Sassuolo vicino alla promozione: vittoria decisiva contro il Modena
Il Sassuolo batte il Modena 3-1 e si avvicina alla promozione. Berardi protagonista, decisivo per la vittoria.

Il Sassuolo batte il Modena 3-1 e si avvicina alla promozione. Berardi protagonista, decisivo per la vittoria.
Gli scettici possono rimettere in fresco lo champagne che avevano tolto dal frigo una settimana fa. Gli scaramantici facciano invece quello che credono. Per gli uni e per gli altri oggi sarà un giorno lunghissimo, in attesa della gara del ‘Martelli’ di Mantova, dove se lo Spezia non vince regala la promozione ai neroverdi. Che al Braglia, dopo lo stop di Palermo, hanno fatto quello che avevano sempre fatto in stagione, ovvero vinto. Vetitreesimo acuto stagionale, contro un Modena mai dominato del tutto, a tratti patito, ma alla fine battuto, scampando anche ad un finale che poteva complicarsi se il Var non avesse annullato la rete di Zaro al 90’. Finisce 3-1, il derby del Braglia e, per dirla con i tifosi neroverdi, tanti e rumorosi il giusto, ‘la capolista se ne va’.
Oggi, poco prima dell’ora di cena, sapremo se è la fuga giusta ma la sintesi è che il Sassuolo è ripartito e se non ha messo ko il campionato l’impressione, vista anche la prova dei neroverdi, è che al gong manchi pochissimo. Nove punti di vantaggio sul Pisa, 17 sullo Spezia dicono (quasi) tutto. Si era coperto, Grosso, ‘smontando’ il 4-2-3-1 allestito nelle ultime 3 gare – due vittorie e uno stop – in favore di un 4-3-3 più di lotta che di governo. Dentro dal 1’ Muharemovic in difesa e Iannoni a centrocampo (entrambi fuori dall’undici iniziale da metà febbraio) e i centimetri di Moro, al centro del tridente, preferiti alla tecnica di Mulattieri. A suggerire come quella Braglia fosse soprattutto una gara da non perdere e non solo da cercare di vincere. Questione, anche, di ritrovare fiducia dopo lo stop di Palermo che, per quanto si è visto ieri, qualche cautela in avvio, al Sassuolo, l’ha suggerita. Lo si vede anche da una manovra molto attenta agli equilibri, e più ‘dedicata’ a mantenere quelli dei neroverdi che non a far saltare quelli del Modena. Anche perché i canarini stanno bene, ‘gonfiati’ nelle loro consapevolezze dai due successi consecutivi che li hanno messi in scia ai playoff e tanto vale, si sarà detto Grosso, non assecondarne più di tanto gli entusiasmi.
Ecco allora il Sassuolo che graffia al pronti via – Berardi, Toljan – ma non assalta. Più attenta che attendista, più orizzontale, con Laurientè molto ‘stretto’ sul centro, che verticale, all’incasso passa comunque, la squadra di Grosso, non appena il Modena cerca una costruzione che vada oltre l’essenziale. E con Domenico Berardi, mai così fischiato ma letale nel prendersi la scena mettendo il Sassuolo in condizione di cercare la giusta gestione delle attese folate dei ‘gialli’. Che arrivano nella ripresa, più puntuali delle chiusure del Sassuolo, con la prodezza di Santoro che, all’ora di gioco, agita davanti ai neroverdi i fantasmi del 2013. Ma questo Sassuolo non è quello del 2013. E riparte: li scacciano, i fantasmi, prima Laurientè e poi Moro: il Modena prova a reagire, ma i giochi sono fatti.
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