Antenucci decisivo in tre vittorie spalline. Resta il capitano l’appiglio a cui aggrapparsi
In questa annata, l’ultima della sua gloriosa carriera, è già arrivato a quota cinque reti. In biancazzurro, fra tutte le competizioni, sono 46
Che Spal sarebbe senza Mirco Antenucci? Vale la pena chiederselo, considerando che passano gli anni ma il numero 7 resta un punto di riferimento assoluto per l’universo biancazzurro. Nell’attacco della Spal si sta ripetendo la situazione di un anno fa, quando a un certo punto il capitano si ritrovò a essere l’unica punta a disposizione. Con la conseguenza di dover giocare dall’inizio alla fine praticamente tutte le partite, cantando e portando la croce in un contesto desolante. La scorsa stagione il Lupo di Roccavivara ha messo a segno cinque reti, curiosamente tutte con mister Di Carlo sulla panchina: due a settembre contro Vis Pesaro e Cesena, due a febbraio contro Recanatese e Pescara, una marzo contro il Rimini. Non è stato un campionato scintillante quello di Antenucci, che con 35 presenze in serie C e una in Coppa Italia non si è certo risparmiato. Ma non era quello il modo in cui voleva lasciare il calcio giocato.
Ha voluto fortemente giocare un’altra stagione, per lasciare il segno a modo suo e dimostrare agli scettici che con un fisico bestiale e piedi educati come i suoi si può fare la differenza anche a 40 anni suonati. Rappresentando un esempio eccezionale per un certo Emanuele Rao, che è diventato maggiorenne da qualche mese e ha addirittura 22 anni meno del capitano. Ebbene, Antenucci ha iniziato questo torneo con la consapevolezza di non essere un titolare inamovibile nelle gerarchie di mister Dossena, che quando ha avuto tutti a disposizione spesso e volentieri gli ha preferito Ottar Karlsson.
Ma con tutti i limiti che può avere un atleta nato nel 1984, quando è stato chiamato in causa ha sempre fornito un contributo eccellente. Si è purtroppo rivelata inutile la splendida doppietta realizzata in casa contro la Lucchese nel giorno del suo compleanno, ma il capitano ha trovato il modo di festeggiare nei due turni successivi. Mettendo la propria firma d’autore sulle vittorie dei biancazzurri contro Sestri Levante e Carpi. E domenica scorsa è stato determinante nel successo contro il Pineto, con una giocata da bomber di razza che ha mandato in estasi lo stadio Mazza. Le statistiche dicono che è stato il gol numero 46 in biancazzurro, considerando tutte le competizioni ufficiali. E in questa stagione, l’ultima della sua gloriosa carriera, è già arrivato a quota cinque. Raggiungendo a metà novembre il bottino racimolato l’anno scorso nell’intero campionato. Domani a Legnago sarà ancora lui a guidare l’attacco, un capitano vero di cui il popolo biancazzurro deve andare fiero.
Stefano Manfredini
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