Galeotti, l’occasione giusta. Ora la Spal punta su di lui
Il portiere classe 2002, prodotto del vivaio, ha lavorato a testa bassa accettando il ruolo di dodicesimo, e adesso i risultati gli danno ragione.
In un calcio in cui turnover e rotazioni la fanno da padrone – specialmente nelle categorie superiori, ma anche in serie C –, il posto fisso è ormai una chimera. Anche per i portieri, che nonostante la particolarità e la delicatezza del ruolo, spesso e volentieri si ritrovano a dover competere per una maglia da titolare coi propri colleghi. Alla Spal è accaduto lo scorso anno in maniera abbastanza clamorosa, considerando che il titolare designato a inizio stagione era Mattia Del Favero. I passaggi a vuoto a ripetizione del portiere cresciuto nella Juventus hanno indotto mister Colucci ad affidarsi a Enrico Alfonso, che non ha però mai convinto fino in fondo. Tanto che mister Di Carlo dal giorno del suo ritorno sulla panchina biancazzurra ha lanciato Cesare Galeotti (nella foto), che si è rivelato tra i principali artefici dell’ottimo finale di campionato della Spal 2023-24.
In estate però la rivoluzione tecnica ha inevitabilmente rimescolato le carte, e tra i pali è arrivato Riccardo Melgrati. Non certo per fare la riserva, considerando che la scorsa stagione giocava in serie B e in quella precedente aveva trascinato il Lecco alla promozione. Galeotti ha quindi iniziato la preparazione con la convinzione che avrebbe dovuto stringere i denti e aspettare pazientemente il proprio momento, peraltro senza alcuna certezza. Il numero 12 – ferrarese doc e cresciuto nel settore giovanile di via Copparo – però ha accettato il rischio, del resto anche nei primi anni della propria carriera non aveva mai iniziato un campionato da titolarissimo, riuscendo però sempre a ritagliarsi il proprio spazio. Lavoro e serietà alla fine hanno pagato, perché il rendimento al di sotto delle aspettative di Melgrati ha indotto mister Dossena a concedere una chance a Galeotti in una partita delicatissima che poteva pure costargli la panchina.
Invece, la scelta di puntare sull’estremo difensore classe 2002 si è rivelata azzeccata, perché – nonostante un errore in occasione del gol del Pineto – Galeotti ha risposto presente salvando il risultato in più di una circostanza. E nel turno successivo ha mantenuto la porta inviolata senza correre grossi rischi. Puntare su Galeotti aveva portato fortuna a Di Carlo, che col portiere ferrarese ha centrato 11 risultati utili su 13, mentre nell’ultima giornata – a salvezza acquisita – la scelta era caduta su Meneghetti che non aveva ancora giocato.
E chissà che la fortuna non cominci a baciare anche mister Dossena, che da quando lo ha schierato ha vinto due gare su due.
Cabala a parte, a soli 22 anni, pur senza possedere qualità straordinarie Galeotti ha il pregio di farsi trovare pronto nei momenti più difficili della stagione gestendo la pressione come un veterano.
Nemmeno per lui il posto è garantito a tempo indeterminato, ma squadra che vince non si cambia.
Stefano Manfredini
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