Il Sassuolo e il gol ritrovato. Da zero a tre reti a partita
Con Berardi in campo i neroverdi cambiano registro, nove gol in tre match. Sono proprio gli attaccanti a sbloccarsi: il fantasista, Pinamonti e Laurientè.
di Stefano Fogliani
SASSUOLO
Giusto un mese ci si stracciavano le vesti di fronte a quel Sassuolo che, dopo i primi 180’ di campionato, aveva perso due gare ma soprattutto aveva segnato zero gol. Dato inusuale per i neroverdi, di cui fanno tuttavia giustizia le ultime tre giornate, che scrivono accelerazione impressionante, ovvero da zero (gol) ogni gara a tre.
Curiosamente, ma nemmeno troppo vista la loro statura tecnica, nel momento in cui sul palco sono saliti i tre tenori l’orchestra neroverde ha ricominciato a suonare. Vero che ha Frosinone, più che ‘suonare’, l’hanno suonata, altrettanto vero che la differenza nel rendimento offensivo, da Sassuolo-Verona ad oggi, c’è e si vede. E se la variabile, tutt’altro che una coincidenza, si chiama Domenico Berardi – lui torna e il Sassuolo ricomincia a far gol – stupisce anche il rendimento di Pinamonti, che vede il suo battersi e sbattersi da 1 del 3-1 offensivo finalmente tradotto nel tabellino, non meno di quel Laurientè che sta tornando ai suoi livelli, almeno a sprazzi, a dispetto di un ritardo di condizione evidente.
Zero gol in due gare, 9 in tre. In tre gare, come detto, ma in tre in tutti i sensi perché in gol, nel Sassuolo, che ha ricominciato a segnare, segnano sempre loro. Quattro gol Pinanonti, tre Berardinho, uno Laurientè: l’autogol di Gatti che ha messo il coperchio sul 4-2 rifilato dai neroverdi alla Juve nulla aggiunge alla statistica che da’ spessore a quanto ha fatto Dionisi, da Vipiteno a qua, per ottenere soddisfazione. Prima il cambio di modulo, poi l’alternanza sulla trequarti, poi un paio di accorgimenti – Laurientè più libero di accentrarsi quando scende Vina, Bajrami che fa l’elastico tra la mediana a due e la batteria offensiva – che hanno trovato la quadra nel momento in cui l’uomo in più, ovvero Berardi. Anche per la forza di avversari come Atalanta e Napoli, ma soprattutto perché, per dirla ancora con il tecnico neroverde, quando si cambia tanto mica riesce tutto e subito.
Adesso, tuttavia, a voler vedere cosa è cambiato davvero nel Sassuolo rispetto alle prime giornate non ci sono dubbi: se la palla esce ‘pulita’ dalle transizioni in mediana e arriva ai tre tenori, infatti, se non è gol qualcosa succede comunque, tra la metà campo e la porta avversaria. Questione (anche) di qualità degli interpreti, e di efficacia inevitabilmente maggiore quando si corre in avanti piuttosto che all’indietro: una bella polizza, non c’è che dire, sul futuro dei neroverdi che sulla fase difensiva – i gol subiti sono 11 – hanno già dimostrato di non poter contare. O meglio, di poter contare decisamente meno che sui tre tenori.
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