La macchina da gol subisce troppo. Il Sassuolo si riscopre più vulnerabile
Nelle ultime otto gare i neroverdi hanno sempre incassato una rete. E i tiri concessi confermano le difficoltà

I neroverdi venerdì scorso ko a La Spezia
di Lorenzo LonghiSASSUOLOIl Sassuolo che prende gol ininterrottamente da 8 partite, subendone in tutto 13, qualcosa da registrare ce l’ha, anche se serve una premessa: per una squadra che che attacca con molti uomini e ha un rendimento offensivo formidabile, si tratta di un effetto indesiderato preventivabile, ma al quale serve porre rimedio. E, allora, come arrivano al gol le avversarie del Sassuolo? Delle 25 reti incassate, una è giunta su rigore – ininfluente, quello segnato dal sampdoriano Coda – e nessuna su punizione, mentre tre sono quelle nate da angolo; significa che la difesa neroverde non soffre i calci da fermo, dove sa piazzarsi e leggere le situazioni, a differenza di squadre come Frosinone, Cesena e Spezia che, su azioni da corner, hanno subito rispettivamente 8, 7 e 6 reti.
Ne consegue che le altre squadre si rendono pericolose per quella di Grosso su azione manovrata o attraverso conclusioni estemporanee, e in effetti il Sassuolo, tende a commettere più errori nelle transizioni negative, nel passaggio dalla fase di possesso a quella di non possesso.
Gli avversari sono riusciti a tirare tantissimo: rigore escluso, sono 317 le conclusioni complessive (il Sassuolo è quattordicesimo in questa classifica, mentre Spezia e Pisa hanno subito rispettivamente 264 e 267 tiri), 96 delle quali nello specchio (nono posto), al punto che sia Satalino, a inizio stagione, che Moldovan, poi, hanno spesso avuto la possibilità di mettersi in mostra con ottimi interventi. Ad analizzare i gol subiti, in diversi casi si possono notare ingenuità come coperture mancate e letture discutibili, errori tecnici individuali che, però, sono anche indotti da una strategia di squadra che mira a sfruttare al meglio la tanta qualità offensiva che ha a disposizione ed è un unicum in questa Serie B e anche in confronto alle migliori squadre degli anni passati. Oggi, infatti, non ha nemmeno più senso prendere il Frosinone dello stesso Grosso come termine di paragone: quella squadra vinse con il miglior attacco (63 gol, cifra che il Sassuolo supererà facilmente, essendo ora a 51) e la miglior difesa (26 reti incassate in tutto il campionato, oggi sono già appunto 25), ma aveva uomini con qualità differenti, e questo va a tutto merito del tecnico che, evidentemente, non è un integralista dei propri principi, ma sa adattarli alle caratteristiche della rosa. Poi non tutto funziona sempre al meglio, come appunto ciò che questi dati raccontano, e la perfezione non è di questo mondo. Ma qualche margine c’è.
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