La classifica. Distacchi massimi. Che sia la fuga decisiva?
"Non decisiva", ha detto l’allenatore del Sassuolo Fabio Grosso di questa 26ma giornata, e alla sua analisi stiamo. Non senza...

"Non decisiva", ha detto l’allenatore del Sassuolo Fabio Grosso di questa 26ma giornata, e alla sua analisi stiamo. Non senza...
"Non decisiva", ha detto l’allenatore del Sassuolo Fabio Grosso di questa 26ma giornata, e alla sua analisi stiamo. Non senza registrare come, tuttavia, la giornata che è andata in archivio ieri, chiusa dal pareggio tra Cesena e Pisa (foto), ha mandato i neroverdi in fuga oltre ogni ragionevole dubbio. Il pari dello Spezia a Modena e il contemporaneo successo del Sassuolo sul Brescia avevano infatti già messo, sabato pomeriggio, i liguri a -11, ovvero maggior distacco stagionale tra prima e terza in classifica, e la partita tra Cesena e Pisa, ieri, ha chiuso il cerchio. Uno a uno: Sassuolo 61 punti e Pisa 54 ovvero, anche in questo caso, massimo distacco in stagione tra il battistrada neroverde e la sua più immediata inseguitrice. Decisiva no, insomma, ma alzi la mano chi, se il Sassuolo perfezionerà davvero il suo ‘assalto al cielo’, non ricorderà questa giornata come quella della svolta. Non solo perché, da cinque stagioni a questa parte, chi era davanti a tutti a questo punto della stagione è sempre salito al piano nobile, ma soprattutto perché distacchi del genere si fanno difficili – viste le 12 gare che mancano – da recuperare per chi insegue. E perché non sono mai stati così ampi: il massimo margine che il Sassuolo ha avuto sulle inseguitrici, in questi tre mesi da capoclassifica, erano stati a metà gennaio, dopo la 22ma giornata. Dieci punti più dello Spezia terzo, allora, e cinque di vantaggio sul Pisa secondo. In poco più di un mese i neroverdi hanno allungato ancora, infliggendo un altro punto allo Spezia – i conti si fanno sui liguri, ovviamente – e, nel dubbio, anche un paio di più ai nerazzurri di Inzaghi.
Stefano Fogliani
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