Sassuolo Questa difesa può fare la differenza

La squadra di Grosso dietro si è blindata. Gli anni recenti lo dimostrano: per arrivare ai playoff serve soprattutto non incassare reti

di Redazione Sport
2 ottobre 2024
Sassuolo Questa difesa può fare la differenza

Un’azione difensiva di Josh Doig nella partita contro lo Spezia (fotofiocchi)

di Lorenzo Longhi

SASSUOLO

Tre partite senza prendere gol, altrettante con una rete al passivo: non fosse per i 4 gol incassati in una volta sola contro la Cremonese, i numeri difensivi del Sassuolo sarebbero i migliori di questo primo scorcio di Serie B. Per intenderci, tra i migliori lo sono comunque, dal momento che solo Palermo e Catanzaro hanno subito meno reti del Sassuolo (6 contro 7), pur essendo entrambe dietro la squadra di Grosso in classifica.

Ora, è abbastanza scontato che, prima di mettere i fiori ai balconi, sia necessario costruirli, i balconi, e fuor di metafora la costruzione di una squadra vincente passa quasi sempre attraverso la capacità di diventare solidi dietro; non significa giocare un calcio difensivo, ma avere ben chiari alcuni concetti e alcuni movimenti da adottare in fase difensiva da parte di tutta la squadra. Cremonese a parte, il Sassuolo sinora è stato piuttosto abile in questo e, sebbene si tratti di un corpus di dati ancora troppo basso per una generalizzazione corretta, va notato anche come le reti subite effettive siano più basse rispetto agli xG subiti, ovvero i gol previsti concessi: 7, appunto, i gol reali, contro gli 8 virtuali definiti dalla data analysis. Grosso, del resto, è un tecnico che la Serie B l’ha già vinta grazie soprattutto alla miglior difesa del torneo, perché il suo Frosinone 2022-23 incassò appena 26 reti in tutto il campionato, un aspetto che consentì alla squadra di chiudere al primo posto un torneo nel quale, peraltro, la squadra seconda classificata e promossa direttamente anch’essa, il Genoa, ebbe la seconda miglior difesa (28 gol subiti).

Il teorema che le retroguardie più solide abbiano buone possibilità di trovarsi tra le prime è confermato dalle classifiche degli ultimi anni, e del resto è abbastanza intuitivo. Detto di Frosinone e Genoa 2022-23, il Parma lo scorso campionato (2023-24) ebbe la miglior difesa (35 gol subiti) e il Como la seconda (40): promozione diretta per entrambe, con il Brescia (40 reti, secondo a pari merito col Como per minori reti subite) comunque qualificato ai playoff che, notoriamente, sono un altro torneo. Nel 2022 il Lecce chiuse al primo posto e subì 31 reti (miglior difesa), mentre la seconda retroguardia meno perforata, quella del Pisa (35), non bastò ai nerazzurri per andare oltre il terzo posto. Primo posto e miglior difesa anche per il Benevento 2019-20 (27 i palloni raccolti dal sacco), difesa ermetica (33 gol, la migliore) e beffa colossale invece per il Monza 2020-21, terzo dietro Salernitana ed Empoli le quali andarono in A rispettivamente grazie alla seconda e alla terza difesa del torneo. Insomma: non è una garanzia di promozione, la solidità difensiva, ma porta sempre almeno ai playoff e, quando proprio funziona, rappresenta la base del successo.

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