Sassuolo Berardi, gol e lacrime da tre punti
La bandiera titolare otto mesi dopo, conquista e realizza il rigore che permette ai neroverdi di battere il Mantova e tornare secondi
di Lorenzo Longhi
REGGIO EMILIA
Era così che doveva andare, né più né meno, un po’ come la classica profezia che si autoavvera: ieri contro il Mantova, otto mesi esatti dopo la rottura del tendine d’Achille, Domenico Berardi è tornato in campo da titolare con la maglia del Sassuolo ed è stato proprio lui l’uomo decisivo per consentire ai neroverdi di vincere una partita comunque meno semplice di quanto i prodromi lasciassero immaginare.
Il gol è arrivato su rigore nella ripresa e Berardi lo ha realizzato dopo averlo conquistato (netto fallo di Panizzi, saltato in area dal numero 10), ma già nel primo tempo il capitano neroverde era stato il migliore dei suoi: sua l’occasione più pericolosa, di testa, sue un paio di iniziative che avrebbero meritato miglior sorte. Il rigore ha messo le cose a posto e, oltre a segnare il ritorno al gol di Berardi dopo 10 mesi in assoluto e dopo 11 anni e 6 mesi in B, ha permesso al Sassuolo di non perdere il passo del Pisa, che ha ancora due punti di vantaggio, e di tenersi alle spalle lo Spezia (un punto in meno) in quella che in testa alla classifica, ora si può dire, si configura come una fuga a tre. Detto abbondantemente di Berardi, contro il Mantova Grosso ha schierato una difesa titolare che, un po’ per scelta e molto per necessità, presentava assieme tre ex giocatori della Reggiana 2023-24, e allora ecco Satalino al posto di Moldovan, Romagna di nuovo al centro della difesa dopo aver riposato a Castellammare e Pieragnolo a sinistra a sostituire Doig mentre, a centrocampo, si rivedeva Boloca, ma la vera sorpresa era il rilancio dal 1’ di Flavio Russo, che l’unica partita nell’undici titolare l’aveva giocata a Bari (dove era stato sostituito nel primo tempo a causa dell’espulsione di Lovato).
Possanzini, ex oggi sulla panchina del Mantova, il Sassuolo lo aveva però studiato bene, se è vero che i biancorossi non hanno affatto sfigurato in un primo tempo piuttosto divertente, concluso sì sullo 0-0 ma con entrambe le squadre artefici di manovre offensive valide e piuttosto gradevoli. I neroverdi non sono riusciti a sfondare, ma appunto anche la sola presenza di Berardi lasciava presagire la risoluzione della tenzone con un episodio, ed eccolo infatti poco dopo l’ora di gioco con il rigore che si sarebbe rivelato poi l’unica segnatura dell’incontro. Passato in vantaggio, il Sassuolo ha anche sfiorato il raddoppio con i subentrati Mulattieri e Pierini, particolarmente vivaci per quanto non efficacissimi, mentre il Mantova ha avuto alcune occasioni solamente nel finale, nel tentativo di opporsi all’ineluttabile: nulla di che, abbastanza però per costringere Satalino – buona la sua gara – a restare sempre attento e vigile.
Com’è finita? Proprio come doveva finire, per ricollegarsi a quanto si è scritto in apertura, con Berardi sostituito da Muharemovic per difendere con maggior vigore l’1-0, certo, ma anche perché c’era una standing ovation da dedicargli, e non solo per quanto fatto ieri.
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