Sassuolo Berardi uomo copertina della B
Il fantasista, al netto della possibile partenza, raccoglie l’eredità di campioni che hanno fatto grande la cadetteria. Su tutti Del Piero .
di Lorenzo Longhi
SASSUOLO
Se in campo le cose andranno come tutti sperano, almeno da queste parti, e se il fisico lo lascerà in pace, Domenico Berardi può diventare uno straordinario uomo marketing per l’immagine della Serie B. A prescindere da quanto ancora resterà in neroverde, ora che è rientrato, ha già portato la cadetteria ad aggiornare la propria storia, perché Berardi in B c’era già stato, ma vederlo qui oggi, lui che ha anche alle spalle un titolo di campione d’Europa con la nazionale, è tutta un’altra cosa: non il ragazzino destinato alla A, ma l’uomo-copertina.
Lo sono stati, negli anni, fior di fuoriclasse che, per diversi motivi, si sono trovati in B in fasi centrali delle rispettive carriere. Da Alessandro Del Piero a David Trezeguet, da Pavel Nedved a Gianluigi Buffon, fino a Marco Di Vaio nella sua esperienza genoana: era la stagione 2006-07, quella successiva alle sentenze di Calciopoli, dove si mostrarono al pubblico della B campioni veri e ancora in spolvero. Era accaduto anche una quindicina di anni prima, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio dei Novanta, quando in B giocarono, per dire, il 28enne Gheorghe Hagi – che due anni prima era al Real Madrid e, dopo avere riportato in A il Brescia, firmò per il Barcellona – o, ancora prima, il brasiliano Walter Junior Casagrande, uno che era stato sodale di Socrates nel Corinthians della celebre Democracia e aveva giocato il Mondiale 1986 con la Seleçao, ma a 27 anni rimase in B con l’Ascoli, trascinandolo alla promozione da capocannoniere, o l’altro brasiliano Muller, in B col Torino nel 1989-90, tra un Mondiale e l’altro (1986-1990) in verdeoro.
Si potrebbero fare altri nomi ma, per età e qualità, il Berardi attuale è chiamato a inserirsi in questo solco e, chissà, magari aggiornare anche un’altra statistica, quella dei calciatori militanti in B e chiamati in nazionale. L’ultimo è stato Sandro Tonali, nel 2019, quando giocava nel Brescia e venne chiamato in azzurro da Mancini. Ebbene: con Spalletti, Berardi ha giocato in azzurro 3 partite segnando 2 reti, e ciò significa che solo Retegui e Frattesi con il ct attuale hanno segnato di più. A metà novembre (il 14 e il 17) l’Italia chiuderà la fase a gruppi di Nations League contro Belgio e Francia, quindi darà appuntamento al 2025; posto che la priorità per Berardi è tornare al 100% senza forzare, e che novembre è molto vicino, è più probabile che la profezia si compia il prossimo anno solare. Sognare, però, non costa nulla: basterebbe anche solo tornare a respirare l’ambiente.
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