Sassuolo La capolista se ne va per davvero

Incornata di Moro (su 12esimo assist di Berardi) e Pisa a -8, lo Spezia terzo addirittura a -14. Al ’Mapei’ le prove generali della promozione

di STEFANO FOGLIANI
2 marzo 2025
Incornata di Moro (su 12esimo assist di Berardi) e Pisa a -8, lo Spezia terzo addirittura a -14. Al ’Mapei’ le prove generali della promozione

Incornata di Moro (su 12esimo assist di Berardi) e Pisa a -8, lo Spezia terzo addirittura a -14. Al ’Mapei’ le prove generali della promozione

di Stefano FoglianiREGGIO EMILIAA occhio il count down può cominciare. Sia perché mancano 10 giornate alla fine sia perché il Sassuolo incastra nella sua 20ma vittoria stagionale un successo pesantissimo, il primo contro una delle dirette concorrenti alla massima serie, allunga a +8 dal Pisa e soprattutto a +14 sullo Spezia. I conti, soprattutto rispetto alla terza piazza, li lasciamo fare al lettore, mentre qui registriamo come i neroverdi emergano da una gara non semplice – Inzaghi, in trasferta, non perdeva da dicembre – con una prova solida e matura, che di rado li ha visti in imbarazzo al cospetto di un avversario che ha provato a far valere mezzi fisici superiori a quelli dei neroverdi. Impermeabile in fase difensiva, letale in fase offensiva la squadra di Grosso gioca – forse – il suo miglior primo tempo della stagione, e poi gestisce, nella ripresa, avvantaggiandosi di una fluidità di manovra che Grosso agevola restituendo alle sue geometrie di centrocampo Ghion e aggiungendo alla mediana un Mazzitelli tuttofare, lasciando poi che difesa e attacco facciano quello che fanno da settembre, ovvero difendere la prima – quinto clean sheet di fila – e segnare – è successo in 26 occasioni su 28 – il secondo. L’aria che tira, tuttavia, è chiara da subito. Il Pisa aggredisce, fuor di metafora, Ghersini lascia fare e già in avvio il lavoro, alle due fasi neroverdi, non manca, soprattutto quando si tratta di metterla sulla corsa e sullo scontro. È qui che il Sassuolo fa quanto deve, ovvero manovra, costruisce e fraseggia. Senza forzare, ma trovando agi inaspettati a ridosso della porta pisana già dall’avvio. Al 3’infatti, c’è la testa di Angori tra il sinistro di Berardi e il possibile vantaggio neroverde, al 9’ Semper si oppone ad un colpo di testa di Mazzitelli e poco dopo, tra 10’ e 13’, è Doig ad avere, e sprecare, due buone chance. E il Pisa? Cerca Moldovan con Tramoni al 6’ ma poi cerca soprattutto equilibri dentro i quali i neroverdi piazzano il gol del vantaggio. Lo segna Moro, di testa, lo costruisce Berardi, dando spessore ad un gap tecnico evidente – anche nelle fughe di Laurientè, spesso limitato con le cattive – già nella fase di costruzione, che il Pisa colma con la forza dei nervi e con quel quid in più che gli garantisce il sostegno di 7mila tifosi. Il poco che succede dopo il vantaggio neroverde racconta tuttavia le fatiche degli ospiti, soprattutto a trovare le giuste transizioni in fase offensiva, e l’efficacia difensiva di un Sassuolo che Grosso imbullona serrando i ranghi ma senza abbassarsi, e tenendo almeno tre uomini, anche in fase di non possesso, vicini alla metà campo. Ne esce un lungo tratto di match meno ‘elettrico’ di quanto non sia stato l’avvio, che Inzaghi prova a scuotere inserendo Hojholt e Morutan. Niente che spaventi il Sassuolo, che i rischi più grossi li corre a gioco fermo – gol di Moreo e traversa di Meister tra 77’ e 91’ – arrivando comunque al traguardo. Più felice che confuso.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su