Sassuolo, non è tempo di riscatti. Da Castillejo a Cragno, i quattro ’no’

Lo spagnolo ai saluti nonostante per confermarlo in neroverde basterebbero soltanto mille euro. Improbabile possano essere corrisposti gli otto milioni per Viti. Anche Pedersen in partenza: ha deluso.

di STEFANO FOGLIANI -
13 giugno 2024
Sassuolo, non è tempo di riscatti. Da Castillejo a Cragno, i quattro ’no’

Sassuolo, non è tempo di riscatti. Da Castillejo a Cragno, i quattro ’no’

Riscatti? Non scherziamo... Oggi l’unico riscatto cui pensano i vertici societari è quello da affidare, entro la prima decade di luglio (raduno il primo weekend del mese, poi ritiro a Ronzone) alla squadra che verrà affidata a Fabio Grosso. Di altri riscatti, visto quello che hanno dato i giocatori che il Sassuolo aveva preso, questa estate, in ‘prestito con diritto’, non se ne parla.

E non solo per questione di soldi, ma soprattutto perché i ‘quattro moschettieri’ sui quali, entro domani, i vertici societari potrebbero esercitare il diritto non sono, per dirla in gergo aziendale, ‘funzionali al progetto’. Non lo sarebbe, anche se per riscattarlo basterebbero 1000 euro (avete letto bene, 1000) Samu Castillejo, che ha lasciato solo flebili tracce dentro una stagione che lo ha visto in campo 17 volte, ok, ma per soli 530’, gli ultimi dei quali a Udine lo scorso primo aprile: l’idea che potesse servire, anche per lenire le assenze di Berardi, sono tramontate da subito ed il fantasista spagnolo se ne torna al Valencia manco fosse uno dei tanti ‘resi’ che le ceramiche sassolesi ricevo dai clienti scontenti. E se non vale mille euro il riscatto di Castillejo, figuriamoci se poteva valere 8 milioni Mattia Viti: tanti ne aveva pattuiti il Nizza cedendo al Sassuolo il difensore scuole Empoli e il risultato è che Viti torna al mittente, con tanti saluti e pochissimi rimpianti legati ad una stagione non meno ‘storta’ di quella in cui è incappato il Sassuolo: 15 presenze, per lui – 12 da 1’ – e anche un gol fatto, ma compartecipazioni diffuse alle imbarcate prese dalla difesa neroverde che ha chiuso la stagione con 75 reti al passivo.

Niente riscatto, quindi, nemmeno per lui, e nemmeno per Marcus Pedersen, laterale destro, ma anche sinistro all’occorrenza, classe 2000. Un altro giocatore non privo di pedigree (uno scudetto con il Feyenoord in Olanda, attestato da tempo nel giro della nazionale norvegese) arrivato a miracol mostrare che di miracoli, suo malgrado, ne ha mostrati pochini, almeno in neroverde, anche a causa di una condizione fisica mai al top. La sintesi? Dei ‘fantastici quattro’ il norvegese è quello che ha giocato di più (1603’) ma l’ultima immagine che i tifosi ne ricorderanno è lui che esce dal campo, dopo la sconfitta contro l’Empoli, con la testa nascosta dalla maglia. Finita qui? No: il Sassuolo poteva anche riscattare il portiere Alessio Cragno, 5 milioni ed era fatta. Cragno, tuttavia, ha giocato pochino e al Sassuolo di oggi, che ‘in pancia’ ha, oltre a Consigli e Pegolo (in scadenza) anche Turati, Satalino, Russo, Zacchi, e l’emergente Theiner, lo restituisce al Monza.

Continua a leggere tutte le notizie di sport su