Darmian e Calhanoglu, l’Inter batte il Lecce 2-0

I nerazzurri vincono la prima casalinga e si rimettono in marcia dopo il pareggio di Genova: apre Darmian, poi rigore di Calha

di MANUEL MINGUZZI -
24 agosto 2024
Matteo Darmian esulta

Inter-Lecce 2-0: Matteo Darmian esulta

Milano, 24 agosto 2024 – E’ convincente e…vincente il debutto a San Siro dell’Inter campione d’Italia in carica. La squadra di Inzaghi ha battuto con buona autorità il Lecce per due a zero con il classico gol per tempo. Buona prestazione dei nerazzurri che hanno messo subito le cose in chiaro dopo cinque minuti, zuccata di Darmian, e chiuso i conti a metà ripresa con un rigore di Calhanoglu. Senza Lautaro, problema muscolare, è toccato a un discreto Taremi affiancare Thuram, ma l’iraniano non è riuscito a trovare il gol nonostante abbia dimostrato di essersi inserito bene negli schemi nerazzurri. Dal Lecce poche cose e la sensazione di una squdra ancora in costruzione e destinata a una dura e difficile lotta salvezza. Inzaghi già a più tre su Fonseca, sconfitto a Parma, mentre lunedì toccherà a Thiago Motta a Verona.

La partita: apre Darmian

Inzaghi, senza Lautaro, opta per Taremi in coppia con Thuram, mentre negli altri reparti scelte quasi standard con Darmian preferito a Dumfries e Pavard a Bisseck. Gotti conferma Banda e Dorgu larghi nel tridente offensivo con Krstovic, Rafia agisce tra le le linee. La tradizione dei salentini a Milano è negativa e infatti bastano 5 minuti all’Inter per sbloccare la contesa, con Darmian lesto a sfruttare una bella giocata della mediana con Calhanoglu, poi classica azione da quinto a quinto per la rete sul secondo palo. Partita subito in discesa per i nerazzurri che possono far scoprire il Lecce per poi sfruttare gli spazi in campo aperto, ma resta l’idea di base di Inzaghi di pressare alto per rubare palla in posizione vantaggiose di campo. Gli ospiti provano a reagire, ma così facendo rischiano di esporsi alle ripartenze e, soprattutto, manca precisione nella rifinitura. Al 14’ brutta persa di Gaspar che permette a Dimarco di involarsi, smanacciata di Falcone poi arriva Barella ma Baschirotto salva tutto. Il match è in mano ai campioni d’Italia che giocano con buon ritmo, buona qualità e buon fraseggio, mentre il Lecce sembra patire gli stessi difetti emersi alla prima giornata con l’Atalanta. La riaggressione interista funziona a meraviglia, ma Inzaghi non è del tutto soddisfatto della gestione del pallone negli ultimi sedici metri, anche se la connessione tra Thuram e Taremi sembra funzionare. Arrivano anche un paio di piazzati di Dimarco che costringono Falcone alla smanacciata e in generale i padroni di casa non hanno problemi ad addomesticare la partita. E’ agosto e fa ancora caldo, così l’Inter prova anche a gestire il finale di tempo, alternando un possesso palla di controllo a uno ficcante in verticale, sempre sfruttando gli esterni e gli smarcamenti di Thuram, che offre linee di passaggio assieme a un Taremi già dentro agli schemi di Inzaghi. San Siro applaude. Il Lecce praticamente si vede solo al 45’ con una disattenzione nerazzurra a sinistra che offre l’inserimento a Rafia, ma Calhanoglu ha il tempismo giusto per evitare guai peggiori.

Chiude Calhanoglu

La ripresa si apre con un Lecce più accorto, cioè con un 4-4-2 più abbottonato con Rafia più alto vicino a Krstovic ma Dorgu e Banda sulla linea dei mediani. Prima occasione comunque nerazzurra: Barella di mezzo volo per Thuram che spara a lato. I padroni di casa si accendono anche poco dopo, quando Taremi reclama un rigore per un intervento di Gaspar, poi la dinamica dell’azione porta Thuram a concludere ma il muro leccese, con Falcone fuori dai pali, regge. Dal Var nessun intervento. Ritmi più blandi nella ripresa tra caldo e stanchezza, così l’Inter rimane in controllo della partita ma non trova la seconda rete, col rischio che basti un episodio a riaprirla. Inzaghi è infatti soddisfatto a metà. Gotti va con i primi cambi in zona sessantesimo con Pierotti e Morente per Rafia e Banda per ravvivare l’attacco e cercare un pareggio nel finale di partita, ma è l’Inter a guadagnarsi un rigore per una trattenuta di Gaspar su Thuram sugli sviluppi di un cross dal fondo di Barella. Di Marco non ha dubbi e indica il dischetto al 67’. Calhanoglu trasforma il raddoppio. Partita in ghiaccio. Il raddoppio porta Inzaghi a cambiare: dentro Frattesi, Carlos Augusto e Dumfries. L’Inter si distende ulteriormente e prende sempre più possesso della partita, mentre il Lecce sembra essersi arreso a ogni possibilità di recuperare. Dentro anche Arnautovic per Thuram, che esce tra gli applausi, con Taremi che resta in campo sperando nella sua prima marcatura nerazzurra. Subito l’austriaco ha la palla buona di testa su splendida punizione di Calhanoglu: palla alta da buona posizione. L’ultima sostituzone di Inzaghi è Asllani per Calhanoglu, dunque è rimandato l’esordio di Zielinski, ma la partita non ha molto da dire e i ritmi si trascinano senza grandi sussulti fino al 90’. L’occasione c’è all’84 in ripartenza, con Asllani che apre a meraviglia per Arnautovic, sponda per Mkhitaryan che spara alle stelle il piattone. Il Lecce, invece, dalle parti di Sommer non si vede quasi mai e i guantoni del portiere svizzero restano praticamente puliti ad eccezione di un colpo di testa centrale di Krstovic in girata aerea senza troppe pretese. Troppo poco per cercare di riaprire la partita e portare a casa punti da San Siro. L’unica vera occasione è al 92’ con Berisha che spara il destro da fuori che Sommer deve deviare a mano aperta in angolo. Non succede altro. L’Inter vince la sua prima partita di campionato e riscatta il pareggio di Genova, il tutto senza Lautaro. I campioni d’Italia si sono messi in moto e sono già a più 3 sul Milan sconfitto a Parma.  

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