Var in Serie A, la novità: verranno resi disponibili i dialoghi con gli arbitri. L'accordo fra Figc e Dazn
La decisione è stata presa per chiarire il processo decisionale e rendere noto il motivo di eventuali errori. Il designatore Rocchi: “Verranno diffusi anche quelli più controversi. Non abbiamo nessun segreto”
Roma, 19 giugno 2023 – A partire dalla prossima stagione i dialoghi tra arbitri e Var saranno a disposizione del pubblico. È questa la grande rivoluzione annunciata dal designatore arbitrale Gianluca Rocchi in accordo con il presidente dell’Aia Carlo Pacifici. L’obiettivo è quello di ridurre al minimo le polemiche inerenti al mondo arbitrale, per fare ciò dalla prossima stagione verranno introdotti alcuni cambiamenti.
La prima decisione è quella di ridurre l’organico a 40-42 arbitri, al momento siamo in eccesso di 10 unità e il primo taglio sarà di 3 effettivi. Gli assistenti dovranno tornare ad essere degli arbitri aggiunti in aiuto del direttore di gara, assumendo un ruolo più tecnico e derogando le attenzioni sul fuorigioco alla tecnologia (ovviamente continueranno a svolgere il ruolo di guardalinee).
La notizia più importante è che verranno resi disponibili i dialoghi tra Var e arbitri così da chiarire il processo decisionale e rendere noto il motivo di eventuali errori. Per far ciò la Figc ha raggiunto un accordo con Dazn che si occuperà della diffusione degli audio. Rocchi ha ipotizzato la creazione di uno spazio dove poter rivedere e commentare i vari episodi una volta al mese (o ogni 15 giorni). Massima trasparenza è la parola chiave per il designatore che ha dichiarato: “Verranno diffusi anche quelli più controversi. Non abbiamo nessun segreto. Abbiamo chiesto ai ragazzi di lavorare sulla pulizia della comunicazione, in modo da poter ascoltare dialoghi chiari. Ma non abbiamo problemi a far ascoltare tutto. Il problema è spiegare il perché è stato commesso l’errore. E spesso abbiamo scoperto che nel rapporto arbitro-var è la comunicazione che frega”.
Per quanto riguarda la possibilità di interviste post-partita ai direttori di gara Rocchi si è espresso in maniera negativa, affermando che in quel caso si andrebbe alla ricerca dell’ammissione di colpa senza soffermarsi sui motivi che han causato gli errori. La volontà è comunque quella di aumentare il numero di conferenze stampa durante la stagione, per tenersi maggiormente in contatto con il pubblico e iniziare ad essere una componente mediatica più presente nel mondo del calcio.
Queste modifiche annulleranno le polemiche legate all’arbitraggio? Probabilmente no. Non sono difficili da ipotizzare scenari in cui le motivazioni di una scelta o le giustificazioni per un errore commesso non siano accettate a pieno da chi le subisce. È sicuramente un primo passo verso maggior trasparenza, da tempo invocata da parte delle tifoserie e in taluni casi dalle stesse società. Non si è ancora al modello di arbitro in stile Nfl che spiega allo stadio i motivi della decisione presa (come visto anche nel Mondiale Under 20), ma sicuramente questo spazio mensile di revisione può essere utile per avvicinare la classe arbitrale al pubblico.
Spesso le tifoserie hanno espresso il proprio disagio paragonando i direttori di gara a una sorta di casta intoccabile che non deve mai rendere conto delle proprie decisioni. Questa rivoluzione non annullerà gli errori arbitrali, come il Var non è stato in grado di farlo, ma ci aiuterà a capire i motivi e le dinamiche per cui sono stati commessi tali errori. L’obiettivo è tornare a vedere l’arbitro come una figura umana capace di sbagliare senza necessariamente essere tacciato di malafede. Dall’anno prossimo anche per il Var si avrà una revisione, quella del pubblico, lo schermo principale sarà quello della tv di casa e il giudizio definitivo sarà quello dei tifosi. Per la classe arbitrale si profila una nuova sfida all’orizzonte, quella di riuscire ad essere buoni comunicatori, per ridurre al minimo gli errori o quantomeno per trasmettere alle orecchie di tutti la buonafede di tali sviste.
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