Inter-Como 2-0: a segno Augusto e Thuram
I nerazzurri vincono nel posticipo contro un coriaceo Como, decidono Augusto e Thuram in una partita complicata: Inter a 37 punti
Milano, 23 dicembre 2024 – Non una partita semplice, tutt’altro. Il Como di Fabregas si è dimostrato avversario tosto, coriaceo, ma la maggior qualità dell’Inter ha fatto la differenza. Non una partita perfetta per i nerazzurri, molto impacciati nel primo tempo e imprecisi nella ripresa, tuttavia da calcio da fermo arriva il primo gol nella ripresa, corner di Calha e stacco di Augusto, e al 90’ spaccato il siluro di Thuram a chidere i conti e cementare tre punti fondamentali. Vittoria importante, nell’emergenza difensiva e la stanchezza, che tiene l’Inter in scia all’Atalanta con una partita da recuperare. Il treno scudetto è partito e in parte si sta scremando, ma le prime tre sono ancora a pieno ritmo.
Brutto primo tempo
Inzaghi è in emergenza in difesa e tocca a Carlos Augusto adattarsi braccetto, in fascia tornano Dimarco e Dumfries con la Thu-La davanti. Fabregas sceglie Belotti prima punta con Strefezza, Paz e Fadera a supporto. Alto tasso agonistico a inizio partita con tanti duelli e tante seconde palle su cui si fiondano tutti nella tonnara. Il Como parte comunque con personalità e la prima conclusione verso la porta è di Van der Brempt di testa su cross morbido di Fadera, palla a lato. Il primo squillo Inter al 9’ quando Thuram semina il panico e costringe la retroguardia lariana a salvare in affanno davanti a Reina. Il pressing alto nerazzurro si fa sentire sulla costruzione da basso del Como e sulla rubata di Dimarco c’è il destro strozzato di Mkhitaryan che mette paura ma sfila a lato. Il match resta equilibrato, perché il Como, pur rischiando, non vuole gettare via il pallone e l’Inter non sempre riesce a recuperarlo con l’aggressione, così si innescano duelli a centrocampo e poche occasioni da rete. C’è una mezza chance per Lautaro, dopo velo di Barella, ma il destro è ribattuta da appena dentro i sedici metri, con il mediano che reclamava palla per l’uno-due. Il Como è coraggioso, mentre l’Inter non trova trame offensive di qualità. I lariani hanno gamba e impensieriscono la retroguardia: destro di Paz, para Sommer. La migliore occasione arriva al 33’ quando il Como si perde in fascia Mkhitaryan, poi palla al bacio per Dumfries che spreca il piattone destro da pochi passi. La squadra di Inzaghi fatica a trovare spazi e linee di passaggio, Fabregas ha studiato bene come non dare spazio a Calhanoglu e Dimarco, così spesso si va per fasce ma senza la dovuta qualità. Reina, di fatto, risulta poco impegnato e la via dell’area è spesso preclusa. I nerazzurri trovano una buona azione sul finire del primo tempo, nell’unica volta in cui Calhanoglu è libero tra le linee, poi apertura per Augusto che imbecca Dimarco: destro che Reina controlla. Il primo tempo, con poche emozioni, è tutto qui.
Augusto e Thuram: l’Inter risolve l’enigma
Arremba l’Inter a inizio ripresa, migliore nel ritmo e soprattutto nelle uscite verso sinistra dove i cross di Dimarco si fanno insistenti. Dopo un paio di situazioni pericolose, i nerazzurri passano al 48’, stavolta da calcio da fermo dove la parabola di Calhanoglu pesca la zuccata di Augusto: Reina battuto e 1-0. E’ una Inter più vispa e più intensa, che ci mette poco a mettere il Como in difficoltà. Il problema, semmai, era stato il primo tempo sottoritmo. Con il vantaggio i nerazzurri trovano maggiore spazio in ripartenza e Barella ha una occasione a centro area ma Kempf salva da terra il sinistro a botta sicura, e probabilmente c’era pure fallo in precedenza di Lautaro e in caso di gol sarebbe scattato l’annullamento. Rischia invece l’Inter al 62’ con una rubata offensiva del Como, poi Belotti mette teso in mezzo ma Augusto salva un gol già fatto anticipando Goldaniga. Sul corner successivo è Paz ad avere la chance: stop e sinistro da dentro l’area, Sommer è reattivo. Fabregas ci prova e sceglie Cutrone e Kone a metà ripresa per tentare di riprendere la partita con il risultato ancora aperto. I padroni di casa non trovano il secondo, nemmeno con Lautaro, il cui destro a giro termina alto con Barella libero a reclamare palla. Il secondo alla fine arriva, con il capitano che si trova in traiettoria sul sinistro di Dimarco e devia spiazzando Reina, ma è offside. Inzaghi cambia solo in zona 70’ e i prescelti sono De Vrij e Zielinski per Bisseck e Barella, mentre Fabregas va con Barba e Mazzitelli. I nerazzurri sprecano un paio di ripartenze che potevano portare al secondo, così il Como resta in partita con coraggio e personalità, pur esponendosi in campo aperto. Si arriva al finale, con l’Inter che prova ad addormentare il possesso mentre il Como non ha la qualità negli ultimi metri per fare la giocata giusta e pareggiare i conti. I padroni di casa non sono perfetti, avrebbero chance in contropiede, ma anche i lariani non hanno il guizzo giusto e ci sono errori assortiti, anche per stanchezza. L’occasione è all’87’ con una brutta persa nerazzurra, quando Fadera pesca la girata aerea di Cutrone che si spegne di poco a lato. Fabregas gioca il tutto per tutto con Cerri, l’ariete, per gli ultimi palloni in the box. C’è molta confusione al 90’, ma alla fine il punto esclamativo lo mette il solito Thuram, di potenza e precisione per trafiggere nel sette Reina: 2-0 e partita chiusa. L’Inter sale a 37 punti, in scia ad Atalanta e Napoli e con una partita da recuperare. Pur nell’emergenza e nella difficoltà gli uomini di Inzaghi hanno dimostrato di esserci, vincendo una partita come fanno le big. Anche soffrendo.
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