Sassuolo, il futuro è qui. Una generazione scalpita
La nouvelle vague neroverde brilla anche in Coppa italia con Muharemovic. I giovani sono sempre più determinanti nella squadra di mister Fabio Grosso.
di Stefano Fogliani
SASSUOLO
Il cosiddetto ‘zoccolo duro’, certo, ovvero Toljan e Obiang, a Sassuolo da sempre, o anche quelli come Doig, Torstvedt e Laurientè, o Mulattieri e Boloca, o ancora i vari Caligara e Lovato, Odenthal, Moro, Romagna, Satalino e Antiste, che la B l’avevano già fatta. Dietro di loro, tuttavia, scalpita una batteria di ‘volti nuovi’ delle cui smanie ha fatto sintesi la gara di Coppa Italia, non meno che questi ultimi dieci giorni che hanno consegnato a Fabio Grosso un Sassuolo imbattuto e, numeri alla mano, imbattibile. Alle prese con una rosa extralarge – 27 giocatori di movimento – il tecnico neroverde lavora, dice, "per alzare il livello" e per fare in modo che tutti, ma proprio tutti, siano messi in condizione di determinare, e fin qua ha avuto ragione lui.
Ghion e D’Andrea, ad esempio, frenati dagli infortuni in avvio di stagione, hanno debuttato al ‘Via del Mare’ e non si può dire non abbiano fatto il loro, Paz e Iannoni, paracadutati in B dalla C del Perugia, a Lecce non c’erano ma in campionato si sono già messi in evidenza, come del resto l’ex Primavera Kumi – 3 presenze, 2 delle quali dal 1’ – e come un altro Primavera che in B ha già lasciato il segno, ovvero il centravanti Flavio Russo, autore del gol vittoria contro il Cesena. Finita qui? No: in B è a suo modo nuovo anche Lipani – che in cadetteria aveva giocato giusto 12’ con la maglia del Genoa, due stagioni fa – ed è nuovo il protagonista che non ti aspetti, ovvero Tarek Muharemovic (in foto), centrale 21enne che a Lecce ha giocato la prima gara da titolare in neroverde e ha anche segnato il suo primo gol con la maglia del Sassuolo. È lui, vuoi per il gol vuoi perché arriva dalla Juventus (in prestito, diritto di riscatto fissato a 5 milioni di euro) con la quale ha fatto la C1 nella Next Gen, il simbolo della nouvelle vague neroverde, ma come detto non c’è solo lui.
Fatti i debiti conti, infatti, il Sassuolo in estate ha ‘mosso’, tra nuovi arrivati e ‘cavalli di ritorno’ una quindicina di giocatori, innestandoli su quelle certezze che Grosso ha conservato come tali, e spazio fin qua ne hanno trovato tutti: a ben vedere, insomma, se i ‘big’ rappresentano le fiches più importanti da giocare sulla roulette del campionato, gli ‘altri’, complici il calendario che si infittisce e i cinque cambi, peseranno non meno dei primi. La controprova sabato contro lo Spezia: Moldovan, Laurientè, Boloca e Mulattieri, preservati in Coppa, rientrano tutti, ma accanto a loro qualche ‘nuovo’, Grosso lo piazza di sicuro. Se non dall’avvio, sicuramente a gara in corso. Dopo quello di Lecce, per il Sassuolo dei ‘nuovi’, un altro esame…
Continua a leggere tutte le notizie di sport su