Sassuolo Il nodo che resta: 7 gol presi in 4 gare

Come nella passata stagione le troppe reti incassate si confermano il principale problema, nonostante una retroguardia che cambia .

di Redazione Sport
10 settembre 2024
Sassuolo Il nodo che resta: 7 gol presi in 4 gare

Lasagna del Bari fa festa in mezzo ai giocatori neroverdi dopo il pari in extremis ottenuto nella gara che si è disputata lo scorso 28 agosto

di Stefano Fogliani

SASSUOLO

Fin qua è un Sassuolo da 7, ma non è che ci sia troppo da stare allegri. Perché 7, soprattutto quando si riferisce ai gol subiti dai neroverdi da inizio campionato, non è voto che brilla, considerato che di gare se ne sono giocate appena quattro.

Poi è vero che sette gol li hanno subiti anche Salernitana e Sudtirol, e che il Sassuolo ne ha presi 4 in una sola partita, ma è vero anche che, al netto dei numeri, i neroverdi un gol lo hanno preso anche in Coppa e per Giacomo Satalino, portiere del Sassuolo di Grosso, il clean sheet, fin qua, è un miraggio. Qui, o meglio anche qui, Grosso lavorerà in vista dei prossimi impegni di campionato, anche perché nel Sassuolo andato in campo in gare ufficiali le rotazioni sono state abbondanti – unico difensore di ruolo non utilizzato Miranda, oltre a quel Muharemovic arrivato dalla Juventus poco prima che chiudesse il mercato – ma cambiando i fattori il prodotto non è mai cambiato. Un gol subito dal Cittadella in Coppa, uno dal Catanzaro al debutto in campionato, uno a Bari, uno in casa contro il Cesena, addirittura quattro contro la Cremonese. Tanto per continuare a dare i numeri, la media di campionato dice 1,75, aggiungendoci la Coppa siamo a 1,6: media da brividi, consapevoli che fu proprio la permeabilità difensiva – 75 gol subinti in 38 gare, media-horror da 1,9 – a condannare il Sassuolo alla retrocessione.

Con Grosso va meglio, ma nemmeno di tanto, perché il Sassuolo, fin qua, ha preso gol ogni volta che è andato in campo, giocasse contro un outsider – tipo il Bari, che ha fatto due gol, fin qua, ma uno ai neroverdi – o big – la Cremonese, prima di affrontare il Sassuolo e ‘spaccare’, di gol ne aveva fatti giusto uno, e su rigore – e giocasse con la difesa a tre, come con quella a quattro. Urge ‘chiudere la porta’, insomma, e non è nemmeno un problema di chi gioca e chi no: assetti a parte, il Sassuolo ha subito con Paz sulla destra come con Toljan, con Pieragnolo o Doig a dinistra, con Lovato, Romagna o Odenthal al centro. Proprio l’olandese, acquistato dal Como e unico ad aver fatto fin qua percorso netto (450’ in campo tra Coppa e campionato, per lui) è un po’ il simbolo di un Sassuolo che cerca una quadra difensiva non ancora trovata del tutto. Nei ruoli difensivi, dal percorso netto di Odenthal agli 11’ giocati da Missori, si sono ruotati praticamente tutti e altri – prevedibilmente – ruoteranno, ma la questione, oggi, è ‘chiudere la porta’. E farlo in tempo per la ripresa, alla luce del dato, ovvio, che se prendi sempre gol per vincere devi farne almeno due. E la produzione offensiva neroverde (6 gol in 5 gare tra Coppa e campionato) due reti a gara fin qua non le garantisce.

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