L’evento con Arrigo Sacchi: "Pensare che vincere sia l’unica cosa che conta non va bene». Generazione S, il calcio del futuro passa dal Mapei Stadium
Il progetto Generazione S del Sassuolo, a favore delle società sportive dilettantistiche, ha organizzato un convegno sulla preparazione atletica a 360°. Oltre 60 società coinvolte, con Arrigo Sacchi ospite d'onore, per rivendicare la validità delle sinergie promosse.
Generazione S, il progetto promosso dal Sassuolo a favore delle società sportive dilettantistiche, a convegno. ’Testa e Gambe: La preparazione atletica a 360°, fisica, mentale e nutrizionale’, il titolo dell’evento, celebratosi nella ‘pancia’ del Mapei Stadium prima di Sassuolo-Roma, che ha coinvolto oltre 60 società al progetto e quasi 200 dirigenti, offrendo ai presenti la possibilità di approfondire tematiche importanti legate allo sviluppo dei più giovani e vivere lo stadio in maniera diversa. Tutti gli invitati, dopo aver effettuato il tour dello stadio, hanno avuto la possibilità di pranzare presso la sala autorità del Mapei Stadium per poi spostarsi in sala convegni e dare il via al pomeriggio di formazione. Ad aprire i lavori Ermanno Rampinini (Resp. Human Perfomance Lab Mapei Sport), che ha trattato i temi legati alla preparazione atletica del giovane calciatore, facendo una disamina degli aspetti da tenere in considerazione in vista della crescita dell’atleta, passando poi idealmente la palla a Cecilia Glorioso (Psicologa U.S. Sassuolo Calcio) che ha evidenziato l’importanza dell’aspetto psicologico nel mondo dello sport.
Moderato dal giornalista e scrittore Leo Turrini, il dibattito ha poi visto salire sul palco il Responsabile servizio nutrizione Mapei Sport Luca Mondazzi che si è soffermato sugli aspetti legati all’importanza alimentare e alle criticità che purtroppo spesso si riscontrano. Ospite d’onore della giornata Arrigo Sacchi, che nel vis-a-vis con Turrini ha ammesso come "il calcio è il riflesso culturale del nostro Paese, e stiamo attraversando un periodo difficile. Questo sport – ha aggiunto Sacchi – è dominato da tanta tattica e poca strategia e pensare che vincere sia l’unica cosa che conta non va bene, una vittoria senza merito non è una vittoria così come non la è vincere facendo un buco di bilancio". Morale? "Fare squadra in questo Paese – ha detto Sacchi – è la cosa più difficile che esista. Ma se fai squadra sei già un vincente e il Sassuolo dimostra che lavorando bene si possono fare grandi cose anche in provincia". Chiusura con l’ad neroverde Giovanni Carnevali e il repsonsabile del vivaio del Sassuolo Francesco Palmieri, che hanno rivendicato la validità delle sinergie promosse dal progetto Generazione S.
Stefano Fogliani
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