Contestazione e clima bollente. Solo Antenucci risparmiato dai cori

Un anno fa il tris rifilato dalla squadra di Di Carlo al Rimini allo stadio Mazza rappresentò una delle tappe...

di STEFANO MANFREDINI
17 febbraio 2025

Un anno fa il tris rifilato dalla squadra di Di Carlo al Rimini allo stadio Mazza rappresentò una delle tappe fondamentali verso la salvezza diretta della Spal, per la quale questa stagione riuscire a conservare la categoria senza passare per i playout sarà molto più difficile. Il derby coi romagnoli era iniziato molto prima della partita di ieri, con una serie di striscioni apparsi in città che hanno alzato la temperatura dall’inizio della settimana.

Gli ultras prima hanno chiamato a raccolta il popolo biancazzurro, invitando i tifosi a riempire la curva Ovest in occasione del match con la squadra di Buscè, poi hanno fatto irruzione al centro sportivo Fabbri nel corso dell’allenamento di rifinitura venendo a contatto con giocatori e membri dello staff tecnico. Se l’obiettivo era dare una scossa alla squadra di Baldini, non è stato raggiunto, considerando quello che è accaduto durante l’incontro.

Tra uno sfottò e l’altro coi supporters riminesi, i ragazzi della Ovest hanno esortato a più riprese i biancazzurri a sfoderare gli attributi. Risparmiato dalla contestazione soltanto capitan Antenucci. Oltre al presidente Tacopina, il dito è stato nuovamente puntato anche sul direttore sportivo Casella, mentre sui giocatori sono piovuti fischi a profusione. Anche e soprattutto quando dopo il triplice fischio sono rientrati negli spogliatoi senza avvicinarsi alla curva.

La contestazione non è stata sopra le righe, ma la situazione è esplosiva e non si riesce ad individuare la soluzione per uscire dal tunnel. E adesso inizia un’altra settimana incandescente: domenica prossima si tornerà allo stadio Mazza, con la speranza che col Campobasso si possa finalmente spezzare un incantesimo che dalle parti di corso Piave paralizza la Spal da tre mesi.

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