La Lazio punisce nella ripresa Gli azzurri escono a testa alta Vicario, abbraccio che sa d’addio

Coreografia da brividi in Maratona con i simboli della città. Romagnoli e Luis Alberto gelano il Castellani. La squadra termina il campionato al 14esimo posto. Nel finale Zanetti concede al portiere la standing ovation.

4 giugno 2023

di Tommaso Carmignani

Finisce con una salvezza anticipata, 43 punti e 14° posto finale per una stagione che resterà negli annali. Quanto all’ultima gara, resta l’amarezza per una sconfitta che matura a margine di un episodio e di un mezzo tiro nel finale. Rispetto alla gara col Verona rientra Bandinelli in mezzo, mentre a sinistra c’è ancora Cacace. Il terminale offensivo, complice un nuovo infortunio per Caputo, rimane Piccoli, con Cambiaghi, Fazzini e Akpa a giostrare alle sue spalle. La Lazio risponde con Pedro al posto di Zaccagni, ma per il resto è la miglior formazione che Sarri (in tribuna, al suo posto c’è Martusciello) possa schierare. Dopo lo spettacolo della coreografia della Maratona con i simboli della città, i ritmi sono quelli che ti aspetti in una gara di fine campionato nella quale entrambe le squadre hanno già centrato i propri obiettivi. I biancocelesti, sicuri di un piazzamento Champions, sono però chiamati a vincere per ottenere un 2° posto che porterebbe circa 5 milioni in più nelle casse di Lotito. L’Empoli, dal canto suo, si conferma solida e ben messa in campo, specialmente quando trova il modo di spingere sulle fasce con Cambiaghi e Akpa. Le occasioni migliori, però, ce le ha la Lazio. Cacace salva su Immobile dopo un batti e ribatti scaturito da un angolo, Vicario poco dopo è addirittura superbo quando allunga la manona sul centravanti biancoceleste per impedire un gol che pareva già fatto.

Il resto sono mezzi tiri e mezzi cross sui quali la difesa controlla bene, ma la differenza c’è e si vede. E infatti, dopo appena due minuti nella ripresa, i biancocelesti la sbloccano: angolo sul primo palo, Romagnoli svetta su Fazzini e la palla è nel sacco.

L’Empoli prova a rialzare la testa, ma le uniche cose degne di nota sono la standing ovation che Zanetti concede a Vicario, un tiro al volo di Cambiaghi che si fa cacciare poco dopo e il gol del 2-0 di Luis Alberto, bravo a pescare il jolly dalla distanza. Peccato, ma quello che l’Empoli doveva fare lo aveva già fatto da tempo. Quello che conta succederà da domani in poi, quando la proprietà proverà a ripartire da Accardi e Zanetti per tentare l’impresa della terza salvezza consecutiva.

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