Sassuolo L’inedita sfida tra Grosso e Maran
Lo scontro diretto di domani al Rigamonti con il Brescia propone anche un interessante ’duello’ in panchina che non ha precedenti
Quello di domani tra Fabio Grosso e Rolando Maran sarà un confronto del tutto inedito. Un dato piuttosto singolare, considerando l’esperienza di entrambi (soprattutto in B, dove il tecnico neroverde 168 panchine e quello del Brescia ben 295), ma tant’è: tra i 147 allenatori affrontati in carriera da Grosso, Maran non c’è, così come il tecnico romano non figura tra i ben 210 incrociati dal mister trentino, ed ecco così una singolare sfida nella sfida, una prima volta tra due allenatori che, comunque, hanno qualche affinità e molte divergenze, a partire dall’anagrafe.
Se Gosso, infatti, con i suoi 47 anni ancora da compiere è il secondo tecnico più giovane della Serie B attuale, dietro all’ex neroverde Dionisi, Maran è invece il veterano, classe 1963; allenava quando ancora Grosso era un calciatore, eppure anche lì, a livello ufficiale, i due non si sono mai affrontati. Lo faranno per la prima volta al Rigamonti, alla guida di due squadre che sono considerate, piuttosto legittimamente, tra le favorite del campionato, in quello che si configura già come uno scontro diretto. Maran ha da pochi giorni rinnovato il proprio contratto con il Brescia sino al 30 giugno 2026, data che rappresenta anche la scadenza dell’accordo tra il Sassuolo e Grosso, che prevede comunque anche un’opzione per il terzo anno: entrambi hanno insomma la fiducia dei rispettivi club, un punto in comune – almeno al momento, soprattutto in casa bresciana, dove Cellino è sempre piuttosto immarcabile, come Grosso ha sperimentato a suo tempo – in una B che ha già visto cambiare 3 allenatori su 20 in due mesi di campionato. Tatticamente parlando, i due hanno avuto maestri diversi, anche considerando le rispettive carriere di calciatori, con Grosso ad avere quella più prestigiosa, culminata con la vittoria del Mondiale, ma alla fine dei conti hanno entrambi una caratteristica: non sono integralisti di un particolare sistema di gioco e adattano lo spartito ai giocatori più che fare il contrario.
In campo, in questa stagione, Sassuolo e Brescia hanno mostrato alcune differenze sostanziali: i neroverdi passano di più (3.749 passaggi tentati e 3.065 riusciti contro 3.318 tentati e 2.558 riusciti), ma per contro sono meno verticali dei lombardi, un aspetto che incide anche sul possesso palla superiore del Sassuolo. Aspetti che aiuteranno l’interpretazione della partita di domani, uno stress test non banale per entrambe le squadre, appunto una sfida senza precedenti tra tecnici che, pur non essendosi mai affrontati, si sono studiati benissimo, in queste due settimane di pausa.
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