi in casa Stefano Sensi, centrocampista che il Sassuolo aveva acquistato dal Cesena per 5, capitalizzandone il talento. Era il giugno di 6 anni fa: il Sassuolo della massima serie metteva talenti in vetrina, e le big acquistavano. Oggi è tutto un tantino più complicato, e del pattuglione di giocatori che il Sassuolo ha mandato in prestito rientrano tutti, anche non necessariamente per restare. La punta dell’iceberg è Pinamonti: il Genoa non ha investito i 14 milioni che servivano ad esercitare l’opzione e rientra, e con lui rientrano Turati dal Monza, Racic dal Braga, Alvarez dall’Elche. Sono i quattro big e a occhio, nel prossimo Sassuolo ne resta uno – forse Turati, ma piace al Torino e il Sassuolo attenziona Klinsmann e non solo – ma sono di più gli altri, su cui il ds Palmieri dovrà comunque lavorare.
Alla base, legato al mancato riscatto, rientra Caligara, passato alla Salernitana a gennaio, mentre di più erano prestiti secchi che come tali, a loro volta, rientrano. Con un’altra destinazione da prendere, presumibilmente, a breve: Russo dal Cesena, Kumi dalla Reggiana, Ciervo dal Cosenza, D’Andrea dal Brescia, Zacchi dal Latina, Cinquegrano dal Rimini, Abubakar dalla Pergolettese e anche Miranda, che tuttavia va in scadenza, dal Monopoli. Piazzato Ceide – era al Rosenborg, l’attaccante norvegese, e al Rosenborg resta – per la dirigenza neroverde c’è, oltre che mezza squadra da fare per la massima serie, anche una squadra da piazzare sul mercato. Riusciranno i nostri eroi?
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